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Marta Innocenti Ciulli

29 Aprile 2015

Momenting the Memento by Polimoda

Dal 12 al 16 maggio. Un evento internazionale che riempirà le strade di Firenze

L’appuntamento fissato dal 12 al 16 maggio non è quello di un convegno qualunque. L’artefice di questo evento professional-culturale che coinvolgerà gran parte della Firenze dell’arte, è da attribuire a Linda Loppa, direttore della scuola Polimoda di Firenze, donna molto bella, occhi neri e arguti sempre abbinati al colore dei suoi abiti, personaggio carismatico nel panorama della moda mondiale.

Momenting the Memento è un progetto internazionale che in occasione dell’annuale conferenza del network IFFTI (International Foundation of Fashion Technology Insitutes, ndr), ospitata da un istituto affiliato, radunerà nella nostra città scuole, aziende, personaggi del mondo della moda e innovazione, artisti e opinion leader. Un’ occasione di confronto tramite dibattiti, performance e installazioni per favorire uno scambio di esperienze. La novità assoluta sta nell’apertura verso la città, sia per l’utilizzo di spazi, sia per il coinvolgimento del pubblico.
 

Signora Loppa, la prestigiosa conferenza annuale dell’IFFTI organizzata quest’anno dal Polimoda sarà a Firenze e l’elemento innovatore sarà il coinvolgimento del pubblico, cittadino e internazionale. In che modo?
Per la prima volta nella storia della conferenza IFFTI, fondazione che riunisce 46 istituti della formazione moda, questo appuntamento internazionale si aprirà a quanti saranno interessati a vivere un “momento” di dialogo interdisciplinare tra moda, arte e cultura, in luoghi simbolo di Firenze. Questo è il significato di Momenting the Memento – Connecting Fashion Education and the City.

Quali i luoghi storici coinvolti e dove i dibattiti?
Oltre alla nostra sede di Villa Favard, saranno coinvolti il complesso monumentale di Santa Croce, la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, il Museo Marino Marini, Palazzo Strozzi, Palazzo Vecchio e l’Odeon Cinehall. Quest’ultimo ospiterà i dibattiti e rappresenterà il centro dal quale tutti i partecipanti si muoveranno per seguire istallazioni, performance e workshop in programma.

Cosa si aspetta nella professionalità dei “visionari” di domani per questo “momento” che ha ideato?
Il mio desiderio è che i futuri visionari possano avere uno sguardo più ampio e completo sulla moda. Per questo ho scelto di invitare a Firenze creativi e intellettuali, provenienti da settori ed esperienze diverse, per riflettere sul valore culturale della moda, per riconsiderare il nostro sistema di lavoro e il suo significato antropologico, sociale e artistico. Abbiamo coinvolto personalità come Tim Blanks giornalista di altissima qualità culturale, Michel Maffesoli antropologo, Ou Ning attivista e scrittore, Diane Pernet fondatore di ASVOFF Film Festival, Sissel Tolaas artista, Olivier Saillard direttore del Museo della Moda Galliera di Parigi e Jane Rapley famosa ex-dean di Central Saint Martins di Londra.

Le installazioni di giovani talenti, ricercatori e docenti che saranno esposte nei vari musei, avranno un tema? E sotto quale forma saranno?
Le aree proposte da Polimoda sono sei: Craft/Calligraphy/Body/ Dress/Imagery/Space. Sei aree che contornano l’oggetto ‘Moda’ e rappresentano altrettanti ‘linguaggi’: manualità, scrittura, corpo, sartorialità e spazio, fino al linguaggio visuale. Grazie ai progetti pervenuti in risposta alla nostra call, realizzeremo dieci installazioni, dieci performance e cinque progetti video. E poi la mostra temporanea di Ou Ning alla Biblioteca Nazionale, la Lectio Magistralis di Michel Maffesoli, In conversation with con i guest speakers, gli workshop a Santa Croce, e il video contest con ASVOFF di Diane Pernet.
 

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