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Paolo Pellegrini

27 Luglio 2015

Dove mangiare il vero tortello

Dal nord al sud della Toscana gli indirizzi ad hoc per gustare questa specialità locale

La bistecca, dirà sicuramente la maggioranza. E invece no: il piatto-bandiera della Toscana sono i tortelli. E dunque: tortelli sì, ma guai ad azzardarsi a dire che “sono tutti uguali”, si rischia di trovarsi a cuocere nel pentolone del brodo. Proprio dove, uguali o differenti, i nostri saporiti amici devono per forza passare prima di finire nel piatto. Ma non senza aver prima ricordato che sono diversi: per forma, o comunque per dimensioni, sicuramente per il ripieno. In un caso proprio per tipologia di piatto, e infine anche per... il nome.

I più diffusi per area geografica sono forse i tortelli di patate. Ci sono ben due vallate a contendersene l'origine. E nella contesa ne è spuntata addirittura una terza: oltre al Mugello e al Casentino, fa la voce grossa anche la Val di Bisenzio. La pasta si fa sempre allo stesso modo – farina, acqua e sale – ma è il ripieno che cambia.

In Mugello, la ricetta canonica prevederebbe: patate lesse, aglio, prezzemolo, sale, pepe e un pizzico di noce moscata; condizionale d'obbligo, però, perché nel tempo è invalso l'uso di arricchire con il concentrato di pomodoro, quando non addirittura il ragù, meglio se di papero. Anche sulle misure i pareri discordano, chi li vuole piccoli, chi belli grandi. Dove mangiarli? Qualche indirizzo: la Casa del Prosciutto a Ponte a Vicchio (tel. 055 844031); l’Antica Osteria di Novoli sulla via Bolognese tra Vaglia e San Piero a Sieve (solo a pranzo, tel. 055 8486833); la Locanda degli Artisti in piazza Romagnoli a Borgo San Lorenzo (tel. 055 8455359); lo splendido scenario di Villa Campestri, alle pendici del Monte Giovi nel comune di Vicchio (tel. 055 8490107, chiuso da novembre a marzo); infine, le varianti della Locanda Senio a Palazzuolo sul Senio (tel. 055 8046019).

In Val di Bisenzio il ripieno punta solo su patate, noce moscata e sale però aggiunge il parmigiano. A Montepiano, i tortelli si mangiano al ristorante albergo Ca’ del Setta, tel. 0574 959829; a Vernio, al ristorante dell’Hotel Stefanacci di Costozze, tel. 0574 950146. Terza opzione, da Beatrice a Luicciana di Cantagallo (tel. 0574 933125).

In Casentino la ricetta è più ricca e saporita. Solita sfoglia, ma dentro la conserva di pomodoro ci va di diritto, con aglio, prezzemolo, sale e pepe, ma anche salsiccia e pancetta. Qui si distingue il piccolo centro di Corezzo, in Vallesanta vicino alla Verna, dove enormi di tortelli vengono riempiti di sugo vegetale, pecorino, parmigiano, uova, burro e noce moscata, e si cuociono sulla “lastra” di pietra serena arroventata. Provateli da Loris, ristorante a Papiano di Stia (tel. 0575 583680).
Sempre in montagna, ma verso ovest, eccoci a Cutigliano, sull’Appennino Pistoiese: patria del Tortello del Melo, dal nome della piccola e graziosa frazione dove viene preparato e servito ripieno di bietola, pecorino, pangrattato, noce moscata, prezzemolo, sale e pepe al Rifugio della Saida (tel. 0573 68355) e da Fagiolino (tel. 0573 68014).

Verso il mare, il piatto cambia il nome oltre che l’impasto. Da “tortello” diventa “tordello”, in Lucchesia e in Versilia. L’impasto interno è più carnivoro. Lucca ci mette manzo, maiale e vitella con olio, uova, sale e pepe, noce moscata e poi timo, aglio, prezzemolo e parmigiano più la mollica di pane, la Versilia si limita alla mortadella nostrale, bietola, borragine e pecorino. Per provare entrambe le versioni: a Lucca l’Antica Locanda di Sesto (tel. 0583 406303); in Versilia a Pruno di Stazzema Il Poveromo (tel. 0584 777021); da Luciano a La Culla, sopra Camaiore (tel. 0584 989091) e Da Demè a Vallecchia di Pietrasanta (tel. 0584 757011).

Nella bella gara al tortello più saporito non poteva mancare la Maremma. Ricetta ancora diversa per il ripieno: spinaci, ricotta, sale, noce moscata, uovo, formaggio grattugiato. I ristoranti: alla cucina del Lucherino a Monticello Amniata, comune di Cinigiano (tel. 0564 992014) replicano due big con le loro variazioni: Barbara Cannarsa alla Filanda di Manciano (tel. 0564 625156) che punta a un ripieno di pecorino di Pienza con petto di piccione rosolato al Porto e coscetta farcita di foie gras, e poi Valeria Piccini di Caino, a Montemerano (tel. 0564 602817), con splendide varianti: cacio e pere con salsa di barbe rosse, fricassea di agnello, caprino e ruchetta oppure cinta senese, brodetto di gallina e castagne. Ma la Maremma non finisce di stupire, perché dal cilindro tira fuori anche un tortello... dolce. Che nasce a Pitigliano, ricordo delle usanze della comunità ebraica: e infatti, si riempie con zucchero, ricotta e rosolio di cannella. 

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