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3 Aprile 2015

Irene. Il nuovo salotto di Firenze

Fulvio Pierangelini e Felice Limosani insieme per Irene, l’innovativo progetto in piazza della Repubblica

Irene, un ‘luogo’ che crediamo possa diventare un piacevole riferimento per il pubblico fiorentino.
Questa è la nuova idea lanciata dall’hotel Savoy. Un pensiero immaginato tra cibi ‘semplici’ in un ambiente curato con attenzione.

Gli ingredienti per il successo ci sono tutti, a partire dal nome. E siamo alla storia numero uno: Irene era la madre di Sir Rocco Forte, splendida donna degli anni Cinquanta (Rocco Forte è la famiglia dietro al gruppo di hotels e resorts a cui appartiene anche il Savoy, ndr).

La scelta però non è un singolo ‘omaggio alla nonna’, è in senso più ampio una celebrazione della donna, delle mille e inestricate sfaccettature dell’universo femminile. ‘Irene sarà anche un po’ insolente, libera, contemporanea, intrigante, sfrontata, maliziosa, irriverente, sfacciata - afferma Fulvio Pierangelini, volto entusiasta che si cela dietro questo nuovo progetto (storia numero due). Un ristorante al femminile. “La cucina è una storia di donne” dice lo chef, “noi uomini ci siamo appropriati di questo luogo intimo e seppure abbiamo avuto successo siamo ancora degli intrusi. Sono le donne che detengono il gesto, la bellezza del gesto.”

Irene guarda la città, con il suo prezioso dehors per le serate di primavera che si affaccia su piazza della Repubblica, e in questi spazi desidera narrare nuovi racconti.
A partire dal menu, storia numero tre. Le materie prime riportano il nome, cognome, produttori e provenienze a sottolineare l’appartenenza al territorio, senza esasperazione ne ostentazione.

‘Il senso non si dà con un’interpretazione folkloristica del piatto. Se si chiudono gli occhi, si avverte. Quello che si mangia è frutto di attenzioni e cure che siamo riusciti a trasmettere, dall’acquisto delle materie prime alla cottura fino alla presentazione’ continua Pierangelini -.

Non avremo l’arroganza di ‘rivisitare la tradizione toscana’ ma visiteremo con rispetto la sua storia’. Anche i grandi classici di un menu di albergo, bestsellers della cucina internazionale, avranno un’autenticità tutta toscana e affiancheranno con disinvoltura le proposte più originali. Il tutto a prezzi non proibitivi e con una accurata selezione di vini.

Qualche esempio? Insalata di polpo con rape rosse e radicchi colorati, passato di verdure dall’ortolano di Irene, zuppa di cipolle di Certaldo, duetto di fegatini e foie gras, hamburger di vitellone del Mugello alla Toscana, accompagnato da sottoli, zucchine marinate alla menta e altre delizie.

Quello che conta è la qualità, e da Irene ad assicurarla c’è il più italiano tra gli Chef, Fulvio Pierangelini, tra i primi a mettersi in gioco con critica e pubblico, nello storico locale del Gambero Rosso: ricordiamo tra gli altri la provocazione dei suoi mitici spaghetti al pomodoro che riportavano lo stesso prezzo di quelli all’astice, ‘perché con questo piatto la mente va ai ricordi di infanzia, alla storia della propria famiglia, ed è sulle cose riconoscibili che le persone possono giudicare e che la sfida è assoluta’.

Ma si sa che il successo è dato dalla squadra (storia numero 4). L’ambasciatore di questo gioco sarà Paul, padrone di casa di grande simpatia e savoir-faire. In cucina, le mani di Pierangelini saranno quelle di Giovanni Cosmai, giovane chef con tanta voglia di esprimersi, mentre la direzione artistica del nuovo salotto, che non vuole essere solo un ristorante ma un punto d’incontro, è affidata alla magia interpretativa di Felice Limosani. A Irene, il nostro in bocca al lupo. 

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