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Mila Montagni photo Pasquale Paradiso

20 Gennaio 2017

Pistoia cuore d'Italia

Un 2017 per la cultura, tra monumenti e tradizione

Ogni anno una città diversa d’Italia viene scelta quale “capitale della cultura” e questo significa che per dodici mesi sarà al centro di iniziative, convegni, incontri, concerti, mostre, che porteranno sotto i riflettori le sue bellezze, talvolta meno note.

Il 2017 è l’anno di Pistoia, che succede a Mantova, e si racconta attraverso la sua fedeltà alla tradizione e la sua grazia modesta ma tenace, fatta (apparentemente) di piccole cose preziose che si posano nella memoria e la segnano nel tempo.

Marmo bianco e serpentino verde
Il romanico in Toscana vanta orgogliosamente questi colori e il cuore di Pistoia non ne è certo privo, a cominciare dal Duomo dedicato a san Zeno, vescovo, che custodisce al suo interno l’altare argenteo di San Jacopo, il patrono della città, un capolavoro di arte orafa realizzato fra il XIII e XV secolo.

Con il Crocifisso di Coppo di Marcovaldo caratterizzano questa chiesa che s’affaccia su una delle piazze più belle della Toscana e accoglie, come consuetudine, anche il Palazzo Vescovile e, come accade a Firenze, dinanzi al Duomo troneggia la forma ottagonale del Battistero di san Giovanni in Corte, dove è conservato eccezionalmente il fonte battesimale.

Sulla Piazza del Duomo s’affaccia anche il Palazzo Pretorio con le sue sale affrescate e le pareti ricche di stemmi narra le vicende politiche della città. Poco distante la chiesa di sant’Andrea ha tra i suoi tesori un capolavoro assoluto dell’arte gotica: il luminoso Pulpito di Giovanni Pisano splendido di marmo bianco, mentre altri luoghi ricchi di tradizione sono la basilica della Madonna dell’Umiltà (con la sua cupola disegnata dal Vasari) e la bella chiesa di san Giovanni Fuor Civitas, un tempo esterna alla prima cerchia muraria e oggi racchiusa nel centro storico. Un capolavoro che ha di recente recuperata la sua bellezza originaria è il policromo fregio Robbiano di Santi Buglioni istoriato sul loggiato esterno dell’Ospedale del Ceppo, che tra le sue meraviglie ha uno dei musei di Medicina più ricchi d’Italia e una piccola ma perfetta Sala anatomica.

La storia di Pistoia non si ferma all’antico e si amplia in due luoghi di contemporaneità come Palazzo Fabroni, sede di mostre e custode di capolavori del Novecento, e il Museo Marino Marini nel Palazzo del Tau, con le opere dell’artista pistoiese, a cominciare dai suoi maestosi “cavalli” fino alle sue solenni “Pomona” di ascendenza etrusca.

Un anno di eventi
Mantenendo fede alla sua scelta di sobrietà, Pistoia ha scelto di raccontarsi attraverso una serie di eventi che mirano a coinvolgere l’intera città sul lungo periodo, a cominciare dal recupero del duecentesco Ospedale del Ceppo, di cui l’architetto Giannantonio Vannetti ha ri-progettato il già padiglione di emodialisi, mentre un convegno internazionale sarà dedicato a uno dei grandi architetti del Novecento, Giovanni Michelucci. A lui sarà dedicata una mostra in Palazzo Comunale, allestita dal 25 marzo al 21 maggio. E se tra giugno e luglio è atteso il Pistoia Blues, uno dei suoi “padri” europei, John Mayall, si esibirà al Teatro Manzoni il 23 febbraio; quanti invece non sanno resistere a Mozart avranno l’opportunità straordinaria di poter assistere all’Idomeneo al Teatro Manzoni, portato qui in scena dal Festival del Maggio Musicale Fiorentino, tra aprile e maggio, mentre Orchestra e Coro del Maggio si esibiranno in piazza del Duomo il 5 luglio.

E per mangiare qualcosa…

La città non si smentisce. La tradizione intelligente è di casa qui, grazie a locali che si irraggiano intorno alla deliziosa e pittoresca Piazza della Sala (famosa anche per il suo quotidiano mercato della frutta e verdura, punto di riferimento per tutti i pistoiesi), come le due botteghe nelle quali poter scegliere tra salumi, insaccati, formaggi e poi focacce e tartufi e caffè profumati: I sapori della BotteGaia, in via di Stracceria 4 e la Gastronomia Salaioli che s’affaccia su piazza della Sala al 19.

Per chi invece abbia voglia di accomodarsi in pieno centro può scegliere tra l’osteria La BotteGaia in via del Lastrone 17, proprio ai piedi del Battistero, che propone un’enoteca fornita e una cucina tradizionale e insieme unica per i metodi di cottura innovativa adottati e il ristorante Sq’amami, in via dei Panciatichi 4, dove il pesce è sempre freschissimo e presentato in molteplici ricette.

Per gli appassionati della pizza c’è un solo indirizzo: via Sant’Anastasio 4 e il locale è La Sala da Ale, oltre 80 tipi tra cui scegliere, mentre per chi vuole assaggiare la cucina toscana verace deve presentarsi nella Locanda del Capitano del Popolo in via di Stracceria 5/7 e incontrare Checco, la cui famiglia cucina in locali, ristoranti e trattorie dal 1890. Per quanti hanno voglia di modernità c’è il Voronoi, in piazza dell’Ortaggio 14/17, con la sua Sala bar con i suoi cocktail e la sua esclusiva Saletta ristorante.

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