La Toscana potrebbe rimanere in Zona Arancione
Dopo Siena e Pistoia sono molti i comuni che dovrebbero passare in Zona Rossa. Ma la Regione rimane Arancio
La Toscana rimane in Arancione. Ma sono in aumento le zone rosse in Toscana: oggi dovrebbero confermare per un’altra settimana Pistoia e Siena, mentre si valuta l’istituzione di nuove zone. Lo stop potrebbe scattare da lunedì per la provincia di Prato, l’Empolese, la Versilia, la Valdichiana aretina e l’area aretina con Casentino e Valtiberina.
Ma complessivamente la regione dovrebbe restare in zona arancione per tutta la prossima settimana.
Ieri i nuovi casi, come anticipato da Eugenio Giani, erano 1.231 con un tasso di positivi "lordo" in calo al 4,86% e stabile invece sulle prime diagnosi (9,6%).

Ricordiamo che nella nostra regione dovranno restare chiusi bar, ristoranti e musei e rispettate tutte le regole per lo scenario con più restrizioni rispetto alla zona gialla. Permane ovviamente il coprifuoco dalle 22 alle 5.

Ecco le restrizioni:
Limiti agli spostamenti: in qualsiasi orario del giorno o della notte, è vietato uscire dal proprio comune e dalla propria regione, salvo che per esigenze di lavoro, studio, salute e necessità, con modulo di autocertificazione.
La consumazione all’interno dei locali (e nelle adiacenze) è vietata. Si può acquistare cibo e bevande da asporto in tutti i locali fino alle 18. Dopo le sei della sera e fino alle 22 solo dai locali con cucina.
Consegna cibo a domicilio senza limiti di orario. Consumare cibi e bevande in strada o nei parchi è invece vietato dalle 18 alle 5.
concesso lo spostamento verso una seconda casa, anche al di fuori dalla Regione. La possibilità di andarci è consentita «solo a coloro che possano comprovare di avere effettivamente avuto titolo per recarsi» nella seconda casa prima dell’entrata in vigore del Decreto legge 14 gennaio 2021.
chiusura di mostre e musei.
chiusura dei centri commerciali nelle giornate sia festive che prefestive.
Restano aperti tutti i negozi, i parrucchieri e i barbieri, aperti anche i supermercati (e con essi tutti i negozi di generi alimentari, fatta per eccezioni bar, ristoranti e pasticcerie), le farmacie e le parafarmacie e i centri sportivi.