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text Maria Lardara

Riccardo Maccolini
16 Dicembre 2019

Un manager a palazzo

Classe 1973, Riccardo Maccolini approda alla presidenza del club Tornabuoni nel 2013 dopo una lunga esperienza manageriale a Londra

Riccardo Maccolini

Ritorno a Firenze per guidare il club Tornabuoni, dopo un’importante esperienza londinese. Perché?

Ero attratto dalla missione culturale, l’idea di poter fare qualcosa di bello per la mia città. Così accettai quando il Gruppo Fingen spa mi contattò per propormi la presidenza del club.

I soci del Club Tornabuoni: cittadini di Firenze o del mondo?

Tutti e due. I nostri 107 soci appartengono a 34 nazionalità, intrecciano lingue e culture diverse che hanno come denominatore comune il legame profondo con Firenze e Palazzo Tornabuoni.

Vivere a Firenze grazie al club Tornabuoni. 

I nostri soci vivono gli eventi culturali organizzati dal Club, frequentano musei e quanto di meglio la città e i dintorni possono loro offrire. Palazzo Tornabuoni è un asset culturale ed economico fondamentale: il Club riversa sulla città dai 15 ai 18 milioni di euro all’anno.

Due angoli da non perdere a Palazzo Tornabuoni?

Sicuramente la stanza di rappresentanza di papa Leone XI, al secolo Alessandro de’ Medici. E poi la Sala delle Muse dove nacque il melodramma italiano con la prima rappresentazione della Dafne l’opera composta da Jacopo Peri nel 1598.

I complimenti più belli lasciati dagli ospiti?

Sentire che quando ci lasciano fanno il conto alla rovescia dei giorni prima di tornare con la loro famiglia.

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