Ai Weiwei a Firenze!
Dal 23 settembre 2016 al 22 gennaio 2017 , a Palazzo Strozzi, uno degli artisti più conosciuti del panorama contemporaneo
Palazzo Strozzi si apre tout court al contemporaneo. E lo fa con la voce più autorevole nel mondo dell’arte del nostro tempo: Ai Weiwei.
Una vita segnata dalla lotta per la libertà di espressione. Nato nel 1957, un anno prima che suo padre, il poeta Ai Qing, ritenuto un estremista politico, venisse recluso in un campo di lavoro insieme a tutta la famiglia. Dopo la morte di Mao Tse-tung nel 1976, Ai Qing, figura di spicco della letteratura cinese e candidato al Premio Nobel, potè tornare a Pechino.
Nel 1981 Ai Weiwei si trasferisce a New York per qualche anno. Al suo ritorno in Cina Ai Weiwei artista, architetto, designer ma anche attivista di grande carisma, si impone nel panorama internazionale.
Ph Alessandro Moggi
Nell’aprile 2011, senza alcuna accusa formale, la polizia cinese lo arresta e lo tiene recluso per 81 giorni in una località segreta.
Dopo il rilascio, il suo passaporto viene confiscato e le sue libertà personali limitate. Nonostante queste condizioni restrittive, l’artista continua a realizzare grandi mostre in tutto il mondo. Quattro anni dopo, nel luglio 2015, gli viene restituito il passaporto.
In questi anni il nome di Ai Weiwei, complice l’onda del web che lo ha reso un volto celebre su scala mondiale, ha oltrepassato la cerchia degli appassionati di arte e architettura.
Proprio per questo Arturo Galansino, direttore della Fondazione Palazzo Strozzi, chiamato da Londra a Firenze per assumere la guida di questo centro nevralgico dell’arte in città, ha pensato a lui.
Settembre 2015: l’artista era impegnato alla Royal Academy of Arts per una grande mostra, la prima dopo la libertà. Arturo lavorava nell’istituzione londinese e ha pensato che poteva essere Ai Weiwei il nome giusto per inaugurare il nuovo corso della Fondazione sotto la sua direzione.
Ci sono stati incontri, scambi, e un sopralluogo a dicembre scorso. Il progetto è diventato realtà: sarà la prima mostra in Italia dell’artista, la più grande retrospettiva mai organizzata, e avrà due opere create per Firenze, una sarà la personale interpretazione di Ai Weiwei della storia della città e l’altra “invaderà” come un grido di denuncia la facciata di Palazzo Strozzi.
Tema? Una ferita aperta per tutto il mondo: l’immigrazione con tutto il carico di disperazione e dolore che porta con sé e che Ai Weiwei racconta con l’efficacia di chi è profondamente segnato dalla stessa sofferenza.
Come sottolinea il direttore Galansino, con questa mostra Palazzo Strozzi ha compiuto il primo passo per riempire il vuoto che circonda l’arte contemporanea in Italia, ritenuta elitaria e solo per pochi.
“A Londra Ai Weiwei è trattato come una star del cinema o della musica, in giro a Firenze lo hanno riconosciuto soprattutto gli stranieri …”
La strada è molta ma questo sembra un inizio eccellente.