Expo Dubai 2020, ecco come è fatto il Padiglione Italia
Un viaggio alla scoperta dell’esposizione universale negli Emirati Arabi Uniti
Expo Dubai ha aperto al pubblico dopo la fastosa cerimonia di apertura che si è svolta alla presenza di star della musica come Andrea Bocelli e Lang Lang. Con 192 Paesi partecipanti ognuno con un proprio Padiglione, Expo Dubai 2020 è la più grande Esposizione universale di sempre, visitabile fino al 31 marzo 2022.
Claim ufficiale di questa edizione è “Connecting Minds, Creating the Future”, tema declinato in tre parole chiave: opportunità, mobilità e sostenibilità. Per l’Italia, un ambasciatore d’eccezione, la cui storia ha già fatto il giro del mondo: una straordinaria riproduzione digitale del David di Michelangelo in scala 1:1. Non una semplice copia, ma un’opera d’arte essa stessa, che non cattura solo le forme di quella che è una delle sculture più famose e amate della storia - quella che, per usare le parole del Vasari “ha tolto il grido a tutte le statue moderne et antiche, o greche o latine che elle si fossero […] E certo chi vede questa non dee curarsi di vedere altra opera di scultura fatta nei nostri tempi o negli altri da qual si voglia artefice” -, ma che ne carpisce l’anima, quella forte carica emotiva e spirituale che lo attraversa in ogni fibra del suo corpo, a partire dallo sguardo magnetico, a cui Michelangelo ha dato un’espressività unica forando le pupille in modo da creare un vibrante gioco di luci e ombre.
Il ‘giovane eroe’ è stato scansionato con strumenti di altissima precisione nella sua ‘casa’, la Tribuna all’interno della Galleria dell’Accademia di Firenze. Sulla base di questa scansione, grazie a una stampante 3D di enormi dimensioni, si è passati alla riproduzione fisica dell’opera, che è poi volata a Dubai per collocarsi al centro del Padiglione Italia, in una spettacolare struttura-casa rivestita da mosaici in vetro e oro. Un’operazione tecnologica “Tra memoria e futuro” estremamente complessa e documentata da un fotografo di eccezione, Massimo Sestini, che ha seguito tutte le fasi, dalla scansione, alla creazione, fino all’allestimento. Il progetto, che prevede anche la realizzazione del ‘making of’ della riproduzione stessa, nasce dal concept creativo di Davide Rampello, direttore artistico del Padiglione Italia, che sulla scia del motto “La bellezza unisce le persone” rilancia la bellezza dell’Italia e delle sue città d’arte, soggetto anche del film che il regista premio Oscar Gabriele Salvatores ha diretto appositamente per l’Expo. La firma del Padiglione Italia è quella degli architetti Carlo Ratti, Italo Rota, Matteo Gatto e F&M Ingegneria. 3.500 metri quadrati, per un’altezza di 27 metri. Con una copertura composta dagli scafi di tre imbarcazioni, che vanno a formare quello che, visto dall’alto, sarà il più grande tricolore della storia d’Italia.
Un Innovation Hub in grado di offrire ogni giorno opportunità formative, professionali e imprenditoriali.
Uno spazio non solo espositivo ma rappresentativo del migliore ingegno italiano, pronto a offrire ai visitatori - l’intero sito dell’Expo è attrezzato per accoglierne una media de 150 mila al giorno - un’esperienza memorabile, grazie alla quale toccare con mano competenze, talenti, capacità multidisciplinari e materiali innovativi e ecosostenibili.
Un Padiglione allo stesso tempo però anche virtuale, dove, grazie agli smartphone, è possibile un’interazione costante con tutte le installazioni e gli eventi interni e esterni.
Dalla Rampa immersiva, il viaggiatore può apprezzare la bellezza italiana ‘dal cielo’. Mentre il Belvedere rappresenta una finestra circolare sui più suggestivi territori e sulle eccellenze delle Regioni italiane. La visita prosegue con le Short Stories - storie del sapere e del saper fare - e con l’Osservatorio dell’Innovazione, un orizzonte sulle ultime frontiere della ricerca italiana nell’ambito dello spazio, del mare e delle acque dolci. Da qui si giunge infine al Teatro della Memoria, che è la Madre di tutte le Muse, dove si trova lo straordinario gemello del David.