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Chiostro Santa Croce (ph. Ottavia Poli)

text Rossella Battista photo Ottavia Poli

4 Maggio 2023

I chiostri più belli e spettacolari di Firenze

Luoghi carichi di silenzio e grandi storie poco conosciute, da visitare tutto l'anno

Alcuni sono poco più che dei cortili, altri vantano affreschi prestigiosi, ce ne sono di grandi e di minuscoli. Nascono con i monasteri e si sviluppano con gli ordini mendicanti, intorno al ‘200. Era qui dove si aprivano i dormitori, le mense e le sale capitolar,  il cuore pulsante delle cittadelle conventuali che cingevano ad anello Firenze. Solo in città se ne contano una sessantina. Eccone alcuni.

SAN MARCO

Il grande complesso domenicano è oggi museo. E’ l’unico che vanta tutte le celle affrescate dal Beato Angelico e, nel chiostro affrescato da Bernardino Poccetti, Antonio Sogliani e altri, le storie di Sant’Antonino, l’arcivescovo di Firenze al tempo di Cosimo il Vecchio. Un convivio di domenicani e un’Ultima Cena di Ghirlandaio coronano le sale di Fra Bartolomeo e dell’Angelico.

Il chiostro di San Marco

LO SCALZO

Oggi rimane solo il piccolo, prezioso chiostro affrescato tra il 1509 e il 1526 da Andrea del Sarto e da Franciabigio. La Confraternita dello Scalzo era dedicata a San Giovanni Battista e si chiamava così perché nelle processioni, il confratello che portava la Croce, era scalzo. Il chiostro in via Cavour dalle eleganti colonne abbinate e gli archi ribassati è interamente affrescato in monocromo con le storie del Battista.

Il Chiostro dello Scalzo

CHIOSTRO DEI VOTI

Tutta l’evoluzione dell’arte manierista in un colpo d’occhio. E’ il Chiostrino dei Voti della Santissima Annunziata così chiamato perché era d’uso esporre gli ex voto nel giorno dell’Annunciazione. Nei dodici affreschi oltre alle Storie dei Serviti di Matteo Rosselli e l’Adorazione dei Pastori di Alesso Baldovinetti troviamo quelli di Andrea del Sarto, Franciabigio, Pontormo e Rosso Fiorentino. Affreschi che coronarono la decisione di papa Leone X di trasformare la basilica in Santuario. Del Sarto vi dipinse la Nascita della Vergine, Franciabigio il Matrimonio, mentre gli allievi Pontormo e Rosso, debuttano con la Visitazione e  l’Assunzione.

Il Chiostrino dei Voti

SANTA MARIA DEGLI ANGELI

Del grande complesso camaldolese che fu cenacolo di filosofi e umanisti legati al grecista Ambrogio Traversari e al miniaturista Lorenzo Monaco, non rimane che poca cosa. Infatti il chiostro grande, la rotonda del Brunelleschi e la maggior parte delle strutture sono state inglobate dalla Facoltà di Lettere e Filosofia. Oggi è tuttavia possibile visitare, previa prenotazione (anmigfi.visite@gmail.com), l’Associazione dei Mutilati e invalidi di guerra, il secondo dei chiostri di Gherardo Silvani con le storie di San Romualdo dipinte da Bernardino Poccetti e allievi.

Il Chiostro di Santa Maria degli Angeli

SAN MINIATO

Privilegio riservato a chi visita il monastero di San Miniato. Il chiostro vanta una serie di affreschi di Paolo Uccello con figure inserite in spazi fortemente prospettici. Purtroppo oggi poco leggibili. In compenso c’è un bellissimo e raro affresco di Bernardo Buontalenti: Cristo verso Emmaus.

Il chiostro della Basilica di San Miniato

SANTA MARIA NOVELLA

È ancora Paolo Uccello a farla da padrona  nel chiostro della prima chiesa domenica fiorentina. Suggestiva la sua Genesi e in particolare il Diluvio dove non una ma ben due sono le arche. Il chiostro con le storie di San Domenico e della lotta agli eretici affrescato da Bernardino Poccetti, Santi di Tito, Ludovico Cigoli e Alessandro Allori è anche il più grande di Firenze.

Il Chiostro Grande di Santa Maria Novella

SAN LORENZO

È l’unica chiesa dove i chiostri non appartenevano a un convento, ma ai canonici, sacerdoti che facevano vita comune. Era la chiesa dei Medici e il chiostro forse di Michelozzo su disegno di Brunelleschi presenta un colonnato armonico a doppio registro. Vi si affacciano la Biblioteca laurenziana di  Michelangelo, la chiesa e  la sala di Donatello e Cosimo. Visitabile anche il chiostrino medievale.

Chiostro di San Lorenzo

SANTA CROCE

È il chiostro in cui si conserva il primo Cenacolo dipinto della storia dell’arte. Fu Taddeo Gaddi, allievo di Giotto ad avviare la fortunata serie. Ma i chiostri di Santa Croce, sono anche tra i meglio conservati e dove la sala capitolare, la Cappella dei Pazzi di Brunelleschi è un inno all’armonia. Così come il chiostro forse fatto in giovane età. Ha loggiato sovrapposto e archi che misurano una volta e mezzo le colonne.

Il Chiostro Grande, il chiostro principale della Basilica di Santa Croce

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