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DOPO IL RESTAURO, Madonna col Bambino e Angeli adoranti, foto Antonio Quattrone
23 Novembre 2022

Il Duomo di Firenze a colori: la sorpresa durante il restauro

Grazie ai lavori alla Porta dei Cornacchini è stato scoperto che il gruppo scultoreo della Madonna col Bambino e Angeli adoranti era policromo

Durante il restauro della Porta dei Cornacchini del Duomo di Firenze, iniziato a settembre 2021 e terminato da pochi giorni, sono state scoperte estese tracce di colore sul gruppo scultoreo in marmo della Madonna col Bambino e Angeli adoranti, realizzato tra il 1359 e il 1360, che confermano che il gruppo scultoreo era in origine policromo. Rimuovendo considerevoli depositi di sporco superficiale e fenomeni di degrado di varia natura, i restauratori hanno portato alla luce la preziosa decorazione damascata della veste del Bambino, priva della lama metallica oramai perduta, la pupilla dell’occhio sinistro della Vergine e, in aree circoscritte, il colore azzurro - verde dell’interno del manto della Vergine e tracce di rosso sull’esterno oltre i toni di panna-avorio della veste dell’angelo sinistro.

DOPO RESTAURO, particolare del Bambino, foto Antonio Quattrone

È la prima volta che vengono ritrovate tracce così estese di colore su sculture che decorano o decoravano l’esterno del Duomo di Firenze. In precedenza erano stati individuati minuscoli segni di doratura e di colore azzurro su altre sculture della Cattedrale.

Con ogni probabilità la Madonna col Bambino e Angeli adoranti non era l’unica delle decorazioni scultoree policrome del Duomo di Firenze, che oggi appaiono del colore bianco del marmo. Fenomeni di degrado ma anche interventi estetici e conservativi, eseguiti nei secoli precedenti, hanno contribuito alla loro perdita. Un Duomo, dunque a colori, che insieme ai marmi bianchi, verdi e rosa delle facciate esterne e ai mosaici di color rosso e oro della facciata arnolfiana Canonici doveva togliere il fiato per la bellezza.

FASI FINALI DEL RESTAURO, foto Gianluca Moggi

Il restauro della Porta dei Cornacchini e del rivestimento marmoreo del lato nord della Cattedrale di Firenze, per un totale di oltre 1.000 metri quadrati, è stato commissionato e diretto dall’Opera di Santa Maria del Fiore con il contributo della Fondazione CR Firenze sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato.

DOPO RESTAURO, Angelo a destra, foto Antonio Quattrone

Purtroppo non rimane molto della policromia della Madonna col Bambino e Angeli adoranti perché sulla maggior parte delle superfici del gruppo scultoreo è presente uno strato compatto di ossalato di colore bruno. In accordo con la Soprintendenza è stato scelto di rimuovere i depositi superficiali e il prodotto a base di fluorosilicato e di lasciare lo strato bruno che è un protettivo naturale ed ha permesso di preservare il marmo della scultura che risulta in buono stato conservativo.

“L’emozionante scoperta di policromia sulle figure della Porta dei Cornacchini della Cattedrale di Firenze, spiega Timothy Verdon, direttore del Museo dell’Opera del Duomo a Firenze, ci ricorda che la Firenze della fine del Trecento inizi del Quattrocento era una città molto colorata, basti pensare al pavimento di Piazza del Duomo che era in cotto e i marmi bianchi, verdi e rosa che spiccavano su questo fondale rosso. La cattedrale aveva anche statue dipinte con dorature sulle ali degli angeli e sulle vesti, quindi una festa, una festa che abbiamo dimenticato e che ora iniziamo a riscoprire”.

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