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Compagnia XE c'è un tempo foto lucia baldini
10 Febbraio 2022

La Democrazia del corpo 2022 al Cango di Firenze

Dal 24 febbraio al 30 aprile la nuova edizione della rassegna di danza creata da Virgilio Sieni

La prima parte de La Democrazia del corpo 2022 (la seconda si terrà in autunno) prevede due mesi di programmazione con le proposte di alcuni tra i più significativi protagonisti della scena contemporanea.

CANGO, dal 24 febbraio al 30 aprile, accoglie spettacoli di Compagnia Xe-Julie Ann Anzilotti, Romeo Castellucci, Fosca, Cob Compagnia Opus Ballet, Massimiliano Civica, Kinkaleri, Marco D’Agostin, Camilla Monga con Emanuele Maniscalco, Motus. Un progetto di Virgilio Sieni a cura del Centro di Produzione della Danza, si realizza grazie al sostegno di Fondazione CR Firenze, Comune di Firenze, Regione Toscana.

Marco D'Agostin Best Regards ph. Roberta Segata courtesy CentraleFies

La rassegna presenta 9 progetti (3 in prima assoluta e un numero complessivo di 25 repliche), che indagano la danza, i linguaggi del corpo, le arti performative, per tessere narrazioni ricche di contaminazioni e risonanze che, per molti dei protagonisti, investigano il concetto di tempo. L’attenzione si posa su forme di sensibilizzazione e condivisione dell’arte nelle sue varie declinazioni espressive per restituire processi creativi carichi di gesti, visioni, dettagli, ricerche e slanci poetici che concorrono ad ampliare l’esperienza artistica, culturale, partecipativa, tracciando una mappa emozionale e percettiva tra artisti e pubblico.

Giovedì 24 febbraio si inizia con la Compagnia Xe di Julie Ann Anzilotti che presenta C’è un Tempo, lavoro che trae ispirazione da temi legati al tempo che si ritrovano nel libro biblico del Qohelet o Ecclesiaste e che è parte di un più ampio progetto di valorizzazione delle diverse abilità. Venerdì 18 e sabato 19 marzo, Romeo Castellucci, tra i più acclamati artisti della scena internazionale, scuote lo sguardo dello spettatore con Il Terzo Reich, una serrata sequenza e un affastellarsi frenetico della totalità dei sostantivi del vocabolario italiano, che rappresentano potenzialmente tutti gli oggetti della realtà dotati di un nome, proiettati uno a uno per creare l’immagine di una comunicazione inculcata e obbligatoria la cui violenza è pari alla pretesa di uguaglianza. Fosca con OrO (in prima assoluta il 23 marzo) esplora le trasformazioni di due corpi che si lasciano possedere da figure antropomorfe, strane dee, buffe creature, astratte e carnali, per rivelare qualcosa di perfetto, semplice, incorruttibile, puro come l'oro.

Romeo Castellucci Il terzo Reich foto Karsten Piper

White Room (prima assoluta) di COB Compagnia Opus Ballet intende approfondire gli aspetti emozionali dell’inverno, indagandone la trasposizione in forma di stato d’animo e ritraendo una dilatazione del tempo che mette in scena la fatica e la costanza dell’essere
umano (dal 31 marzo al 3 aprile).

Il 6 aprile, Massimiliano Civica in L’angelo e la mosca. Commenti sul teatro dei grandi Mistici illustra aspetti, comportamenti e situazioni del mondo del teatro e dei suoi protagonisti attraverso i racconti di Baal Shem Tov e dei Rebbe dello Shassidismo, le storie dei Sufi e le poesie di Jalal al-Din Rumi, gli indovinelli dello Zen e le parabole di Jesù nei Vangeli Apocrifi.

HellO° di Kinkaleri - l'8 e il 9 aprile - il corpo della tragedia. Tragedia del linguaggio e del corpo sottomesso alle sue leggi. Il solo di un corpo trionfante nella sua fragilità, nei movimenti e nella stasi, nell’intensità e nel colore, nelle voglie e meraviglie, nel suo porsi come unica certezza di presenza e realtà.

Kinkaleri HellO ph. Kinkaleri

Best Regards di Marco D’Agostin il 14 aprile. Un tributo laico e pop per dare corpo e voce alla nostalgia di coloro che non sono arrivati in tempo per dire quello che volevano. Sull’attimo, in prima assoluta il 22 e 23 aprile, è il lavoro di e con Camilla Monga ed Emanuele Maniscalco: il tempo senza tempo è il luogo della memoria dei suoni e dei gesti che si insinuano tra le molte variazioni musicali e coreografiche esplorate generando un cambiamento percepibile solo sull’attimo che gioca su scrittura compositiva e improvvisazione.

CAMILLA MONGA EMANUELE MANISCALCO Sull'attimo ph. Matteo Maffesanti

Infine il 29 e 30 aprile, You were nothing but wind di Motus, in cui Silvia Calderoni incarna la figura di Ecuba, donna agguerrita, traducendone la disperazione e la furia.

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