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23 Febbraio 2018

Mark Wallinger Mark

Al Museo Pecci di Prato, dal 24 febbraio al 3 giugno, la prima mostra personale in Italia dell’artista inglese

Una mostra più unica che rara, la prima in Italia dell'artista britannico Mark Wallinger, uno dei più importanti artisti contemporanei attivi nel Regno Unito. Noto per la sua ricerca sul tema dell’identità e per aver indagato fin dagli esordi della sua carriera i concetti di potere, autorità, inganno e illusione, l’artista utilizza una grande varietà di mezzi espressivi, spaziando tra pittura, scultura, fotografia, video, installazione, performance e arte pubblica.

Al Centro Pecci saranno esposte le opere più significative delle varie fasi della carriera di Wallinger, offrendo così la possibilità al pubblico di comprendere la sua pratica artistica.

Il percorso espositivo inizia con Ecce Homo (1999-2000), la prima scultura di arte contemporanea ad aver occupato il piedistallo storicamente vuoto di Trafalgar Square a Londra.

Nella variegata serie Self Portraits (2007-2015) l’artista prende la lettera maiuscola “I” (“IO”), il pronome personale inglese che ognuno utilizza per riferirsi a sé stesso, e cerca di estrarne una forza espressiva; allo stesso modo in Self (Symbol) 2017, la stessa “I” maiuscola nel font Symbol è espansa fino a diventare una statua tridimensionale della stessa altezza di Wallinger.


 

La presenza dell’artista si avverte chiaramente anche in altre due opere. In Shadow Walker (2011), Wallinger ha ripreso la propria ombra che gli si staglia davanti mentre cammina per le strade di Londra. In MARK (2010), Wallinger ripete in vari luoghi della città di Londra il titolo dell’opera, inscrivendolo ripetutamente con un gessetto all’interno della misura standard di un mattone. Un’operazione di tagging imperturbabile viene riproposta attraverso uno slide-show di fotografie in cui la scritta MARK appare nel medesimo punto di fuga prospettico in 2265 immagini.

Pietre Prato (2018) è una nuova opera site-specific realizzata per la mostra. Le pietre numerate a mano con il loro intrinseco contrasto tra il lavoro dell’uomo e la monumentale scala temporale della geologia, convogliano riflessioni sulla mortalità e sulle liste degli scomparsi e degli ignoti.

A chiudere il percorso espositivo vi sono due imponenti video-documentazioni. Construction Site (2011) segue le operazioni di tre operai edili intenti ad erigere sulla spiaggia una torre di impalcature perfettamente allineata all’orizzonte, che, una volta completata, viene smantellata e riassemblata da capo. In Sleeper (2004) l’artista, indossando un costume da orso, percorre per tutta la notte gli immensi spazi deserti della Neue Nationalgalerie di Berlino.
 

MARK WALLINGER MARK è una mostra itinerante che è stata ospitata precedentemente presso il Serlachius Museum di Mänttä in Finlandia (2016), il The Fruitmarket Gallery di Edimburgo e il Dundee Contemporary Arts di Dundee in Scozia (2017).
 

Orari
dal martedì alla domenica 11.00 - 23.00

 

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