Palio di Siena: storia e curiosità sulla manifestazione che anima piazza del Campo
Tutto quello che c'è da sapere sulla nota tradizione senese che si tiene il 2 luglio e il 16 agosto
Non vi aspettate una corsa di cavalli, seppur anomala. I tre giri sul tufo di piazza del Campo, un galoppo mozzafiato, un chilometro in un minuto, sono soltanto l'acme di una festa che coinvolge un'intera città.
STORIA E CURIOSITA'
Da sempre, da quando la Siena della fierezza comunale fu il coagulo per le contrade che dal 1555 ebbero confini ferrei. E diciassette bandiere con un'organizzazione capillare, ciascuna una micro-repubblica, che ha superato le insidie dei secoli. Non senza preoccupazioni né contenziosi: i guai non sono stati pochi, soprattutto da quando la sfida è stata talvolta strumentalizzata.
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Del Palio si ha negli occhi la frenesia della corsa, le spettacolari e cruente cadute dei cavalli, ma la doppia festa - 2 luglio e 16 agosto - vive tutto l'anno. Le contrade nell'inverno seguono i fantini e valutano quei cavalli che potranno essere nel lotto per il tufo di piazza del Campo. Vengono scelti mezzosangue compatti, robusti e agili, adatti a superare indenni la curva di San Martino e quella del Casato, veri Everest dell'equilibrio. E' folkore l'idea che vengano dopati: i purosangue sono stati abbandonati perché erano naturalmente troppo veloci per reggere le curve.
Quaranta giorni prima del palio la cerimonia che dà l'avvio della carriera: l'estrazione a sorte delle contrade che si aggiungono a quelle che corrono di diritto, solitamente tre (quelle di diritto sono le sette escluse l'anno prima). Poi la città comincia a trasformarsi: si montano i palchi in piazza del Campo, viene steso il tufo sulla pietra serena, i veterinari danno gli ultimi ok ai cavalli. Oggi, oltre alle visite della vigilia, ci sono anche le previste. I vicoli delle contrade fioriscono di tavoli e sedie, di festoni di illuminazione e tante bandiere. Sotto le quali ci si riunisce fino a notte alta per rievocare e fare propositi. I canti si sprecano. La notte prima che cominci il rosario della festa, la piazza si anima: molti cavalli sono portati a saggiare il tufo ma anche ad una passerella di propaganda fra i contradaioli.
Siamo a quattro giorni dalla corsa, è il momento della tratta: i dieci "barberi" estratti a sorte. E' una mattinata intensa: i cavalli vengono divisi in batterie e corrono i tre giri sotto gli occhi dei capitani e dei loro esperti. I capitani scelgono i dieci cavalli, talvolta non per selezionare davvero i migliori ma sperando che la "brenna" vada all'avversario. Così, verso le una del pomeriggio, la piazza ribolle di speranze e di paure. È uno dei momenti più intensi del palio. I dieci cavalli vengono estratti a sorte dal sindaco e portati nelle stalle di contrada fra canti di gioia o di speranza. Non potranno essere più cambiati: se si infortuna può essere esonerato da una o più prove; se il malanno è più grave la contrada non corre. Territorio off limits, guardato a vista, la stalla: il barbaresco (il responsabile della stalla, che non abbandonerà mai il cavallo) e il fantino prendono confidenza con il frutto della sorte.
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Sul far della sera ecco la prima delle sei prove: l'ordine ai canapi è sempre estratto a sorte, le regole sono puntigliose ma in sostanza semplici. Il mossiere chiama i fantini per disporsi fra i canapi e, quando riesce nel possibile allineamento, abbassa il canape. Se la mossa non è valida, colpo di mortaretto e si ricomincia. Spesso le operazioni sono complesse, sfibranti perché ogni fantino cerca la posizione migliore o il favore del complice. Talvolta il mossiere richiama i fantini, li può ammonire, con ripercussioni da parte della giustizia paliesca. Le prove proseguono, una la mattina e una la sera. Nel frattempo si è scoperto com'è stato dipinto il "cencio", lo stendardo di seta unico premio del palio.
CONTRADE
Sono due i Palii che si corrono ogni anno: il primo il 2 luglio, in onore della Madonna di Provenzano, il secondo il 16 agosto in onore della Madonna dell'Assunta, e sono dieci - sulle diciassette complessive - le Contrade che corrono ogni Palio.
Corrono di "diritto" le sette Contrade che non hanno disputato la Carriera dell'anno precedente nella stessa data, luglio su luglio e agosto su agosto, mentre le altre tre vengono sorteggiate tra le dieci che invece vi avevano partecipato.
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