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bernini cover

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Hotel Bernini Palace. L’ospitalità che non si ferma

David Foschi, General Manager di uno dei pochi alberghi a non chiudere durante l’emergenza Covid-19, ci racconta questa esperienza e la sua Firenze

L’emergenza coronavirus ha significato una sospensione per molti, in particolare per chi si occupa di ospitalità. Ma non è stato così per tutti, l’Hotel Bernini Palace, esclusiva destinazione nel cuore della città, non ha mai chiuso le proprie porte. Abbiamo parlato di questo, e non solo, con David Foschi, General Manager dell’Hotel.

David Foschi, GM Hotel Benini Palace

L’Hotel Bernini Palace è una delle poche strutture ricettive che è rimasta aperta durante tutta l’emergenza Covid-19. Cosa ha significato?

Quella di non chiudere è stata una scelta della nostra compagnia, la Duetorrihotels. Una decisione dettata dalla volontà di continuare a essere un presidio sul territorio anche, anzi ancor più, in una situazione così nuova, imprevedibile e sconvolgente per tutti. L’Hotel Bernini Palace è un tassello importante della vita cittadina fiorentina. Siamo membri dell’associazione Locali storici d’Italia e degli Esercizi storici di Firenze. È stato il senso del dovere e della responsabilità a spingerci in questa direzione, sicuramente in controtendenza rispetto al quadro generale.

Questo evento, così importante, ha portato dei cambiamenti al concetto di accoglienza?

Naturalmente ci siamo attrezzati fin da subito per garantire la massima sicurezza per il nostro personale e per chi sceglie di soggiornare da noi, e così continueremo a fare, nella speranza che presto norme come il distanziamento sociale possano essere un ricordo. Una cosa però non è cambiata, ovvero il senso di accoglienza verso i nostri ospiti.

the Hotel Bernini Palace is located inside a 15th century Palace

Cosa significa vivere Firenze questa estate?

Non voglio considerarla un’estate in tono minore. Ci saranno eventi come spettacoli di teatro itineranti, cinema all’aperto, concerti diffusi. Ma soprattutto sarà l’occasione per scoprire o riscoprire angoli meno conosciuti, itinerari meno battuti, e godere a pieno e in tranquillità della città e delle sua bellezza.

Un itinerario da non perdere in città.

Amo molto girare sulle colline appena sopra la città. Ad esempio a partire da Ponte Vecchio prendere Costa dei Magnoli o Costa San Giorgio, arrivando fino al Forte Belvedere, da dove ammirare un panorama che ancora oggi continua a stupirmi. Da qui visitare il Giardino delle Rose, meraviglia botanica, raggiungere piazzale Michelangelo, altro luogo panoramico straordinario, e infine rientrare in città attraverso il Giardino di Boboli.

the view from Forte Belvedere

Qual è la sua Firenze in un momento così particolare?

Firenze è una città che possiede una forte identità. Sono sicuro che, come è successo in passato dopo altri eventi disastrosi, come fu ad esempio l’alluvione, la città dimostrerà la propria forza, ritornando ai fasti di sempre.

L’immagine che ha rappresentato meglio i mesi che abbiamo vissuto.

Continuando ad andare a lavoro, mi capitava, specialmente la sera, di passeggiare in una città deserta, come credo non sia mai avvenuto prima nella storia. Questa Firenze così monumentale, avvolta dal silenzio, mi ha colpito molto.

Le parole di questo 2020?

“Fiducia”: bisogna tutti avere fiducia nella ripresa e agire concretamente per ripristinare l’equilibrio sconvolto da questo evento. “Solidità”: quella di una città come Firenze, e di tutta l’Italia, fatta di un patrimonio culturale e naturale basato su secoli di storia. Una ricchezza che non può essere scalfita. “Coraggio”: quello di ripartire, creandosi nuove abitudini. E “passione”, fondamentale in un mestiere come il nostro.

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