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March 13, 2017

Santa Maria Novella, as you've never seen

Art, history and architecture. The traveler district and its suggestions

La bellezza del molteplice risiede negli occhi di chi la osserva. Lungo le prospettive e gli scorci che si stagliano davanti alle nostre visuali, il quartiere di Santa Maria Novella regala qualcosa di unico, soggettivo, personale. Ombelico di una città caotica e viaggiatrice con la sua Stazione, qui l’atmosfera si lega perfettamente a una lentezza artigianale, sapiente e aristocratica di luoghi come Lungarno Vespucci, Corso Italia e piazza Ognissanti.

Prima di ogni altra cosa è essenziale munirsi di qualche minuto di quiete e osservare la bellezza della più importante chiesa gotica della Toscana, la Basilica di Santa Maria Novella. La costruzione di questa grande chiesa domenicana iniziò nel 1246 e venne completata nella metà del XIV secolo. La parte inferiore della stupefacente facciata in marmo bianco, verde e rosso si ritiene sia stata eseguita dall’architetto Domenicano, fra Iacopo Talenti da Nipozzano, mentre quella superiore fu completata solo cento anni più tardi, nel 1470, da Leon Battista Alberti, con le sue particolari decorazioni geometriche che rappresentano l’emblema di una vela al vento, simbolo della famiglia di ricchi mercanti Rucellai. Il vasto e grandioso interno è un vero scrigno d’arte che include affreschi del Ghirlandaio, Filippino Lippi e Andrea Orcagna, il grande crocifisso di Giotto e la famosa divina Trinità del Masaccio.

Da non perdere il Museo di Santa Maria Novella, con lo splendido Chiostro Verde affrescato da Paolo Uccello e la sua scuola. E che dire dell’omonima piazza? Fiancheggiata da raffinati hotel e dehors che fioriscono in primavera - lo stile inconfondibile del boutique hotel J.K. Place Firenze, la vista dalla terrazza con piscina dell’Hotel Minerva, l’unicità dell’Hotel L’Orologio Firenze, lo charme di Hotel Santa Maria Novella - è una delle piazze più maestose di Firenze, la sua chiusura al traffico e il recente restyling la rendono un tesoro ineguagliabile di geometrica armonia, con il suo succedersi di verdi aiuole, panchine e edifici senza tempo.

Nel 1700 la piazza ospitava anche il Palio de’ Cocchi, che si svolgeva alla vigilia di San Giovanni, il 23 giugno, e i due obelischi al centro della piazza poggiati sulle tartarughe in bronzo del Giambologna, segnavano proprio il punto in cui svoltare.

Focus sull’arte italiana del XX secolo: 300 opere distribuite in 15 ambienti. Un cammino à rebours dagli anni Novanta ai primi del Novecento ripercorre l’irripetibile stagione artistica che vide Firenze come uno dei centri più vitali.

Nella parte Sud della nostra piazza il Museo del Novecento di Firenze sorge nell’antico Spedale delle Leopoldine, dal grandioso loggiato di Michelozzo. Florido volto di una città in continua evoluzione, capace di interfacciarsi con la modernità artistica in maniera totalmente personale.

I nostri passi ci accompagnano alla scoperta dell’animo lento e incantevole di Santa Maria Novella. In via de’ Fossi la tradizione antiquaria fiorentina trova la sua dimora naturale in atelier e palazzi rinascimentali votati all’arte del tempo che si lega con il bello, il risultato è sorprendente. Tra gli antiquari come non citare Moretti Gallery e Bacarelli Antichità?

Fil rouge: il profumo. Quello di Santa Maria Novella e dei suoi due “laboratori di bellezza” che si celano tra i vicoli e le strade di questo quartiere. Nella centralissima via della Scala al numero 16, Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella è una vera istituzione. In via della Spada al numero 9r le memorie olfattive create da Dr. Vranjes rappresentano un vero must per chi va alla ricerca di qualcosa di speciale.

A proposito di artigianalità in materia di tailoring maschile, in via dei Fossi, Liverano & Liverano, una delle più prestigiose sartorie a livello mondiale e una delle ultime case sartoriali fiorentine e Sartoria Vanni, giovane realtà dedicata alla moda maschile artigianale. Sempre in vi dei Fossi arte, design e moda si incontrano nella boutoque Atelier C.

Ancora shopping, ancora esclusività nel magico regno delle sciarpe di Faliero Sarti, in via della Spada.

Nella caratteristica piazza San Pancrazio, il Museo Marino Marini è un piccolo spaccato della storia dell’arte italiana: l’ex-chiesa di San Pancrazio, un edificio con origini paleocristiane, conserva ancora uno dei più significativi capolavori del Quattrocento, la Cappella Rucellai. Il nostro cammino ci guida in Borgo Ognissanti, una delle strade più celebri e grandi in città; al numero 12 date un’occhiata alla Casa alla Rovescia, un esempio architettonico più unico che raro, nella stessa via eccoci giunti alla Chiesa di Ognissanti, sicuramente un’imperdibile mèta del Quartiere. A rendere ancora più interessante la visita ci sono le opere di Giotto, Taddeo Gaddi, Botticelli (qui sepolto) e Ghirlandaio. Arrivati in piazza Ognissanti non possiamo certo non ammirare la sontuosa eleganza delle architetture che ci circondano, quella dell’Arno è una visione di silenziosa meraviglia, che fa sobbalzare il cuore. 

Che ne dite di un momento di relax immersi nella vista più mozzafiato in città? In piazza Ognissanti, Se.sto On Arno, l’avveneristico rooftop dell’hotel The Westin Excelsior Firenze: bar, ristorante e zona lounge vista Firenze a 360°. Nella stessa piazza, nel maestoso edificio rinascimentale che ospita The St. Regis Firenze, il ristorante 1 Stella Michelin Winter Garden by Caino. Paloma Picasso, Burt Lancaster, Margot Hemingway, Paul Newman, Robin Williams, Franco Zeffirelli, sono solo alcuni dei personaggi che Harry’s Bar ha ospitato in oltre 50 anni di storia, su Lungarno Vespucci. Piazza Ognissanti è anche la sede dell’Institut Français di Firenze, il più antico nel mondo (1907).

Affacciata sul fiume Arno, all’angolo di Lungarno Vespucci, Villa Favard, perfetto esempio di architettura neoclassica fiorentina. Voluta dalla baronessa Fiorella Favard de l’Anglade, costruita nel 1858 dall’architetto Giuseppe Poggi, è oggi sede dell’Istituto Polimoda. Al piano inferiore della Villa, la Biblioteca Polimoda, la più completa biblioteca per la moda in Europa. Situato sul Lungarno Vespucci, troviamo infine Palazzo Calcagnini, sede del Consolato Generale degli Stati Uniti d’America, costruito nel 1857 è ultimo dei grandi palazzi privati fiorentini.

Fari puntati su una tradizione culinaria senza eguali. Nomi e luoghi dove non è soltanto il sapore a farsi attore principale, ma anche i volti, gli occhi, le parole di personaggi in cui risiede la vera Firenze. Stiamo parlando di Buca Mario, in piazza degli Ottaviani, nei sotterranei del cinquecentesco palazzo Niccolini. Gli ineguagliabili rigatoni serviti nella zuppiera della Trattoria dei 13 Gobbi, in via del Porcellana.
La bistecca alla fiorentina sulla brace della Trattoria da Sostanza detto il Troia e l’atmosfera calda e casalinga dell’Osteria delle Belle Donne, nell’omonima via.

Si è fatto tardi, il nostro treno dei desideri ha solo un luogo da cui partire, un luogo all’avanguardia, dall’architettura che irrompe come un fulmine nel puro classicismo di Firenze. La centralissima Stazione di Santa Maria Novella rappresenta uno dei capolavori dell’architettura razionalista, a guidarne i lavori negli anni ’30 del ‘900 il primo “archistar” nella storia dell’architettura italiana, Giovanni Michelucci, in una perfetta sintesi di logica e funzionalità. A completare il grande progetto della Stazione, la Palazzina Reale, concepito come luogo dedicato all’accoglienza dei sovrani d’Italia in transito a Firenze, fu l’ultima parte realizzata dal Gruppo Toscano guidato da Giovanni Michelucci.

Oggi la Palazzina è diventata la Casa dell’Architettura della città e luogo di relax e food con Reale: locale, tapas bar, lounge bar per viaggiatori e non.  

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