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Andrea Bocelli e Veronica Berti

text Teresa Favi
photo Stefano Marinari

15 Luglio 2021

Andrea Bocelli dall'Alpemare racconta la sua Versilia

In esclusiva, il nostro incontro con il famoso tenore toscano a pochi giorni dal suo concerto al Teatro del Silenzio il 22 e il 24 luglio

Sul nuovo numero di Summer Forte dei Marmi in Versilia il racconto del nostro incontro con il noto tenore toscano Andrea Bocelli a pochi giorni dal concerto che si terrà al Teatro del Silenzio il 22 e il 24 luglio.

E’ una mattina di giugno, di quelle fresche, assolate, profumate di fiori e resina, tipiche della Versilia. Andrea Bocelli, in compagnia della moglie Veronica, ci aspetta al suo Bagno, l’Alpemare di Forte dei Marmi. Dalla parte opposta all’ingresso, sul lungomare, immerso tra le chiome dei pini marittimi e incorniciato dalle Alpi Apuane c’è il buen retiro dove Bocelli con la famiglia risiede tutto l’anno. L’occasione è speciale per parlare di un territorio che il famoso tenore toscano conosce come le sue tasche e per festeggiare un anniversario importante: i 10 anni di vita dell’ABF (Andrea Bocelli Foundatation) la fondazione benefica voluta da Bocelli per aiutare le persone in difficoltà attraverso progetti nazionali e internazionali, con sede a Firenze.

Andrea Bocelli e Veronica Berti

Da quanti anni e perché ha scelto di vivere in Versilia?

Cresciuto in campagna, mi sono trasferito qui a metà degli anni ’90, fondamentalmente per motivi di salute, in quanto soffrivo una fastidiosa allergia che rischiava di creare problemi al mio strumento vocale. Sono poi restato in Versilia, conquistato dal luogo, dai suoi seducenti silenzi invernali, dalla sua pura euforia estiva, da una natura complice che offre lo spettacolo dell’armonia dei contrasti, tra il fondale montano delle Alpi Apuane, coi suoi candori marmorei, e il mare. In Versilia si respira il profumo di una natura insieme gaudente e spirituale.  

Quali sono i suoi indirizzi del cuore in Versilia?

Sono molti ma ne cito uno in particolare, perché è stato testimone della mia prima notte trascorsa con colei che sarebbe diventata la donna della mia vita. Nel maggio di quasi vent’anni fa, poche ore dopo aver conosciuto Veronica, abbiamo passeggiato insieme, lungamente, in riva al mare notturno e poi sul braccio teso del pontile. Ricordo che, proprio sul pontile del Forte, le parlai del mio amore per questo lembo d’Italia, raccontandole la magia - non solo estiva - d’un borgo marinaro che stempera il salino fin nei giardini e nei viali alberati, all’ombra delle pinete.  

Il suo piatto preferito della cucina tipica versiliese e, magari, il ristorante che lo cucina meglio?

Una parte rilevante di ciò che nutre il mito della Versilia è ciò con cui la Versilia stessa nutre i suoi visitatori: la qualità e la varietà di una ristorazione che stento a credere abbia dei rivali. A queste latitudini è davvero difficile non uscire soddisfatti da un ristorante. Mi si perdonerà il campanilismo, ma quello che più si avvicina ai miei gusti è quello del mio Bagno, l’Alpemare, dove lo chef Mirko Caldino ha trovato un equilibrio aureo tra semplicità, genuinità e raffinatezza delle proposte. In Versilia è la cucina di mare a farla da padrone, e sono molti i piatti che amo, a partire dal classico spaghetto alle arselle.   

bagno alpemare forte dei marmi

Conosciamo la sua passione per i cavalli, come è nata? 

Da bambino, per il compimento dei miei otto anni, ricordo che mio nonno Alcide espresse il desiderio di regalarmi un cavallo. Purtroppo, non fece in tempo a farmi quel dono, perché venne a mancare in quei giorni. Mio padre allora si prese carico di quella promessa e così ebbi la mia prima cavallina, Stella, di razza avelignese. Per me il cavallo è strumento di libertà, è il compagno ideale per un contatto intenso e autentico con la natura. 

La più bella cavalcata in Toscana?

Di recente ho realizzato un progetto bello e in un certo senso ambizioso, considerando la mia età anagrafica: un pellegrinaggio lungo la via francigena, da piazza San Pietro a Roma fino a Lajatico, un percorso di centinaia di chilometri che ho effettuato insieme a mia moglie Veronica interamente a cavallo. Ed è stata un’esperienza davvero indimenticabile.

Si avvicina la data del concerto al Teatro del Silenzio. Cosa le ha regalato questa esperienza che da 15 anni offre emozioni indimenticabili a migliaia di spettatori?

Nato quasi per gioco, è poi letteralmente lievitato. Ogni anno, la mia sensazione sul palco del Teatro del Silenzio è di ricevere, davvero ‘a casa’, sia gli amici artisti sia ogni singolo spettatore: insieme, festeggiamo la gioia della condivisione dell’arte, in un palcoscenico naturale che non ha eguali. Una festa, ripeto, per lo spirito e per i sensi. Ricordo che, inizialmente, questa scommessa che doveva tramutare le colline che circondano Lajatico in spazio teatrale, era stata programmata per avere un respiro quinquennale… Ma tale è stata la dimensione del riscontro, che s’è deciso di proseguire, anche per non dissipare quella che nel frattempo era diventata una risorsa per il territorio, con importanti ricadute sul turismo.

Andrea Bocelli, Teatro del Silenzio

L’ABF è un impegno costante che l’ha vista motore di progetti concreti nella musica, nella solidarietà, nella formazione. Cosa prova davanti ai 10 anni di vita di questo sogno che si è realizzato?

È motivo di grande soddisfazione. In questo decennio ABF è cresciuta moltissimo, al di là di ogni più rosea previsione, restando ugualmente e saldamente ancorata ai principi ed alla mission (‘Empowering People and Communities’) che ne avevano motivato la nascita. È una grande famiglia allargata che porta avanti, nel mondo, progetti mirati ad offrire opportunità - soprattutto ai giovani - di esprimere i loro talenti. Ultimamente la fondazione ha individuato la propria nuova sede operativa fiorentina presso il Complesso di San Firenze, che ci è stato concesso gratuitamente per lavorare sui giovani, un bene culturale straordinario che stiamo puntando a rivitalizzare rendendolo un vero e proprio hub destinato ai ragazzi, attraverso tanti progetti di formazione, per incentivare e guidare il talento dei cittadini di domani, per costruire una comunità e promuovere un dialogo attraverso attività educative, fisiche e virtuali, gratuite tutto l’anno.

Quali sono i suoi progetti artistici più rilevanti nei prossimi mesi?

L’agenda è colma, il calendario concertistico è fitto e, restrizioni permettendo, entro il 2021, solo negli Stati Uniti, ho in programma alcune decine di eventi live. Per quanto concerne l’Italia, un appuntamento imminente cui tengo molto è il Teatro del Silenzio, di cui si parlava pocanzi. Dopo un anno di stop forzato, dopo tanti mesi difficili, sarà ancora più bello festeggiare Il mistero della Bellezza, come recita il titolo del concerto, il prossimo 22 e 24 luglio.   

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