Dante e la sua terra
Nel settecentesimo anniversario del poeta, Aldo Cazzullo ci racconta in chiave contemporanea il testo eterno della Divina Commedia
“L’Italia non è nata da una guerra. In Francia una donna forte, Giovanna D’Arco aiuta un re fragile a cacciare gli inglesi e nasce la Francia come la conosciamo. In Spagna tutto inizia con un matrimonio dinastico: la Regina di Castiglia sposa il Re d’Aragona. L’Inghilterra ha origine da un divorzio: Enrico VIII si libera contemporaneamente della moglie e del Papa. L’Italia no: è uno stato molto più giovane come età geopolitica, ma quando nasce esiste da secoli. E’ figlia della Bellezza, della cultura, dell’arte, della poesia. L’Italia nasce con Dante che ci ha dato non solo una lingua, ma soprattutto ci ha dato una idea di noi stessi: per il poeta l’Italia non era uno stato ma un’idea.”
Inizia così il nostro incontro con Aldo Cazzullo dopo l’uscita del suo libro A riveder le stelle, un racconto scena per scena del viaggio di Dante che ha due pregi importanti: far rivivere nella nostra testa e nel nostro cuore anche personaggi minori così mirabilmente descritti da Dante e che spesso dimentichiamo, e darci una chiave contemporanea di un testo eterno, Divino, come lo definì Boccaccio. Con Aldo apriamo le celebrazioni per settecentesimo anniversario della morte dell’Alighieri (1265-1321).
Non c’era modo migliore: come ha detto Massimo Gramellini la sua corsa a perdifiato sulle tracce di Dante nel suo Inferno ha il passo eccitante tenuto dal Sommo poeta al tempo in cui scrisse la Commedia. Lo stesso ritmo incalzante del nostro incontro in cui si parla di Dante, dei suoi luoghi, della Toscana…
Con Dante nasce l’Umanesimo, dall’incontro tra la classicità simboleggiata da Virgilio, e la Cristianità “Aveva ragione Fernando Pessoa, grande poeta portoghese - continua Cazzullo - quando dice che Dante, uomo del Medioevo, è il primo Umanista. E questa civiltà ritrova le sue origini in Toscana, a Firenze. Nel mio libro io rintraccio proprio questo filo rosso che unisce la Commedia con i nostri giorni, questa idea d’Italia che passa per Giotto, Boccaccio, Petrarca il Rinascimento e il Risorgimento”.
Il viaggio con Cazzullo alla scoperta di Dante inizia nella nostra terra, e soprattutto a Firenze: “Giotto e Dante erano amici: Dante cita Giotto nella Divina Commedia; Giotto affresca il volto di Dante, e forse Dante si reca a trovare il grande artista italiano più volte mentre affresca la Cappella degli Scrovegni".
Non si sa Dante abbia ispirato Giotto o viceversa, ma cosa mi colpisce è che se guardi il Campanile è una opera di architettura, ma anche di scultura e di pittura. Certe Madonne medioevali degli Uffizi, certi soffitti, hanno gli stessi motivi. L’Italia, la Toscana in particolare, sono sempre state il software del mondo, i luoghi dove nascevano gli stili: il gotico giottesco, il Rinascimento, il Barocco, il Rococò, il Neoclassicismo, il Futurismo. Qui si è pensato al mondo e alla maniera di raffigurarlo. Raffaello prima di morire scrive una lettera a Leone X, in cui chiede di salvare le vestigia dell’antica gloria italiana. Si riferisce a Roma ma dice Italia; possiamo continuare con Ugo Foscolo che si commuove sulla tomba di Vittorio Alfieri in Santa Croce e scrive l’ossa fremono amor di Patria; Leopardi scrive l’ode Sopra il monumento di Dante che si prepara in Firenze e Manzoni va a sciacquare i panni in Arno… Firenze quindi patria morale di una Italia che nasce dalla cultura. E la lingua del nostro paese è la lingua di un libro - la Divina Commedia - nata nei mercati fiorentini.
Il giornalista riflette ancora sulla città: “Ogni volta che sono a Firenze non posso non fermarmi di fronte a Palazzo Vecchio e osservo le sue statue, erette dai fiorentini: c’è Giuditta e Oloferne, una donna che taglia la testa a un generale nemico; poi c’è David, un pastore che uccide un gigante; il Perseo di Cellini che sconfigge la Medusa. Sono tre statue che coprono un secolo, dalla metà del 400 alla metà del 500: Firenze è il centro del mondo, una Manhattan ante litteram. Sono gli anni in cui nascono i grandi Stati Europei e la città è relativamente piccola al loro confronto. Ma con queste tre statue intende rivendicare la sua forza e la sua indipendenza. Un messaggio rimasto vero nei secoli”
Il cammino di Cazzullo con Dante va anche oltre Firenze: l’Arsenale di Venezia, il Lago di Garda Le Torri di Bologna, ma anche Roma, Benevento, l’Etna, Scilla e Cariddi. Un vero e proprio avvincente viaggio nella nostra Italia.
E Dante emerge dalle parole dello scrittore come uomo di grande coraggio intellettuale - che spedisce uomini e donne con nome e cognome all’Inferno - ma anche fisico: è un cavaliere di prima linea che combatte nella battaglia di Campaldino dimostrando grande valore.
Un uomo moderno, con le sue fragilità e i suoi grandi voli di pensiero che lo rendono eterno.
Partendo da questa riflessione, Aldo ricostruisce i legami tra Dante e altri grandi personaggi del nostro tempo: Giuseppe Ungaretti, ma anche Dino Campana, Vasco Rossi, Stephen King.
Un libro che ruota intorno alla Toscana, meta anche di bellissimi cammini sulle tracce del Sommo Poeta (viedidante.com) premiati da Lonely Planet come Best in Travel 2021. Sostenibilità, unica destinazione italiana. Per chi volesse celebrare Dante proprio percorrendo le sue stesse strade.