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Francesco Zorzi

text Teresa Favi

7 Aprile 2022

Francesco Zorzi e la sua Firenze

Un giro per la città in compagnia dell’illustratore fiorentino

È uno dei maggiori illustratori e visual designer italiani di nuova generazione. Francesco Zorzi esprime la sua creatività tra New York e Firenze collaborando con aziende, istituzioni, ma anche giornali e riviste internazionali tra cui Monocle, The Wall Street Journal, Architectural Digest, in Italia con La Stampa.

Francesco Zorzi

E’ uno dei 200 Best Illustrators Worldwide per il Luerzer’s Archive ed è stato pubblicato dal guru dell’illustrazione Steven Heller nei due volumi antologici Freehand, new typography sketchbooks e The illustration idea book. Inspiration from 50 masters. Per il più longevo dei festival estivi newyorchesi, l’Out of Doors 2018 del Lincoln Center, ha curato tutte le illustrazioni corporate. Tra i suoi progetti per Firenze, uno dei più suggestivi è stato Dimora Luminosa: l’illustrazione animata, proiettata in loop sulla chiesa di Santo Spirito durante il F-Light Festival.

Un'illustrazione animata di Francesco Zorzi per la facciata della chiesa di Santo Spirito durante il Festival F-Light

Cresciuto negli anni Settanta in mezzo ad albi illustrati e fumetti, i suoi lavori inconfondibili puntano all’essenzialità delle forme, a sagome pulite riempite di colore, brillante e innaturale. Dal suo studio nel cuore di Firenze, tra le Cappelle Medicee e piazza del Duomo, quando può, inforca la bicicletta e si dilegua sulla corona di colline che circondano la città, lungo i percorsi di limite che l’attraversano, perché “la bellezza vera, lo spirito di Firenze si coglie proprio da qui, in questo suo farsi vivere e capire solo se la vedi da fuori, da sopra.

Illustrazione di Francesco Zorzi

È una città possibile solo se continui a esplorarla cercando altri punti di vista”. Un esempio? “Salire a Pian dei Giullari da via di Belvedere, poi prendere via San Leonardo passando poi da via di Giramonte”. E per conoscere la Firenze più creativa e più giovane, dove si va? Nel quartiere di Sant’Ambrogio o nella zona diladdarno. Dal punto di vista delle energie ‘creative’ mi vengono in mente spazi come Collab, dentro lo Student Hotel, e la Manifattura Tabacchi, luoghi di incontro e di condivisione dove ci sono anche nuove botteghe artigiane, tipo i cappelli di SuperDuper”.

Illustrazione di Francesco Zorzi

Shopping food & wine: i suoi indirizzi del cuore

  • Vintage

Ub, vintage e modernariato in via Conti. Un punto di riferimento, confusionario e visionario (e con un archivio di carte da parati dagli anni Trenta in poi).

  • Dischi

Twisted negozio di dischi in borgo San Frediano specializzato in vinili jazz.

  • Libri

Todo Modo in via dei Fossi. Libreria, caffetteria, enoteca, Todo Modo è tante cose (ha anche uno spin-off, una libreria di libri illustrati diladdarno chiamata per l’appunto Di Là). È una bellissima realtà fiorentina, molto attiva in campo culturale (sono stati tra i promotori di Testo, salone del libro di Firenze).

Libreria Todo Modo

  • Belle arti

Zecchi in via dello Studio. Un tempio delle belle arti con tutto quanto serve per il disegno, la pittura e l’illustrazione. Una bottega che sembra appartenere ancora a un’altra epoca.

  • Food

La Formaggioteca Terroir (vini e formaggi francesi e italiani di piccoli produttori), una piccola bottega e wine bar in via dei Renai, in San Niccolò un quartiere ancora vero.

  • Caffè

Procacci in via de’ Tornabuoni. Non è proprio un caffè storico, nasce come gastronomia (i suoi panini tartufati sono tutt’ora un’esperienza irrinunciabile), ma oggi ha molte anime, tra cui anche quella di caffè.

Procacci

  • Ristoranti

Oltre ai classici Cibrèo Santo Bevitore, Da Burde, Io osteria personale e Gunè, ce ne sono due che mi sono particolarmente cari per l’atmosfera confortante e familiare: il primo, in omaggio allo spirito della città, è sicuramente Sabatino, subito fuori da porta San Frediano. Una trattoria popolare a conduzione familiare che è un vero e proprio punto di riferimento per il quartiere, frequentato da anziani e ragazzini. L’altro è anch’esso ormai un posto storico: Ruth’s, il ristorante kosher a fianco della sinagoga, un altro punto di riferimento importante per la città, uno spazio che è un crocevia di umanità dove si respira un’atmosfera ‘naturalmente’ internazionale. 

Santo Bevitore



5 posti da non perdere
1. Le colline intorno alla città
"Un insieme di luoghi, un percorso fatto di tanti sentieri per cogliere la vera bellezza e lo spirito di Firenze perché ti permette di viverla e capirla solo se la vedi da fuori, dall'alto"

Una vista magica di Firenze dalle colline che la circondano come un anello. In particolare, questo punto di vista si trova vicino alla Basilica di San Miniato (ph. Lorenzo Cotrozzi)

2. La Cappella dei Pazzi
"Si affaccia sul primo chiostro della Basilica di Santa Croce. È il capolavoro del Brunelleschi e uno degli esempi più belli dell'architettura rinascimentale".

The Pazzi Chapel

3. I giardini
"I giardini di Boboli e Villa Bardini sono veri e propri spazi multipli e multiformi da esplorare. Il roseto è uno spazio vivo dove spesso mi rifugio".

Villa Bardini ph. Pasquale Paradiso

4. Il sepolcro Rucellai
"Il capolavoro rinascimentale di Leon Battista Alberti. Edificio in miniatura, la sua composizione è una fonte inesauribile di ispirazione".

Cappella Rucella Alberti - ph. Dario Lasagni

5. Cenacolo (o Ultima Cena) a Sant'Apollonia
"Ci vado spesso, gli affreschi di Andrea del Castagno sono una meraviglia".

Cenacolo Sant'Apollonia

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