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Villa La Favorita

text Martina Olivieri

10 Ottobre 2022

Giornate FAI d'Autunno: il 15 e 16 ottobre 2022 in Toscana

La nostra mini-guida per scegliere le visite FAI da prenotare provincia per provincia

Sabato 15 e domenica 16 ottobre 2022 tornano le “Giornate FAI d’Autunno”, il grande evento autunnale di piazza che il FAI dedica al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Tra i numerosi luoghi aperti in tutte le regioni ci saranno palazzi, ville, chiese, castelli, aree archeologiche, musei, siti militari, esempi di archeologia industriale, luoghi dell’istruzione e centri di ricerca. Scopriamo insieme i luoghi da non perdere in Toscana.

AREZZO

  • MUSEO BUSATTI
    Via Mazzini, 14

BUSATTI Un nome che affonda le sue radici nella storia Toscana e in quella d'Italia, un'azienda familiare che ha attraversato i secoli e si è saputa adattare a epoche e contesti, facendo del sapere artigiano e della qualità i suoi capisaldi. Una famiglia e una azienda che, attraverso la memoria storica del proprio museo ribadisce il suo ruolo cruciale nello sviluppo del suo territorio.

E' la fine del settecento quando, a seguito dell'invasione francese, le truppe napoleoniche decisero di istallare ad Anghiari una produzione di divise destinate alla Grande Armée. E' qui che trova radici il sodalizio indissolubile tra la famiglia Busatti e i tessuti. E' qui che Giovan Battista Busatti ha l'intuizione di introdurre nelle cantine del palazzo Morgalanti la lavorazione della lana per dare coperte, uniformi e indumenti ai soldati napoleonici. Il palazzo, ancora oggi sede dell'azienda, era stato acquistato pochi anni prima per diventare la sede di una bottega dove vendere un po' di tutto, alimentari, filati, pane e tutto il vendibile. Nel 1815 i Busatti con avvallo granducale si trasformano da commercianti in artigiani filatori e a partire dal 1820 sono iscritti nell'Atlante Generale del Granducato di Toscana quale fabbrica di filati grossolani. Nel 1842 Mario Busatti introduce nel suo laboratorio otto telai di legno più un'orditura e mette al lavoro una decina di tessitrici: è questa la data ufficiale d'inizio della tessitura Busatti. 
In poco meno di un secolo non solo le cantine ma tutti i 5 piani del palazzo sono diventati la sede di una produzione tessile che ancora oggi è sinonimo di artigianalità e qualità.
Durante le Giornate d'Autunno i volontari accompagneranno i visitatori in un percorso che, attraverso gli strumenti, le macchine, le immagini, i tessuti e la testimonianze di chi lavora in azienda, ripercorre le vicende di una azienda in tre secoli di storia.

  • MUSEO DELL'ARTE DELLA LANA E DEL FERRO BATTUTO
    Via Giovanni Sartori, 2

Immersi nei colori cangianti dei boschi casentinesi, ci si imbatte in uno dei musei più suggestivi che possiate visitare: il vecchio complesso del Lanificio di Stia, un gioiello di archeologia industriale, un luogo che parla della storia dei suoi abitanti e che per anni è stato prima di tutto il luogo di lavoro di tanti stiani, un luogo che ha fatto la storia dell'economia del Casentino.

Sembra di sentirlo il suono della sirena, lì dagli anni 60 dell'Ottocento a segnare l'inizio di ogni giornata di lavoro. Oggi il Museo, voluto dalla Fondazione Lombard, ultimi proprietari del lanificio, ospita ancora gli imponenti macchinari (capaci di produrre fino a oltre 700.000 metri di stoffa) e ripercorre tutte le fasi di lavorazione artigianale e industriale della lana e del celeberrimo panno casentinese. 
Il Lanificio fu il primo stabilimento in toscana ad impiegare macchinari importati dall'estero, una realtà che alla fine del primo conflitto mondiale contava ben 500 operai, 136 telai e produceva oltre 700.000 metri di stoffa, tanto da diventare, dalla fine dell'Ottocento sotto la direzione della famiglia Lombard, il lanificio fornitore ufficiale della Reale Casa Savoia.
E' con queste macchine che veniva prodotto il celeberrimo panno casentinese, il cui tipico colore arancio "becco d'oca" pare sia dovuto a un errore nel cambio delle tinture da quelle naturali a quelle chimiche. Grandi estimatori del panno casentinese furono il barone Bettino Ricasoli, Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini così come il Vate Gabriele d'Annunzio che, durante la sua permanenza in Casentino, si fece preparare un taglio per cappotto di casentino nel suo colore preferito, il Blue Avio. Chi non conosce poi il famoso cappotto disegnato da Givenchy e indossato da Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany?
Un'imperdibile esperienza visiva e tattile che ci riporta indietro nel tempo alla scoperta delle più profonde radici della storia del nostro territorio.
E' nell'ottica della creazione di un polo culturale unico nel suo genere che la realtà del Lanificio di Stia è stato arricchito in questi anni dalla presenza del neonato Museo del Ferro Battuto, frutto dei progetti creativi di centinaia di artisti internazionali che da più di 40 anni animano la Biennale Europea d'Arte Fabbrile di Stia.

Durante le Giornate d'Autunno i volontari accompagneranno i visitatori in un percorso espositivo multisensoriale che ripercorre non solo i materiali e le tecniche della produzione della lana, ma che porterà i visitatori indietro nel tempo nelle vite di chi nel lanificio ha lavorato, indietro nel tempo nella vita di un'intera comunità.

  • MUSEO DELLE ERBE - ABOCA MUSEUM
    Via Niccolo' Aggiunti, 75

Un prestigioso palazzo rinascimentale, l'antica tradizione dell'utilizzo delle piante medicinali e del potere terapeutico delle erbe, la storia di una azienda attraverso due diversi percorsi, uno storico fatto di antichi cimeli, ceramiche, erbari e mortai, l'altro interattivo e multimediale.

Il percorso storico si avvale dell'esposizione di collezioni di antichi cimeli dal pregiato valore storico, scientifico e artistico: mortai, ceramiche da farmacia, purissime vetrerie, preziosi erbari e sorprendenti attrezzature da spezieria introducono il visitatore alla scoperta di questa millenaria storia che da sempre lega l'uomo alle piante medicinali. La suggestiva ricostruzione dei laboratori di lavorazione affascina il visitatore e lo accompagna in un emozionante viaggio nei secoli attraverso le evoluzioni tecniche, le scoperte scientifiche e le innovative strumentazioni di precisione con curiosità, aneddoti e l'inebriante profumo delle piante officinali. Con Aboca Experience , Aboca si racconta con un percorso interattivo alla scoperta del lavoro di ogni giorno: dall'agricoltura biologica alla ricerca scientifica con le più moderne biotecnologie, agli stabilimenti di produzionefino alle pubblicazioni della casa editrice.

Durante le Giornate d'Autunno i volontari accompagneranno i visitatori in un percorso storico e multimediale alla scoperta dell'eterno rapporto tra uomo e le erbe

Le visite saranno organizzate in modo che il gruppo visiti prima il percorso storico 'Erbe e salute nei secoli' e poi quello interattivo 'Aboca Experience' 


FIRENZE

  • Villa Favard sui Lungarni: da residenza ottocentesca ad Istituto internazionale di moda
    Via Curtatone, 1, Firenze

Il percorso di visita dell'edificio, oggi sede di Polimoda, solitamente non accessibile al pubblico, si svolgerà nei fastosi ambienti di rappresentanza del piano terreno e in alcune sale del piano nobile, destinate prevalentemente a camere da letto e a salotti. Tutti gli ambienti prendevano il nome dai colori dei parati - oggi purtroppo scomparsi insieme agli arredi - e presentavano un'altissima qualità nella ricchezza decorativa e nella profusione di materiali squisiti, affidati alle abili mani di maestranze artigiane di grande competenza. I soffitti delle stanze sono decorati ad affresco con vari soggetti, ora desunti dalla grande tradizione barocca ora ispirati a componimenti letterari, come la “grande sala da pranzo” in cui il sapiente pennello di Annibale Gatti, artista assai apprezzato dalla baronessa e autore di significativi cicli pittorici, ha rappresentato personaggi tratti dalla Gerusalemme Liberata e il Trionfo del Tasso campeggiante sulla volta. Il “Salon Bleu ciel” dischiude invece la visione del Trionfo d'Amore dipinto da Cesare Mussini, mentre il soffitto del “Grand Salon Vert et Or” è affrescato con figure allegoriche dei Quattro Elementi, opera di Olimpio (Olinto, secondo alcune fonti) Bandinelli. Se il “Salon Mauve” presenta di nuovo pitture del Gatti, la 'Sala da ballo' è invece riccamente decorata con stucchi bianchi e dorati, dovuti alla maestria di Ottavio Pucci, al quale si accostano, anche in altri ambienti, gli arredi lignei di Angiolo Barbetti. Dallo scalone monumentale si accede al primo piano dove sarà possibile ammirare gli ambienti privati della baronessa: le stanze riservate alla cura di sé, i salottini - di cui uno conserva la riproduzione della pianta dell'edificio, mostrata dalla personificazione dell'Architettura stessa -, fino ad in incontrare Fiorella, ritratta in un grande dipinto, nella camera da letto “Bleu de Saxe”, decorata da Olimpio Bandinelli con un'Allegoria della Notte e del Sonno.
In occasione della visita, le sale di Villa Favard ospiteranno un allestimento con le creazioni di moda realizzate dagli studenti del master Polimoda in Collection Design. Collezioni ideate, disegnate e realizzate in ogni dettaglio dai futuri fashion designer al termine del proprio percorso di formazione.

polimoda villa favard ph marco gualtieri

  • Villa Favard a Rovezzano – da nobile dimora suburbana fiorentina a luogo della Musica
    Via di Rocca Tedalda, 451, Firenze

Il pubblico, eccezionalmente ammesso nella Villa, potrà ammirare la raffinatezza delle sale di rappresentanza ottocentesche del piano terra (Sala della “Fête Galante”, Sala dell'orchestra, Salone da ballo) e degli ambienti privati più rappresentativi del primo piano, come la camera da letto della baronessa, la suggestiva sala da pranzo e alcuni salotti. La visita si concluderà nell'imponente struttura ipogea (criptoportico), riservata originariamente agli ambienti di servizio e attualmente usata come spazio di aggregazione, sala prove ed ambiente espositivo della collezione di strumenti di musica elettronica. I visitatori potranno proseguire autonomamente una passeggiata nell'ampio parco dove sarà possibile ammirare la cappella gentilizia, purtroppo non accessibile, numerosi alberi monumentali di alto pregio e altre particolarità, come ad esempio un'area deputata a cimitero per i cani, luogo di sepoltura degli adorati animali della baronessa Favard. Gli studenti del Conservatorio, al termine delle due giornate, organizzeranno due concerti: sabato pomeriggio alle 17.30 il DUO Sin Palabras: Andrea Sernesi (violoncello) e Anna Bodnar (fisarmonica) e domenica alla stessa ora il Florence Cello Ensemble diretto dal M° Lucio Labella Danzi.

favard rovezzano ph. Alessio Guarino

  • Villa La Favorita: sede del Comando Regione Carabinieri Forestale Toscana
    Piazza Edison, 11, Firenze

Il complesso di Villa La Favorita - utilizzato dal 1938 da amministrazioni statali appartenenti all'apparato di pubblica sicurezza - non è mai stato aperto al grande pubblico. L'apertura nelle Giornate FAI rappresenta quindi un evento del tutto eccezionale grazie al quale potremo visitare alcuni ambienti di particolare pregio della villa e il suo giardino formale, attraversare il grande parco con alberi monumentali, percorrere una parte della sua sentieristica, e conoscere la storia e l'attività odierna del Corpo Forestale dello Stato. Il tutto accompagnato dall'incantevole panorama di Firenze e della circostante collina fiesolana.
Sabato 15 ottobre, ore 11 e ore 15, visita speciale su prenotazione riservata ad Iscritti FAI condotta eccezionalmente dal Colonello Luigi Bartolozzi del gruppo Carabinieri Forestali di Firenze. Visita su prenotazione.

  • Villa Poggio Imperiale: Educandato statale della ss. Annunziata, bene riconosciuto dall'UNESCO
    Piazzale del Poggio Imperiale, Firenze

La villa del Poggio Imperiale dal 1865, quando Firenze divenne per breve periodo capitale d'Italia, è sede dell'Educandato Statale della Ss. Annunziata. Un tempo famoso istituto dedito esclusivamente all'educazione femminile delle Classi più agiate, è oggi un educandato pubblico con scuole annesse. Di regola quindi l'edificio non è aperto al pubblico seppure il carattere di bene patrimonio mondiale UNESCO ne riconosca e certifichi l'importanza storico-artistica. Il FAI propone quindi una visita degli ambienti più antichi e meno conosciuti della villa posti al piano terreno. La visita si articolerà partendo dal piazzale esterno da dove si ammira la facciata neoclassica del Cacialli e attraverso il portico d'ingresso introdurrà nelle stanze che Maria Maddalena d'Austria volle decorare per servire a sé e alle donne che si sarebbero succedute sul trono toscano. Un'aquila bicipite con cartiglio dedicatorio, un tempo al centro della facciata della villa, prelude quindi ai numerosi ambienti affrescati da Matteo Rosselli e altri, risalenti ai lavori promossi da Giulio Parigi nel 1623. La visita ripercorrerà le antiche funzioni dell'edificio, mostrerà la sala dell'udienza con gli affreschi dedicati al mondo femminile di regine, sante e imperatrici, giungerà fino alla segreteria di Pietro Leopoldo costruita dal Cacialli e affrescata da Giuseppe Fabbrini. Da qui si potranno vedere anche parte dei giardini apprezzando progetti di recupero. Una speciale visita sarà riservata alla Cappella della Santissima Annunziata al Poggio Imperiale, unica Cappella rimasta da ristrutturazione settecentesca della Villa.

  • Castello di Montauto Impruneta: una lunga storia dal Medioevo ad oggi
    Via Montauto, 124, Impruneta FI

Il Castello di Montauto attualmente non è aperto al pubblico. La visita avrà un taglio storico-artistico, e si articolerà fra l'esterno e i due principali ampliamenti interni, effettuati nel corso del Cinquecento e del Seicento. Dopo aver percorso il viale d'accesso, s'incontrerà la chiesetta medievale di Santa Lucia, posta all'interno della proprietà, ma separata da poche decine di metri dal castello. Superata la porta castellana, il maniero si mostrerà in tutta la sua magnificenza con l'articolata facciata che affaccia su un giardino di gusto paesaggistico. All'interno la visita, riservata al solo piano terreno, si svilupperà dall'ala progettata da Domenico di Baccio d'Agnolo nel Cinquecento come appartamento personale di Bastiano Montauti e, nel secolo 4successivo, di Filippo Niccolini: la Sala dei paesaggi, impreziosita da affreschi 'a grottesca', medaglioni e piccoli paesaggi fra i quali è riconoscibile lo stesso castello; la Sala delle invetriate dipinte (non più esistenti) che in origine era una sala da pranzo di cui rimane un ampio camino e un notevole lavabo manierista; l'antica camera da letto di Filippo Niccolini con soffitto ligneo riccamente intagliato, dipinto e dorato al centro del quale campeggia lo stemma dei Montauti. Il percorso proseguirà nel cortile interno impreziosito dalla duplice loggia cinquecentesca, decorata a grottesche e oculi celebrativi che introduce al quartiere di rappresentanza, dominato dal salone di ricevimento, la cosiddetta Sala dei Ritratti, ampliata in età barocca, che prende il nome da una serie di 75 ritratti di uomini illustri, eseguiti da Cristofano dell'Altissimo fra il 1579 ed il 1583, oggi sostituiti da ritratti novecenteschi della famiglia Vallecchi e di esponenti della cultura fra cui spicca il Ritratto di Montale eseguito da Peyron. Gli ultimi ambienti visitabili, caratterizzati da cicli di affreschi seicenteschi saranno: la Sala della Fama, la Sala del Centauro, la Sala di Enea e Didone che rappresenta un unicum nell'arte italiana in quanto incentra il tema virgiliano soprattutto sul destino della regina cartaginese.
Visita su prenotazione riservata agli iscritti FAI ed a chi si iscriverà in loco

Castello Montauto

GROSSETO

  • MONTIERI, CASTELLO MINERARIO

Montieri è il più antico castello minerario della Toscana. La sua storia antica, e poi moderna, è indissolubilmente legata all'attività metallurgica, prima argentifera, proseguita poi con l'estrazione del rame ed infine con la pirite per la produzione di acido solforico. La ricchezza del sottosuolo ha modellato le strutture del castello che, ancor oggi, mantiene intatto un fascino antico e rimanda, con le sue case torri, il cassero ed alcuni palazzi signorili, ai fasti dei tempi che furono e ad un'antica magnificenza e ricchezza.

Oggi Montieri è un'eccellenza eco europea, comune 100% rinnovabile dal 2015, finalista del regiostars award a Bruxelles nel 2017, all'interno di un geo parco Unesco, il Parco Nazionale delle Colline Metallifere, ed in un contesto ambientale e paesistico di incredibile valore.

Per Iscritti FAI e chi si iscriverà in loco Entreremo, poi, per la prima volta, accompagnati dal proprietario nel palazzo Papi Matii che, al proprio interno, ha mantenuto intatta la propria conformazione e struttura.

LIVORNO

  • SILOS GRANARIO - IL GIGANTE DEL PORTO
    Porto di Livorno, Varco Fortezza

Il Silos granario del porto di Livorno risulta solitamente non accessibile al pubblico, il percorso si snoderà all'esterno e all'interno dell'edifico dove faremo scoprire la storia dell'area e del silos. Percorreremo insieme l'itinerario che svolgeva il grano, da quando sbarcava dalle navi, a quando veniva poi comprato dai rivenditori locali, andando così a scoprire un gioiello di archeologia industriale e un pezzo della storia della città di Livorno, sconosciuto ai più.

Gli ISCRITTI e tutti coloro che si iscriveranno al FAI avranno la possibilità di estendere la visita al Silos Granario accedendo ad una parte del bene solitamente inaccessibile al pubblico; sarà loro riservata, infatti, la visita dei seminterrati, con la possibilità di conoscere e apprezzare particolari e ambienti che soltanto gli addetti ai lavori hanno avuto modo di vedere

Sabato e domenica visita speciale su prenotazione specifica dedicata ai bambini dai 3 ai 10 anni e alle loro famiglie: il percorso sarà il medesimo, ma la narrazione sarà dedicata ai più piccoli, con informazioni e contenuti adatti ai visitatori più giovani, facendo in modo che risulti avvincente e divertente per tutta la famiglia.

La visita per le famiglie avverrà in 3 slot dedicati (1 sabato e 2 domenica. TURNI DI VISITA PER LE FAMIGLIE:

• sabato ore 16.45
• domenica ore 10.45 e 16.45

Si chiede gentilmente di arrivare leggermente in anticipo per poter controllare la prenotazione e formare il gruppo che sarà composto di 30 persone compreso i bambini.

LUCCA

  • BENABBIO
    Piazza S. Maria, 2 - Località Benabbio

Durante il percorso i visitatori saranno accompagnati attraverso la storia del paese dal medioevo ai giorni nostri: a partire dalla piazza principale del paese verranno ripercorse le tappe fondamentali della storia del paese da 'Menabbio' (antico nome del borgo) con il suo antico castello e le leggende che lo caratterizzano, fino alla 'Benabbio' della metà del `900 raccontata nelle opere degli scrittori locali Ugo Benedetti e Cesare Viviani, i cui racconti faranno da cornice alla passeggiata. Durante la visita fra storia, arte e tradizioni locali scopriremo i tesori custoditi dietro le austere mura della chiesa di S. M. Assunta; la magnifica 'Ultima Cena' dell'Oratorio del Santissimo Sacramento e i tesori del Museo di Arte Sacra con opere di artisti come Piero d'Angelo (1370-1401) padre di Jacopo della Quercia, Matteo Civitali (1436-1502) e Girolamo Scaglia (1620-86) un vero e proprio viaggio attraverso 6 secoli di arte e storia custoditi con cura nella cornice verdeggiante dei boschi della Val di Lima.

Il GIORNO 16 OTTOBRE alle ore 16.00 presso la CHIESA DI S.MARIA ASSUNTA A BENABBIO: concerto PER ORGANO E CORO di 40 voci a cura della Cappella Musicale 'Santa Cecilia' della Cattedrale di Lucca, La Cappella Musicale 'Santa Cecilia' della Cattedrale di Lucca trae le proprie origini storiche dalla Cappella Musicale che presiedeva , durante il XVIII secolo, a tutte le esecuzioni musicali più importanti della Repubblica di Lucca e della quale furono direttori gli antenati musicisti di Giacomo Puccini. Rifondata nel 1930, la Cappella Musicale 'Santa Cecilia' è divenuta coro della Cattedrale di Lucca.

l'evento speciale aperto a tutti è su prenotazione Per i visitatori che prenoteranno il concerto si consiglia di accreditarsi al banco FAI almeno alle ore 15.00 per poter effettuare prima la visita accompagnata al Borgo

benabbio museo

  • GIARDINO BOTANICO
    Rampa San Regolo

Nel Giardino sono presenti numerose collezioni, alberi monumentali come il cedro del Libano di 200 anni e specie rare e preziose . l'Orto botanico è oggi uno straordinario esempio di biodiversità che si è arricchito ed è cresciuto durante questi 200 anni di storia e che, oltre al fascino della varietà di piante e fiori, porta con se storie e leggende che ne aumentano il fascino come quella del Cedro del Libano introdotto nel Granducato di Toscana alla fine del Settecento; L'albero arrivò via mare al porto di Livorno e nell'ottobre del 1787 e fu collocato nell'antico giardino scientifico dell'Università di Pisa da pochi anni ingrandito. La pianta crebbe velocemente e sviluppò i primi strobili nel 1809 ma fu in grado di produrre semi fertili solo dal 1813. Una delle piante nate da quelle semine fu donata al nuovo Orto botanico del Ducato di Lucca e la giovane pianta, quella tuttora vivente, fu messa a dimora nel 1822.

Sabato 15 la visita sarà arricchita dalla presenza di figuranti danzatori in abiti ottocenteschi dell'Associazione Culturale Società di Danza di Lucca che allieteranno i visitatori con danze che faranno rivivere l'atmosfera dell'epoca con uno spettacolo 'En plein air' mai fatto fin'ora all'interno del prezioso giardino botanico dell'800.
Le musiche per le danze ottocentesche provengono, in prevalenza, dal ricco patrimonio musicale prodotto dalla famiglia Strauss: Johann padre e figlio, Josef ed Eduard.
i gruppi saranno di 25 persone.

giardino botanico

  • VILLA ARGENTINA
    VIA AMERIGO VESPUCCI 44


L'apertura di Villa Argentina durante le Giornate Fai consente di visitare un luogo dal fascino inconfondibile. I visitatori verranno avvolti dall'elegante aurea esotica della villa e ne rimarranno sicuramente inebriati e avranno la possibilità di ripercorre le tappe che hanno portato la villa al suo rinnovato splendore. Splendore reso possibile anche grazie al passaggio da questo gioielli di personaggi, quali Galileo Chini e Giuseppe Biasi che hanno reso la Villa il capolavoro artistico che possiamo ammirare oggi. La visita sarà impreziosita dal racconto dei volontari del gruppo FAi Versilia, tenendo conto che in tempi normali di apertura del museo le visite non sono accompagnate.

Le visite con prenotazione saranno una ogni mezz'ora partendo dalle 10 la mattina con ultima visita alle 13, poi nuovamente a partire dalle 15.10 e con orario alle 17.50 come ultima visita formando dei gruppi da 15 persone.

  • ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI CARRARA

Via Roma, 1

L'attuale comprensorio dell'Accademia offre al visitatore l'opportunità di ripercorrere le vicende della città di Carrara e delle famiglie che la governarono in un lungo arco di tempo compreso tra il XII e il XIX secolo e ed è costituita da un patrimonio artistico e culturale inestimabile. Attratti dalla necessità di disporre del marmo più pregiato presente nel territorio apuano, gli scultori più insigni del tempo, tra cui Canova, fecero dono all'Accademia di "calchi" e di "gessi", permettendo all'Istituto di dotarsi di una gipsoteca, ad oggi considerata tra le più rifornite a livello nazionale ed internazionale, di una pinacoteca e di un teatro anatomico. Inoltre L'Accademia si è dotata nel tempo anche di una notevole collezione archeologica costituita da resti provenienti dagli scavi dell'antica città di Luni e dai ritrovamenti delle antiche cave romane del territorio che ancora oggi sono visionabili all'interno del cortile dell'edificio principale.

PISA

  • VILLA DEL GOMBO
    Viale del Gombo

La Villa del Gombo nel Parco di San Rossore, storica residenza estiva dei presidenti della Repubblica e luogo di soggiorno di capi di Stato stranieri ci aprirà le sue porte. Apprezzeremo l'architettura esterna ed internamente alcuni accorgimenti di impiantistica anticipatori di principi della bioarchitettura, come la regolazione della temperatura interna della villa, che si basa sull'esposizione del sole vista la verdeggiante posizione in cui sorge. Visiteremo le sale esposte a nord e a est dove sono situati gli ambienti privati, mentre a sud e a ovest, raggiungibili mediante un'ampia rampa, si trovano gli ambienti di rappresentanza. La villa è circondata da una bellissima area a verde in uno dei punti più belli del meraviglioso parco di san Rossore. Ospiti della villa sono stati anche Hassan di Giordania e Al Gore, guru dell'ambientalismo americano, tra gli ultimi, nel 1997, il premier britannico Tony Blair. Oggi l'edificio passato alla Regione Toscana è stato restaurato per recuperarne la piena integrità e funzionalità per sede di convegni, eventi e laboratori ad uso della cittadinanza

Per gli Iscritti al FAI e per chi si iscrive in loco sono previsti turni di visita alle ore 10:15, 11:45,14:45 e 16:15, orari di partenza della navetta per gruppi di 35 persone.

Villa del gombo

PISTOIA

  • IL BAROCCO NASCOSTO: CHIESA DELLA SANTISSIMA ANNUNZIATA
    Via Santissima Annunziata

La Chiesa della Santissima Annunziata di Pescia è chiusa da alcuni anni; l'ultima apertura risale al 2018, quando al suo interno si è tenuta la Mostra dei Presepi. La visita che proponiamo, quindi, è un'occasione da non perdere. Percorrendo la navata centrale, avremo modo di ammirare i preziosi stucchi, la Cappella di San Filippo Neri, quella della Santissima Annunziata, la Cappella della Madonna, la Cappellina della Madonna di Pompei, la Cappella di San Carlo Borromeo con il dipinto San Carlo Borromeo comunica gli appestati di Baldassarre Franceschini, detto il Volterrano, e la Cappella dell'Addolorata. Al termine della navata vedremo l'Altare maggiore e la tela di Carlo Sacconi Pescia che scioglie il voto. Siamo certi che l'atmosfera del passato ci coinvolgerà e ci farà scoprire un edificio barocco ricco di storia, quella della sua costruzione e del suo ampliamento, nonché del legame con la città, soprattutto negli anni in cui Pescia fu colpita dalla pestilenza di manzoniana memoria.

Iniziativa Speciale su prenotazione, possibilità di iscriversi sul posto in caso di disponibilità sabato partenza alle 15 e alle 16:30 - domenica partenza alle 10, 11:30, 15 e alle 16:30

La Pescia Nascosta, una visita nei dintorni della chiesa della Santissima Annunziata alla scoperta delle chicche in città. La visita guidata parte proprio con la chiesa e prosegue in via Mercatorum con la chiesa di Piè di Piazza del Cavalcanti, allievo di Brunelleschi; gli affreschi in Palazzo del Vicario e gli affreschi in San Francesco di Neri di Bicci e la tavola di Bonaventura Berlinghieri del 1235, prosegue poi con la chiesa di Sant'Antonio con i "Santi Brutti": la Casa in cui San Francesco abito nel 1221.
Durata prevista di un ora e mezza
Gruppi saranno formati da 20/25 partecipanti

  • L'ARTE DELLA STAMPA, STAMPERIA "BENEDETTI"
    Piazza G. Matteotti, 10

Nel 1485 è proprio qui che viene stampato il primo libro a Pescia, in una delle più antiche stamperie della Toscana. Durante le Giornate FAI sarà possibile visitare il laboratorio e il piano superiore, tra macchine di stampa come il torchio presente nella prima sala che risale al 1700. Saranno i proprietari, figli di Gino Necciari, a guidarvi nella visita. Necciari entrò alle dipendenze di Artidoro nel 1940, e successivamente nel 1967 riuscì a coronare il suo sogno rilevando la stamperia da dipendente a titolare e mantenendo il nome del maestro, STAMPERIA 'BENEDETTI' DI GINO NECCIARI, raccogliendo l'eredità del dialogo mai interrotto con gli artisti. Qui scoprirete l'arte della stampa e la stampa d'arte in un laboratorio ancora attivo tutt'oggi. Nelle sale verrete guidati alla scoperta anche della 'Mostra delle Antiche Macchine Tipografiche e delle pubblicazioni stampate dalla tipografia dal 1800 ad oggi" inaugurata nel 2008 in occasione della Festa della Toscana.

stamperia Benedetti pescia

  • PALAZZO GALEOTTI, L’ ARTE A PESCIA
    Piazza di Santo Stefano, 2

Dopo un periodo di chiusura, un accurato restauro del piano nobile ha restituito a Pescia e a noi tutti il Museo Civico. che fa parte del progetto “Uffizi Diffusi Qui ci accoglie l'atmosfera amabile e pacata del lusso di provincia. Entriamo nelle sale dai pavimenti in cotto lucidato a cinabrese, dalle pareti damascate e decorate a balze con motivi architettonici e affreschi, i soffitti dipinti a medaglioni, i lampadari ottocenteschi in vetro, le porte decorate su entrambi i lati con silenziose divinità e squarci di prospettive di edifici; un'alcova di gusto rococò dall'arco in stucco rivestita di seta dorata, un piccolo locale in cui il verde delle pareti, allusivo di uno spazio en plein air, traspare sotto un drappeggio di pizzo dipinto. L'ampio salone- teatro delle feste su due piani dal ballatoio sinuoso in ferro battuto dove suonavano i musici, oggi ospita le tavole di Neri di Bicci, L'Annunciazione e i santi Apollonia e Luca Evangelista e l'Incoronazione della Vergine con angeli e santi. Nove opere provengono dalla galleria degli Uffizi e dai primi anni del 1900 erano in deposito al museo di Pescia grazie all'iniziativa del direttore Carlo Stiavelli, il quale con lo scopo di accrescere il profilo culturale della collezione le chiese alle Regie Gallerie di Firenze. Le opere scelte furono inviate per una questione di gusto legata a una idealizzazione di Pescia quale borgo radicato nel suo passato di comune sempre fedele alla città del Giglio. IL 15 ottobre rientrerà per l’occasione delle GFA e sarà visibile l’opera la Madonna col bambino e San Giovannino attribuita a Antonio del Ceraiolo appositamente restaurata per Pescia.

Evento Speciale su prenotazione con possibilità di iscriversi sul posto in caso di disponibilità

SABATO 15 ottobre alle 10:30 VISITA SU PRENOTAZIONE (durante l'iniziativa speciale saranno sospese le visite regolari) Eccezionale visita a porte chiuse delle opere di Palazzo Galeotti con un funzionario delle Galleria degli Uffizi.
Scoprirete il museo e le sue opere guidati da uno dei rappresentanti delle Gallerie degli Uffizi di Firenze, curiosità Durata prevista di un ora. Aperta a tutti su contributo . Il gruppo sarà formato da 30 partecipanti.

palazzo galeotti pescia

  • GIORGIO TESI GROUP
    Via di Badia, 14 - Bottegone (località Badia a Pacciana)

Sede centrale di Giorgio Tesi Group, in Via di Badia n.14, Bottegone (località Badia a Pacciana)

La visita si svolgerà in due momenti: inizialmente i partecipanti verranno accolti all'interno dell'azienda vivaistica Giorgio Tesi con la proiezione di un breve video che narra la storia dell'azienda, che nel 2023 festeggerà i 50 anni di attività, ed una presentazione del gruppo. Successivamente saranno accompagnati alla scoperta del vivaio attraversando filari di piante e serre per scoprire la produzione tipica pistoiese (e non solo), le tecniche di difesa, le peculiarità di un polo logistico all'avanguardia fino all'installazione del 'Giardino della Mente' dell'artista pistoiese Michele Fabbricatore.
I visitatori potranno infine assistere ad una dimostrazione pratica sulla cura delle rose da parte del personale delle Giorgio Tesi Vivai, che sarà a disposizione per rispondere a domande e curiosità.
I partecipanti saranno omaggiati di una copia dell'ultimo numero della rivista NATURART.

Per i visitatori più piccoli sarà organizzato un laboratorio su 'Cosimo degli alberi', dedicato a bambini dai 4 ai 10 anni e che sarà attivato raggiungendo minimo 15 partecipanti, per questa attività scrivere a : pistoia@gruppofai.fondoambiente.it . Gli orari e le modalità saranno comunicati una volta raggiunto il numero minimo di partecipanti.

  • SAN MARCELLO PITEGLIO (PT)
    BORGO DI CALAMECCA (candidato a LDC nel censimento 2022)
    Strada Provinciale 38

Il borgo di Calamecca è senz'altro un luogo magico e intriso di storia! Durante questa giornata potrai scegliere di visitarlo con noi scoprendo il suo passato e presente grazie a narrazioni guidate dalla Pro Loco e da personaggi storici del paese. Conoscerai la sua nascita nell'Alto Medioevo, le sue battaglie e ricostruzioni fino all'evento che ha condotto qui proprio Francesco Ferrucci, condottiero della Repubblica di Firenze nelle Bande Nere. Il borgo ancora è scrigno della storia della Prima e della Seconda Guerra Mondiale, di cui fieramente ricorda i suoi eroi e partigiani. Tra gli scorci suggestivi, gli sdruccioli e le architetture alto medievali spicca, nella parte alta del borgo, la chiesa di San Miniato, pieve fino al 1182. La chiesa, candidata a Luogo del Cuore Fai per la campagna in corso, nasconde manufatti dal XVIII secolo su inusuale impianto quadrato di origine romanica. Inoltre a Calamecca è presente il Museo degli Antichi Mestieri, dove sarete sapientemente guidati a scoprire reperti che narrano una storia contadina non così lontana da noi. Il paese per diversi anni ha anche realizzato rievocazioni storiche, di cui potrete ammirare i costumi sapientemente realizzati a mano. Concedetevi una pausa nel verde per scoprire la storia e le usanze di un borgo della nostra montagna!

PRATO

  • VILLA IL CERRETINO
    Via Mastrigalla, 51



Negli anni Settanta la villa è stata acquistata e ristrutturata dagli attuali proprietari. Gli arredi sono stati studiati e realizzati su disegni degli anni Settanta da Poltronova e i giardini realizzati su progetto di Pietro Porcinari. All'interno gli spazi sono occupati da opere d'arte e lavori di esponenti della Pop Art italiana degli anni Sessanta tra cui Valerio Adami, Mario Ceroli e tutta la scuola di Pistoia che comprende artisti come Barni, Buffoni e Ruffi.

Il percorso della visita prenderà avvio dal piano nobile nel quale si possono ammirare le opere degli autori sopra descritti.

Si passerà poi al giardino e al piano inferiore dove verrà allestita una mostra con opere della collezione privata del proprietario e potremo scoprire il tunnel che secondo la leggenda sia stato il collegamento tra il Cerretino e la Villa Medicea di Poggio a Caiano, che serviva per gli incontri tra il Granduca e Bianca Cappello.

Villa Il Cerretino

  • ORATORIO DI SAN NICCOLÒ E ARCHIVIO COMPAGNIA SAN NICCOLÒ

L'Oratorio di San Niccolò, si differenzia dalle strutture vicine, pur mantenendo gli stessi materiali e la stessa sobrietà, perché caratterizzata da un alto prospetto inquadrato da lunghe lesene binate in pietra sulle quali poggia un timpano ornato sui lati da due faci in terracotta, un'articolata scala a doppia rampa diventa l'unico elemento che fuoriesce dal filo delle facciate di tutto il complesso. Internamente si presenta con una vasta aula, alta e luminosa, di forme classiche e severe, frutto sia di una scelta culturale dei committenti ma soprattutto dei restauri ottocenteschi che hanno eliminato parte degli stucchi di Giovan Martino Portogalli. Il coro, coperto da volta a vela, è forato da tre eleganti finestroni trapezoidali, che illuminano l'altare in marmo bianco con inserti policromi. All'interno vi si trova

anche un l'organo settecentesco acquistato dai confratelli della Compagnia nel 1852. La presenza di un importante famiglia come i Bardi, ha fatto sì che per la realizzazione e l'arredo di questo complesso, fossero presenti architetti, scultori e pittori che nel Settecento andavano per la maggiore, ritroviamo infatti Massimiliano Soldani Benzi, Giovan Martino Portogalli, Antonio Maria Pucci ed altri.

.In occasione delle Giornate Fai d'Autunno sarà eccezionalmente visitabile l'attiguo l'archivio della Compagnia di San Niccolò, con eccezionali documenti storici che testimoniano l'egemonia bardiana sul luogo: tra i quali anche un'inedita lettera di Giorgio Vasari. 

L'Oratorio dei Bardi sarà a breve interessato da ingenti interventi di restauro pertanto resterà chiuso per lungo tempo. Si tratta di un'occasione unica per visitare un luogo davvero denso di storia.

SIENA

  • PALAZZO ARCIVESCOVILE E CONCATTEDRALE DEI SS ALBERTO E MARZIALE
    via del Castello angolo piazza Duomo , Colle di Val d'Elsa

All'interno del palazzo Arcivescovile, si trova oggi un importante ciclo di affreschi del XIV secolo di eccezionale particolarità ritrovato fortuitamente nel secolo scorso sotto strati successivi di intonaco e riportato alla luce. Gli affreschi, per la loro ubicazione all'interno del palazzo Arcivescovile sono poco noti al grande pubblico, per questo l'apertura straordinaria per le Giornate d'Autunno 2022 rappresenta un'occasione del tutto eccezionale.
Il ciclo è ad oggi poco studiato. Gli affreschi colpiscono per la loro particolarità. Si tratta infatti di un ciclo a carattere profano, ispirato a temi cavallereschi, che al momento presenta ancora incertezze di interpretazione.
Accanto a rappresentazioni più tradizionali come "Aristotele e Fillide" (esempio dei problemi che può creare l'amore), vi sono infatti altre più particolari, come una scena di caccia ricca di dettagli o una di assalto a una città, con cavalieri in armi, che si sono prestate a più interpretazioni.

  • PALAZZO MASSON
    via Castello, 90 Colle Val d'Elsa

Visita riservata a Iscritti FAI e a chi si iscriverà al banco FAI - Gruppi massimo 10 persone, prenotazione obbligatoria
Posto all'estremo dello sperone di roccia sul quale sorge la parte più antica di Colle di Val d'Elsa, palazzo Masson domina sulle colline circostanti e si impone nel panorama della città.

Costruito nel 1876 su impulso dell'ormai defunto Stefano Masson, importante industriale del ferro, esso fu realizzato abbattendo una delle antiche porte medievali della città. Memoria di questo rimane anche nella decorazione di uno degli ambienti aperti eccezionalmente per i soci FAI, nel quale fu realizzata una veduta di Colle prima dell'abbattimento dell'antico manufatto.

Al piano terra del palazzo, nelle salette di ricevimento sono ancora presenti numerosi manufatti della Ferriera Masson, che testimoniano la vivacità della sua attività, nonché i progetti originali della villa, realizzati dall'architetto colligiano Antonio Salvetti.Il palazzo, donato da Antonietta Masson nel 1941 alla Congregazione delle Ancelle del Sacro Cuore, ospita da allora delle scuole private.

Per le visite è necessaria la prenotazione sul sito www.giornatefai.it

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