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I due Foscari ©Michele Monasta

photo cover: Michele Monasta

19 Maggio 2022

I due Foscari di Verdi al Maggio Musicale Fiorentino con il tenore Plácido Domingo

Domenica 22 maggio l'opera di Verdi al festival del Maggio Musicale Fiorentino. Repliche il 25, 28, 31 maggio e 3 giugno

Quarto titolo operistico per l’84º Festival del Maggio Musicale Fiorentino: domenica 22 maggio, alle ore 20, il maestro Carlo Rizzi, alla guida del Coro e dell’Orchestra del Maggio, sul podio della Sala Mehta per il debutto assoluto de I due Foscari, di Giuseppe Verdi. La regia dell’opera, alla sua prima rappresentazione al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e che a suo tempo fu eseguita per la prima volta a Firenze al Teatro della Pergola nel gennaio del 1845, è firmata da Grischa Asagaroff, scene e costumi d’ispirazione d’epoca sono di Luigi Perego, le luci di Valerio Tiberi e la coreografia è curata da Cristiano Colangelo.

In locandina una compagnia di canto che schiera per iniziare uno dei più celebri nomi del panorama lirico mondiale: Plácido Domingo che è Francesco Foscari, Doge di Venezia. Suo figlio, Jacopo Foscari, è interpretato da Jonathan Tetelman; al suo debutto al Maggio è considerato uno dei più promettenti tenori della sua generazione. Un altro nome di caratura internazionale e grandissima voce verdiana è il soprano María José Siri che interpreta Lucrezia Contarini, moglie di Jacopo; il basso Riccardo Fassi al suo debutto fiorentino interpreta Jacopo Loredano, membro del Consiglio de’ Dieci.
Completano il cast, quattro artisti dell’Accademia del Maggio: Joseph Dahdah è il senatore Barbarigo, Xenia Tziouvaras nel ruolo di Pisana, Lulama Taifasi come Fante del Consiglio de’ Dieci e Adam Jon come Servo del Doge. Il Coro del Maggio è diretto dal maestro Lorenzo Fratini.

Altre quattro le recite in cartellone: il 25, 31 maggio e 3 giugno alle ore 20 e il 28 maggio alle ore 17.

Prima volta con quest’opera anche per il regista Grischa Asagaroff“Più mi addentravo nell’opera più me ne innamoravo. I leitmotiv mi hanno ricordato lo ‘stile wagneriano’. La musica è molto cupa, triste. L’opera ‘vive’ di personaggi permeati da una personalità cupa e quasi ‘sinistra’. Con Luigi Perego, che ha curato le scene e i costumi, ci siamo ispirati alla tomba di Foscari, nella Chiesa dei Frari a Venezia. È la nostra ‘torre scenica’, che gira e che crea gli spazi in cui i cantanti si muoveranno”.

Sesto titolo del catalogo verdiano, I due Foscari, opera in tre atti su libretto di Francesco Maria Piave, debutta al Teatro Argentina di Roma il 3 novembre del 1844. Il soggetto è ispirato all’omonima opera teatrale di Lord Byron. Il dramma è costruito sul contrasto tra amor paterno e amor di patria del Doge Francesco Foscari e sulle pene di suo figlio Jacopo, accusato ingiustamente di omicidio e di aver tramato contro la Repubblica di Venezia. Ma pur mancando della vivacità d’azione dei drammi verdiani precedenti, I due Foscari si distingue per alcune soluzioni compositive nuove e sperimentali. L’orchestrazione si fa più sottile e accurata. Un posto di primo piano è riservato all’arpa e ai legni, che restituiscono una tinta strumentale elegiaca e notturna, aderente all’immagine di Venezia evocata da Byron. A ogni personaggio è associato un motivo musicale che ricompare ogni volta che i protagonisti tornano in scena.

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