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Michelangelo - Effige di Daniele da Volterra
14 Febbraio 2022

Il vero volto di Michelangelo

Fino al 31 luglio una mostra alla Galleria dell’Accademia racconta l'artista attraverso l’effigie in bronzo di Daniele da Volterra

Una occasione unica per trovarsi faccia a faccia con l'artista eterno, colto in un momento particolare e di grande umanità: gli attimi subito dopo la morte. Una delle mostre più belle della primavera fiorentina.

Galleria dell-Accademia di Firenze - allestimento mostra- foto Guido Cozzi 062

Fino al 31 luglio una alla Galleria dell'Accademia sono esposti per la prima volta i nove busti in bronzo di Michelangelo, attribuiti a Daniele da Volterra. Insieme alle tre opere già conservate a Firenze alla Galleria dell’Accademia, al Museo Nazionale del Bargello e a Casa Buonarroti, ci saranno importanti prestiti da vari musei internazionali e italiani come: il Musée du Louvre e il Musée Jacquemart-André a Parigi, l'Ashmolean Museum a Oxford, i Musei Capitolini a Roma, il Castello Sforzesco.

Daniele Ricciarelli, detto da Volterra (1509 – 1566), fu allievo di Michelangelo e a lui era legato da profonda amicizia tanto da essere presente alla morte del maestro nella casa romana a Macel de’ Corvi, il 18 febbraio 1564. In questa occasione Daniele fece il calco del volto dell'amico, come era usanza del tempo. Leonardo Buonarroti, nipote di Michelangelo, gli commissionò, subito dopo, due ritratti in bronzo dello zio e all’incarico dell’esecuzione di questi due busti si aggiunse una terza richiesta avanzata dall’amico e antiquario Diomede Leoni. Il da Volterra morì nel 1566 senza aver rifinito le tre teste promesse a Buonarroti e a Leoni. Il problema della cronologia e della fusione delle effigi bronzee di Michelangelo è rimasto ancora aperto

Michelangelo l’effigie in bronzo di Daniele da Volterra

"L'idea di questa esposizione - dichiara Cecilie Hollberg, Direttore della Galleria dell'Accademia di Firenze e curatrice della mostra - nasce dall'esigenza di dare un contributo scientifico rispetto al complesso rapporto tra originali e derivazioni.  Michelangelo: l’effigie in bronzo di Daniele da Volterra è una mostra unica e inconsueta che si pone l’obiettivo di rispondere a quesiti ancora aperti grazie anche all'utilizzo di strumenti altamente tecnologici e innovativi"

Il bellissimo allestimento in cui si alternano originali e copie in un ritmato crescendo, sottolineato anche dall'uso di colori e luci, apre uno squarcio sull'intimità del grande Maestro: la frase di Michelangelo sussurrata a Daniele da Volterra sul letto di morte che campeggia in una delle sale, ci ricorda che dietro i suoi capolavori eterni c'è l'uomo, con le sue paure e le sue debolezze.

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