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Jean-Michel Folon, Partir, 2002. Giardino delle Rose (Ph GiuliaVezzosi) copia
29 Luglio 2020

L'arte contemporanea in Toscana

Le più belle opere e installazioni a cielo aperto di Firenze e non solo

L'arte contemporanea in Toscana esce fuori dalle quattro mura dei musei e costella di incredibili opere e installazioni strade, piazze, facciate e altri luoghi iconici di città e borghi.

Dalla piana fiorentina ai centri della costa apuana, dalla Versilia alla Maremma, dalla Valdera alla Valdelsa, dal Chianti alle pendici dell’Amiata. A Firenze marca soprattutto gli ingressi della città e il confronto con la grande storia del capoluogo toscano. A Prato è stata innestata la prima “forma” permanente nel tessuto urbano e culturale che oggi ha assunto il carattere di nuova officina. A Pistoia si è diffusa sulla spinta della collezione Gori a Celle.
A Pontedera ha sviluppato una vera e propria identità territoriale.
A Peccioli è diventata oggetto di un laboratorio a cielo aperto.
Pietrasanta ha raccolto un “parco” di sculture di livello internazionale. Livorno e Pisa vantano opere significative. Da Vinci a Certaldo, da Poggibonsi a San Gimignano, da Colle Val d’Elsa a Siena, da San Casciano in Val di Pesa all’Impruneta, è il cuore stesso della Toscana a pulsare per la presenza radicata di molte eccellenze della ricerca artistica attuale.

Ecco cosa non vi dovete perdere, secondo la nuova guida Toscana Contemporanea, edita da noi di Gruppo Editoriale, curata da Stefano Pezzato con il Centro Pecci di Prato, pubblicata con il sostegno di Regione Toscana e Toscana Promozione Turistica.

FIRENZE

Igor Mitoraj, Tindaro screpolato, 1998. Giardino di BobolI

Il capoluogo regionale, “Patrimonio dell’Umanità” per l’Unesco, fa sfoggio di sé anche attraverso mostre e installazioni contemporanee in sedi storiche come Palazzo Strozzi, il Forte del Belvedere o il Giardino di Boboli, dove si trova fra l’altro una colossale scultura mitologica di Igor Mitoraj; offre inoltre opere pubbliche collocate in città dagli anni Ottanta: la scultura “riflessa” di Michelangelo Pistoletto a Porta Romana; l’emaciato San Giovanni di Giuliano Vangi vicino a Ponte Vecchio; la monumentale stele solare “per Galileo” di Giò Pomodoro a Porta San Niccolò; le figure “incantate” di Jean-Michel Folon nel panoramico Giardino delle Rose e davanti al teatro Tuscany Hall, in alcuni dei luoghi urbani più frequentati e trafficati. A questi si aggiungono grandi sculture di Corrado Cagli ed Eliseo Mattiacci, e un “rinoceronte” plasmato da Davide Rivalta intorno al nuovo Teatro del Maggio Fiorentino; la simbolica Paloma di Fernando Botero davanti all’aeroporto.

PRATO

Henry Moore, Forma squadrata con taglio, 1969-71

Nella città dove ha sede il Centro Pecci, capofila della rete regionale del contemporaneo, si trovano in permanenza: la “forma” plastica di Henry Moore in Piazza San Marco; la scultura simbolica di Jacques Lipchitz in Piazza del Comune; nuove opere per il culto di Robert Morris e Giuseppe Spagnulo nella Cattedrale di Santo Stefano; un’evocativa fontana “mongolfiera” di Marco Bagnoli in Piazza Ciardi; originali opere di luce di Fabrizio Corneli e Carlo Bernardini nei pressi del Castello dell’Imperatore; altri segni urbani, come il postmoderno omaggio a Paolo Uccello di Ben Jakober & Yannick Vu in Via Pomeria e la scomposizione modulare di Loris Cecchini all’ingresso dell’Area ex Campolmi, sede della Biblioteca Lazzerini e del Museo del Tessuto. Di grande interesse risulta il progetto urbano di Piazza dell’Immaginario che propone un notevole nucleo di opere fotografiche all’aperto, nel cosiddetto “quartiere cinese” fuori dall’antica Porta Pistoiese.

PISTOIA

Roberto Barni, Il giro del sole, 1996

Capitale italiana della Cultura nel 2017, conta una presenza artistica contemporanea consolidata. Oltre alla grande scultura di Alberto Burri a Santomato, emblema della straordinaria collezione Gori a Villa Celle, nel centro cittadino si trovano opere collegate all’attività di Palazzo Fabroni, come le sculture di Roberto Barni in Piazza dell’Ortaggio, l’installazione lunare di Gianni Ruffi in Piazza Giovanni XXIII, le vetrate artistiche di Umberto Buscioni nell’antica Chiesa di San Paolo, il simbolo universale di Renato Ranaldi sulle mura di Via Fonda. Si segnalano inoltre un’imponente opera di Anselm Kiefer alla Biblioteca San Giorgio, nell’Area ex Breda, e Il Giardino Volante in Via degli Armeni con opere ludiche dell’artista Luigi Mainolfi, del designer Alessandro Mendini e dello stesso Ruffi.

PIETRASANTA

Fernando Botero, Il Guerriero, 1992

Cittadina della Versilia rinomata per la sua vocazione artistica, tanto da meritarsi l’appellattivo di “piccola Atene”, è nota per le lavorazioni del bronzo e del marmo che si svolgono nel suo territorio e attraggono artisti e cultori da tutto il mondo. Insieme alle tracce della produzione scultorea conservate nel Museo dei Bozzetti, a molteplici attività espositive pubbliche e private, nello spazio urbano si è sviluppato dagli anni Novanta il progetto pubblico del Parco internazionale della Scultura contemporanea, con opere permanenti fra gli altri di artisti come Fernando Botero, Pietro Cascella, Jiménez Deredia, Jean-Michel Folon, Francesco Messina, Igor Mitoraj, Costantino Nivola, Jorgen Sorensen, Helidon Xhixha, Kan Yasuda, considerati fra i maggiori scultori contemporanei. Varie sculture adornano anche il Parco della Versiliana a Marina di Pietrasanta, rinomata sede letteraria e teatrale.

LIVORNO

Sandro Chia, Bagnante, 2016. Scoglio della Regina

Porta sul mare della Toscana e storico porto-franco commerciale e culturale, ha dato vita all’esperienza pilota del Museo progressivo d’arte contemporanea, aperto negli anni Settanta e oggi confluito con la sua ricca collezione nella sede rinnovata del Museo della Città, nel centrale quartiere detto “Venezia nuova”. Conta presenze significative d’arte pubblica recente, come il nudo femminile in bronzo di Sandro Chia che danza in riva al mare, suggellando il recupero architettonico dello storico stabilimento sul cosiddetto Scoglio della Regina, riconvertito in centro di ricerca avanzata, e l’installazione di bambù di Alfredo Pirri che caratterizza la corte esterna del nuovo Museo della Città in Piazza del Luogo Pio

PISA

Keith Haring, Tuttomondo, 1989

Oltre alla famosissima Piazza dei Miracoli inclusa nel “Patrimonio dell’Umanità”, la città può vantare anche una grande opera contemporanea tra le più rinomate dell’intera regione: il murale Tuttomondo dipinto all’esterno della canonica della Chiesa di Sant’Antonio Abate, è l’ultima opera pubblica dell’astro americano Keith Haring, scomparso prematuramente nel 1990 e oggi celebrato e ammirato in tutto il mondo. L’insieme compositivo e multicolore delle diverse forme raffigurate sintetizza in modo originale, diretto e facilmente riconoscibile, il tema universale dell’armonia e della pace nel mondo. Per il carattere iconico e la composizione lineare del grande “disegno” murale, risulta significativo fare un’associazione con il Museo della Grafica a Palazzo Lanfranchi, principale realtà museale d’arte contemporanea in città, affiancata dalla prestigiosa sede espositiva di Palazzo Blu

PONTEDERA

Enrico Baj, Muro di Pontedera, 2004-2006

La Valdera pisana è un comprensorio ad alta densità artistica contemporanea, a iniziare dalla città di Pontedera dove ha sede anche il Museo Piaggio e dove si snoda dagli anni Ottanta un vasto percorso d’arte urbana: si incontrano il monumentale mosaico postumo di Enrico Baj in Viale Risorgimento; una scultura di Nado Canuti in Piazza Garibaldi, dove è collocata un’intera collezione di “sedili” d’autore; altre sculture di Kan Yasuda sulla Tosco-Romagnola, di Mino Trafeli in Piazza Unità, di Pietro Cascella in Piazza Curtatone, di Giuliano Vangi in Piazza Cavour, di Arturo Carmassi in Viale Europa; per concludere con il gigantesco “passaggio” lunare di Mino Trafeli sulla rotatoria di Camugliano a Ponsacco (PI). 

PECCIOLI

David Tremlett, Via di Mezzo, 2019. Ghizzano

Dagli anni Novanta il comune della Valdera è stato trasformato in laboratorio artistico a cielo aperto, commissionando installazioni urbane ad artisti come Hidetoshi Nagasawa, Vittorio Messina, Federico De Leonardis, Vittorio Corsini, Nicola Carrino, Alberto Garutti e Remo Salvadori che le hanno ambientate nel centro di Peccioli; opere del duo Fortuyn/O’Brien seguite da interventi recenti realizzati da Alicja Kwade, David Tremlett e Patrick Tuttofuoco appositamente per la frazione di Ghizzano. L’insieme di questi interventi sviluppa il concetto di “frontiera del contemporaneo”, introdotto simbolicamente dalla rotatoria di Via della Fila, alle porte di Peccioli, firmata dal noto designer Giorgetto Giugiaro.

LAJATICO

Teatro del Silenzio, 2006-2008

Oltre ad un’installazione di Mino Trafeli in Piazza San Carlo, frutto di un progetto regionale dedicato allo scultore toscano, spicca il sito del Teatro del Silenzio che ingloba in un’opera unica il suggestivo paesaggio collinare dell’entroterra volterrano, un laghetto artificiale circondato da blocchi di travertino e un monumentale frammento di “maschera” di Igor Mitoraj. La grande scultura è il fulcro plastico e simbolico di un “teatro” circolare all’aperto che si anima un solo giorno all’anno, in occasione di un evento promosso dal tenore Andrea Bocelli, nativo di questa zona, per celebrare il “bel canto” in un luogo mozzafiato.

VINCI

Mario Ceroli, L’Uomo di Vinci, 1987

L’area dell’Empolese e Valdelsa fiorentina include alcuni borghi storici interessati da originali contaminazioni contemporanee, a partire dalla celebre Vinci che ha dato i natali a Leonardo, dove negli anni Ottanta è stata collocata una versione dell’Uomo vitruviano di Mario Ceroli. In onore a Leonardo nel 2006 è stata inaugurata un’intera piazzetta ideata in forma artistica da Mimmo Paladino, vincitore di un concorso internazionale per collegare spettacolarmente le due sedi in cui si divide il Museo Leonardiano. Non mancano ulteriori omaggi pubblici al genio di Vinci, realizzati e donati da artisti internazionali come gli scultori Nina Akamu e Wu Weishan, che rivisitano un progetto equestre e la figura stessa di Leonardo.

MONTELUPO

Ugo La Pietra, Tradizione rinnovata. Sei colonne simboliche, 2016


La località è nota per le produzioni in ceramica, come dimostrano le presenze dello storico Museo della Ceramica e dello specialistico MAIB-Museo Artistico Industriale Bitossi, oltreché del nuovo Atelier di Marco Bagnoli, artista affermato che include, tra i suoi preferiti, anche questo materiale. Recentemente a Montelupo si è sviluppato un ricco percorso incentrato sulla ceramica come “materia prima” per l’arte contemporanea, con opere pubbliche realizzate in loco: interventi su un muro di Gianni Asdrubali in Via Caverni, un grande vaso di Bertozzi & Casoni in Via Giro delle Mura, una “spugna” di Loris Cecchini in Piazza XX Settembre, colonne simboliche di Ugo La Pietra in Piazza Vittorio Veneto, un doppio “giardino” di Hidetoshi Nagasawa in Piazza VIII Marzo, un “pozzo” di Lucio Perone in Via Tassinari, “televisori” di Fabrizio Plessi in un’antica fornace. Queste creazioni originali danno una nuova identità alla città.

CERTALDO

Hidetoshi Nagasawa, Il giardino della casa da tè, 2001



L’antica città medievale, famosa per aver dato i natali a Giovanni Boccaccio, è oggi conosciuta anche per l’annuale Festival Mercantia dedicato al teatro di strada. Un cortile laterale dello storico Palazzo Pretorio custodisce il sorprendente Giardino della Casa del Tè di Hidetoshi Nagasawa, progetto di punta dell’esperienza artistica Dopopaesaggio (1996-2002) riguardo alle relazioni fra “spazio sociale ed ambiente naturale nell’arte contemporanea”. L’artista giapponese, attivo in Italia dagli anni Sessanta, ha reinterpretato a Certaldo una forma persistente nel medioevo, un hortus conclusus, per creare un dialogo ideale fra le culture occidentale e orientale. Altre opere dell’artista si trovano anche a Celle e a Villa La Magia.

POGGIBONSI

Antony Gormley, Fai Spazio Prendi Posto, 2004


Nella Valdelsa senese, come conseguenza diretta delle rassegne Affinità (1994) e soprattutto Arte all’Arte (1996-2005) che per oltre un decennio hanno diffuso opere dei maggiori artisti italiani e internazionali, si è sviluppato un ricchissimo percorso d’arte pubblica. A Poggibonsi, antico borgo sulla Via Francigena, al margine del Chianti, Antony Gormley ha sparso una serie di sculture umane pixelate nel centro storico, Mimmo Paladino ha installato figure simboliche dentro la medievale Fonte delle Fate, Sarkis ha realizzato una Fontana “relazionale” in Piazza Matteotti, Kiki Smith ha collocato una “silenziosa” figura femminile alla Fortezza Medicea.

SAN GIMIGNANO

Anish Kapoor, Underground, 2005


Città medievale inclusa nel “Patrimonio dell’Umanità”, oltre alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea intestata al pittore Raffaele De Grada, offre installazioni di grandi artisti italiani realizzate per il progetto Affinità: l’Italia appesa da Luciano Fabro sul Palazzo del Podestà; la campana fissata da Jannis Kounellis all’esterno della Chiesa di San Jacopo; la Meridiana “disegnata” da Giulio Paolini all’esterno della Chiesa di Sant’Agostino; la volta dorata da Nunzio nel Vicolo dei Bongi; l’installazione sospesa da Eliseo Mattiacci alla Rocca di Montestaffoli. Inoltre sono rimaste in permanenza, dopo varie edizioni della rassegna internazionale Arte all’Arte, opere di alcuni protagonisti della scena contemporanea: l’installazione sotterranea di Anish Kapoor al Torrione di Sant’Agostino, un’altra figura di Kiki Smith alla Rocca di Montestaffoli, il mosaico di Luisa Rabbia alla Fonte Medievale, l’iscrizione di Joseph Kosuth in Piazza del Bagolaro.

COLLE DI VAL D'ELSA

Atelier Jean Nouvel con Daniel Buren, Piazza Arnolfo, 2009

Città nota per la produzione di cristallo, ha rinnovato la centrale Piazza Arnolfo di Cambio, intestata al suo più illustre concittadino, su progetto dell’architetto Jean Nouvel con interventi degli artisti Daniel Buren e Alessandra Tesi. In seguito alla rassegna internazionale Arte all’Arte presenta inoltre in permanenza: il memorandum di Alberto Garutti in Via Meoni; l’intervento di Marisa Merz sulla porta di un’antica cisterna all’ingresso della città; la colonna testuale di Ilya Kabakov al Bastione della Sapia; il progetto UMoCA di Cai Guo-Qiang sotto gli archi del Ponte San Francesco e una figura di Kiki Smith sotto all’antico Baluardo; l’inserimento di Tadashi Kawamata alla Porta Nuova; il progetto del Sonar di Loris Cecchini in Località Molinuzzo.

SIENA

Tony Cragg, The Drop, 1998

Città radicata alla propria identità storico-artistica, riconosciuta “Patrimonio dell’Umanità” e legata a una ricca tradizione simboleggiata dal Palio, presenta un’importante opera pubblica di Tony Cragg, considerato uno dei massimi esponenti della scultura postmoderna. Collocata nella suggestiva e appartata cornice panoramica dell’Orto de’ Tolomei, The Drop (la goccia) è stata concepita in occasione della mostra dell’artista nel complesso di Santa Maria della Scala; realizzata con strati di travertino sovrapposti che compongono una sedimentazione perfetta, scolpita nel tempo. La pietra e le sue stratificazioni rimandano anche alla terra e al lungo lavoro dell’uomo per plasmarne la forma.

CHIANTI

Mario Merz, Senza Titolo, 1997:1999. San Casciano Val di Pesa



Rinomato in tutto il mondo per la bellezza del suo territorio, accoglie in permanenza opere realizzate per la pluriennale rassegna Tuscia Electa (1996-2010) intesa a ridefinire il paesaggio toscano attraverso l’arte contemporanea. San Casciano Val di Pesa ospita un’originale installazione di Mario Merz, presenza illuminante sopra le mura antiche, e un intreccio monumentale di “steli” di Mauro Staccioli sulla Via Cassia in direzione di Firenze. Un monolitico Stollo di Mauro Staccioli si trova anche in Piazza della Biblioteca a Greve in Chianti. Mentre a Impruneta Alan Sonfist ha realizzato un’installazione nell’oliveta presso l’antica fornace Poggi, in forma archetipica di foglia d’ulivo disegnata usando piastrelle di terracotta. 


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