Advertising

Connect with Firenze Made in Tuscany

Sign up our newsletter

Get more inspiration, tips and exclusive itineraries in Florence

+
Anj Smith. A Willow Grows Aslant the Brook. Credits Serge Domingie. Courtesy Museo Novecento Firenze

text Francesca Lombardi

10 Gennaio 2022

Al museo Bardini la prima mostra italiana di Anj Smith

Fino al prossimo 1° maggio una selezione di 12 dipinti della pittrice britannica

Piccoli mondi inquietanti punteggiano le pareti blu del Museo Bardini: sono le opere sofisticate e colte di Anj Smith, in mostra fino al prossimo 1° maggio nelle bellissime stanze appartenute al collezionista fiorentino. 

Anj Smith. A Willow Grows Aslant the Brook. Credits Serge Domingie. Courtesy Museo Novecento Firenze

Come racconta Sergio Risaliti, curatore della mostra: “Qui sono passate le opere di John Currin, Glenn Brown, Luca Pignatelli e AliBanisadr in dialoghi che hanno contribuito all’incontro tra tempi storici e generi, forme e contenuti senza distinzione e steccati tra ieri e oggi. Adesso è la volta di Anj Smith, che prosegue in questa prospettiva critica e metodologica. Smith è un’artista internazionale con un linguaggio pittorico raffinato e colto che intreccia psicologie oscure, giustapposizioni ricontestualizzate, moda e natura, in composizioni che non potranno che incuriosire e attrarre, perfino nel più piccolo formato, dove la materia dell’artista raggiunge preziosismi rinascimentali.

Museo Bardini. Credits Serge Domingie. Courtesy Museo Novecento Firenze

Quelle di Anj Smith potremmo definirle piccole Wunderkammern, in cui lo spirito ghiribizzoso e alchemico del manierismo sembra rinascere sotto una veste assolutamente contemporanea, aggiungendo quanto di perturbante si nasconde tra le pieghe della realtà e dell’immaginario più glamour”. I suoi dipinti, realizzati con una perizia pari a quella di un miniaturista medievale o di un artefice di nature morte fiammingo-rinascimentali, non hanno nulla da invidiare a certi maestri del tempo antico. Nella sua maestria, tuttavia, non c’è mai nostalgia del passato o narcisismo artigianale: “Le mie opere sono influenzate dalla miniatura persiana, da Bosch e Botticelli, dalle nature morte olandesi, dagli allestimenti realizzati presso il Théátre du Châtelet di Parigi dove si esibiva il Balletto Russo” racconta la stessa artista. Ma questo è solo il punto di partenza, il mezzo per attraversare e raccontare un sentire contemporaneo e autentico.

Potrebbe interessarti

Inspiration

Connect with Firenze Made in Tuscany