I giardini di Firenze da visitare assolutamente
Una passeggiata fotografica e inusuale per conoscere l'anima green di una città fatta non solo di magnifici marmi
A inventare quello che ancora si chiama “giardino all’italiana” fu Niccolò Tribolo, che Cosimo I granduca de’ Medici incaricò tra gli altri suoi impegni di progettare il giardino dell’amatissima Villa di Castello. E un itinerario raro, in città, è quello che permette di scoprire giardini che sono il frutto di un’evoluzione del gusto (come accade a Villa Bardini), della storia di una capitale (nel monumentale Boboli), ma anche della scienza (per scoprirlo si sale ad Arcetri) e dell’arte (il Liceo di Porta Romana è un segreto da scoprire). Non manca poi l’attenzione al molteplice (nel Giardino delle Rose quasi a San Miniato), né quella verso lo studio (nello spazio dedicato all’Orticoltura) o alla sensibilità ambientale (come negli Orti Dipinti), senza dimenticare l’attenzione per il cibo (a Le Lune).
Sono tre in uno, diversi tra loro e dalla vista mozzafiato sulla città grazie al suo essere in costa nell’Oltrarno. La scalinata barocca del giardino all’italiana è maestosa, ma nella mente si fissa la meraviglia del fitto pergolato di glicine che fiorisce in primavera ed è simbolo dello sviluppo della coscienza umana. In questi giorni cui non è possibile ammirarlo dal vivo Villa Bardini ha installato una webcam per seguire questa meraviglia della natura: clicca qui!
Pendant naturale di Palazzo Pitti è stato oggetto delle cure amorevoli dei Medici, dei Lorena e dei Savoia, che l’hanno arricchito nei secoli con capolavori come la Grotta grande del Buontalenti o con strutture come il padiglione della Kaffeehaus. Un giardino pensato per i principi che oggi è un patrimonio da scoprire (nei suoi 45 ettari) seguendo il Viottolone.
Svetta nell’immaginario la Torre Solare, inaugurata nel giugno 1925 e dedicata alla
memoria di Galileo Galilei, ma il fascino segreto di questo luogo è il percorso in scala del sistema solare, distribuito nel Parco. I pianeti svelano i colori naturali dei pianeti, mentre i miti ne sostengono la memoria secolare e narrativa.
Parco storico che risale agli anni di Firenze capitale, venne creato con le Scuderie Reali e i quartieri residenziali per gli addetti e i responsabili della cavallerizza della Real casa. Oggi, con il vicino giardino di Palazzo Pitti e il Viale dei Colli, è un vero polmone verde per la città grazie agli oltre 6 ettari di superficie.
Mille varietà botaniche e 350 specie di rose antiche sono distribuite su un ettaro di terreno modulato su terrazze alla francese, che si posano sotto il piazzale Michelangelo e regalano
un panorama unico sulla città. Lo arricchiscono un’oasi giapponese Shorai e dodici opere dell’artista belga Jean-Michel Folon.
Così elegante da esser scelto come set cinematografico, fu costituito dalla Società Toscana di Orticoltura nel 1852 su una proprietà del marchese Ginori Lisci e della marchesa Venturi.
Nel 1880 fu organizzata in città un’esposizione nazionale e su disegno di Roster venne costruito il tepidarium in ferro e vetro che ancora oggi lo caratterizza.
In Borgo Pinti un inatteso spazio verde fatto di rispetto delle biodiversità e di educazione alla vita in ogni sua forma. Piccole sculture in terracotta e piante aromatiche, fiori commestibili e grandi contenitori di legno rendono quest’area urbana pubblica, sorta su un campo d’atletica, un piccolo miracolo dei guerrilla gardening.
Lungo la strada per arrivare a Fiesole il verde trova una sua ricchezza formale fatta di storia
ed eleganza, che in questo luogo diventa anche un angolo nel quale rifugiarsi per cenare avvolti dalle varietà di piante che si trovano nella serra e nel giardino di fronte. La Toscana si può scoprire anche così…