Tutto quello che ancora non sai su Palazzo Blu
Storia, mostre attuali, passate e permanenti dell'antico palazzo nobiliare
Palazzo Blu è il centro di esposizioni temporanee e di attività culturali di Pisa. Gestito dalla Fondazione Pisa, si trova nel pieno centro della città e ospita vari spazi per esposizioni, un auditorium, tre aree per le mostre permanenti (collezioni d’arte della Fondazione; la dimora storica e la Collezione Simoneschi) e Le Fondamenta, una nuova sezione dedicata all’archeologia e alla storia medievale.
STORIA
La storia di Palazzo Blu risale al XI secolo, periodo di massimo potere della Repubblica marinara di Pisa e durante il quale si hanno i primi insediamenti. Posto in posizione strategica, si trovava, e si trova tutt’oggi, all’inizio di quello che ora viene chiamato Ponte di Mezzo e vicino al palazzo di una delle famiglie più importanti della città, la famiglia Gambacorta, che oggi è sede del Consiglio Comunale. Nei secoli successivi la residenza ha subito varie modifiche e ristrutturazioni e nel Medioevo è appartenuta a varie famiglie nobili e al primo e ultimo “Doge” di Pisa, Giovanni dell’Agnello. Il colore del palazzo risale invece alla metà del XVIII secolo forse per accontentare degli ospiti di San Pietroburgo. Dal tardo settecento cominciano poi le restaurazioni che sono rimaste fino ad oggi e l’ultimo grande intervento, l’aggiunta di un’ala verso est per mano dell’allora proprietario Domenico Giuli, è risalente agli anni successivi all’Unità d’Italia. Nel 2001 Palazzo Blu è poi stato acquistato dalla Fondazione Pisa, prima chiamata Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa, che lo ha reso uno spazio visitabile dal pubblico a partire dal 2008. Nel 2007, infatti, sono terminati i lavori di restauro e recupero i quali hanno reso possibile il miglioramento del palazzo ma anche il mantenimento dello stesso con le strutture esistenti. In seguito alla sostituzione dei materiali più usurati dal tempo e all’aggiunta di ascensori e scale, l’edificio è stato diviso in aree apposite per diverse funzioni: la struttura principale è adibita, al secondo piano, con l’esposizione permanente delle collezioni d’arte; la dimora nobiliare e la Collezione Simoneschi si trovano invece al primo piano. In fine, una più recente sezione dedicata all’archeologia e alla storia medievale posta nel seminterrato e uno spazio aggiuntivo per vari usi nell’attico. 800 metri quadri totali curati nei minimi dettagli grazie anche a sofisticati sistemi idraulici e meccanici in grado di soddisfare i criteri espositivi (ricambio d’aria, controllo temperatura…). Il colore del palazzo, al quale questo deve il nome, è stato mantenuto con la tecnica “a fresco” tipica di quei secoli.
MOSTRE
Tante le esposizioni curate e ospitate a Palazzo Blu. Vediamo ora quelle permanenti, quelle in corso e quelle passate che più hanno attirato turisti da ogni parte del mondo.
Permanenti
Le mostre permanenti di Palazzo Blu sono di proprietà della Fondazione Pisa che ha acquistato opere singole o collezioni intere in base al legame delle stesse con il territorio pisano. I lavori sono distribuiti nelle diverse sale poste ai vari piani del Palazzo. Iniziando dal secondo piano, che è quello consigliato come inizio del percorso espositivo, possiamo trovare dipinti dal XVI al XVIII secolo posti in ordine cronologico; al primo piano si trovano invece opere della collezione Simoneschi dal XV al XX secolo e quelle originali del Palazzo disposte a ricostruire una dimora signorile ottocentesca. In fine, nella parte del seminterrato sono presenti tre sale con esposti reperti archeologici provenienti dal restauro del Palazzo e delle strutture vicine. Durante l’anno, poi, in altre sale distribuite sui due piani, si organizzano le grandi mostre autunnali e primaverili comprendenti monografie di artisti internazionali a tema scientifico o storico.
In corso
Le Avanguardie: capolavori dal Philadelphia Museum of Art: Sono i capolavori delle Avanguardie del ‘900 i protagonisti della mostra che dal dal 28 settembre al 7 aprile 2024 porta nelle stanze di Palazzo Blu una straordinaria sequenza di dipinti e sculture provenienti dalle raccolte del Philadelphia Museum of Art. La mostra è un’occasione unica per ammirare alcuni punti di riferimento assoluti dell’arte europea dei primi decenni del ‘900: sono infatti esposte le opere di Chagall, Dalì, Duchamp, Kandinsky, Mirò e Picasso. A questi si aggiungono anche opere straordinarie di Matisse, Mondrian, Klee, Ernst e Gris, artisti che non sono mai stati esposti nel palazzo d’arte che si affaccia sul Lungarno.
Passate
I Macchiaioli: dall'8 Ottobre 2022 al 19 Marzo 2023 Palazzo Blu ha ospitato una grande retrospettiva con oltre 120 opere provenienti dai principali musei e da collezioni private. L’esposizione, articolata in 11 sezioni, ha raccontato l'avventura di un gruppo di giovani pittori progressisti, toscani e non, che – desiderosi di prendere le distanze dall’istituzione accademica nella quale si sono formati, sotto l’influenza di importanti maestri del Romanticismo come Giuseppe Bezzuoli e Francesco Hayez – giungono in breve tempo a scrivere una delle più poetiche e audaci pagine della storia dell’arte non solo italiana.
Keith Haring: dal 12 novembre 2021 al 17 aprile 2022 si è svolta la mostra di Keith Haring, realizzata dalla Fondazione Pisa in collaborazione con MondoMostre e con la straordinaria partecipazione della Nakamura Keith Haring Collection, a cura di Kaoru Yanase, Chief Curator della Nakamura Keith Haring Collection. La mostra ha reso omaggio all’artista statunitense, universalmente riconosciuto tra i padri della street-art, che proprio a Pisa ha soggiornato nel 1989, per dipingere su una parete del convento di S. Antonio, il celeberrimo murale Tuttomondo.
Giorgio de Chirico e la pittura metafisica: dal 7 novembre al 9 maggio 2021 si è svolta la mostra De Chirico e la Metafisica che, per la prima volta in Toscana, ha esposto dipinti e disegni appartenuti alla collezione personale dell’artista. L'esposizione ha raccontato l’opera del Pictor Optimus in un lungo viaggio attraverso immagini e parole, una navigazione fatta di partenze e ritorni lungo l’arco del Novecento lasciando tracce profonde ancora recepibili.
Futurismo: nel 2019 è stata organizzata una mostra dedicata al movimento più originale del Novecento, il Futurismo, fondato da Filippo Tommaso Marinetti grazie al famoso Manifesto del 1909. La mostra, con più di 100 opere, ha voluto ripercorrere in dieci sezioni alcuni dei manifesti più significativi del movimento, a partire dai primi artisti come Boccioni fino ad arrivare a Balla, Benedetta Cappa Marinetti, Depero, Gerardo Dottori, Fillia, Marinetti, Prampolini, Mino Somenzi, Tato, firmatari del manifesto dell’aeropittura.
Il sogno del classico: nel 2016 la mostra dedicata a Salvador Dalì ha visto esposte una selezione di 150 opere. L’obiettivo quello di mostrare la tradizione artistica italiana, in particolare del Rinascimento, che porta l’artista nei suoi dipinti. Il percorso espositivo presentava, infatti, un Dalì meno famoso che illustra grandi autori come Dante, Cellini e Michelangelo.
Marc Chagall e il Mediterraneo: siamo nel 2009 e Palazzo Blu ospita la prima mostra dedicata all’artista del ‘900. Solitamente cupe e fredde, le opere di Chagall si trasformano una volta arrivato in Europa. Mantenendo le sue origini ebree e russe, l’artista crea opere ispirate alle terre calde e luminose baciate dal Mediterraneo.
Andy Warhol. Una storia americana: uno dei più grandi artisti americani arriva a Pisa nel 2013 con una mostra che esprime il percorso dell’artista in tutte le sue forme. “Adoro l'America... È una materializzazione di tutto ciò che si può comprare e vendere, dei simboli concreti ma effimeri che ci fanno vivere”. Il raccontare l’America e le sue sfaccettature fa sì che Wharol diventi uno degli artisti pop più famosi al mondo: da Brillo Box a Marilyn Monroe tanti gli autoritratti esposti nelle sale appositamente adibite.
Joan Mirò. I miti del Mediterraneo: all’artista viene dedicata una mostra nel 2010 a descrizione del suo profondo legame con la terra, con la tradizione popolare, con i miti provenienti dai racconti delle persone e con un Mediterraneo concepito come un luogo lirico. Il percorso si articolava tra tele e sculture che provano il processo di scoperta definito fecondo dall’artista, il quale affermava che “il quadro deve fecondare l’immaginazione”.
Kandinsky dalla Russia all’Europa: “Mi ritrovai circondato da ogni parte dalla Pittura: come se io stesso fossi penetrato nella Pittura”. Sono queste le parole dell’artista una volta arrivato in Russia. Kandinsky voleva far ripercorrere alle persone i suoi quadri come se si trovassero al suo interno ed era questo l’obiettivo della mostra di Palazzo Blu a lui dedicata nel 2012. Tra natura, fiabe incantate, colori e forme l’esposizione trasportava il visitatore nel mondo dell’artista che ricorda con nostalgia il suo viaggio in Russia.
Picasso. Ho voluto essere pittore e sono diventato Picasso: la mostra è dedicata a uno degli artisti più rivoluzionari del ‘900. Palazzo Blu ha voluto onorare Picasso nel 2011 con una mostra che ne mettesse in luce il percorso creativo tramite opere create con diversi stili e tecniche. Famoso per i suoi periodi, Picasso si cimenta anche nei lavori su ceramica e nelle incisioni su linoleum, alcune dei quali erano presenti alla mostra.
Toulouse Lautrec. Luci e ombre di Montmartre: durante la sua breve ma intensa vita l’artista ha modo di osservare attentamente il mondo che lo circonda, anche a causa di una sua disabilità che lo ha affetto fin dalla nascita e che gli precludeva una vita normale. Proprio su queste osservazioni si basa la mostra a lui dedicata nel 2015, una serie di lavori a raccontare la varietà del quartiere di Montmartre, dove lui stesso ha vissuto, tra cafè, concerti, teatri e case chiuse.
Amedeo Modigliani. Et ses amis: rimanendo nello stesso anno della mostra precedente, il 2015, Palazzo Blu ospita una mostra dedicata ad Amedeo Modigliani con protagoniste le opere che ritraevano l’atmosfera della cultura parigina di inizio ‘900. Il percorso espositivo comprendeva anche sale dedicate al rapporto che l’autore aveva con altri artisti quali Brancusi o Picasso.
Escher. Oltre il possibile: una delle mostre più recenti di Palazzo Blu era dedicata al grande Maurits Cornelijs Escher. Esploratore olandese, l’artista, dopo essere rientrato nella madre patria dai suoi viaggi, continua a esplorare un mondo che si spinge oltre la conoscenza tra natura, geometria, cultura, inganno, giochi di riflessi e chi più ne ha più ne metta. Tutto ciò, tutta la sua essenza, era espressa nelle varie sale dell’esposizione a lui dedicata nel 2017.