



Alexander Pereira. Il Maggio Musicale è tornato
Il Sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino racconta la riapertura del teatro lirico di Firenze

Il Maggio Musicale Fiorentino non si è dato per vinto durante il lockdown e nonostante l’annullamento del Festival, come state progettando la riapertura?
Riprenderemo in autunno in modo normale. Non possiamo avere sempre paura. L’evoluzione positiva e sotto controllo della emergenza sanitaria è evidente già dai primi di giugno a Firenze. Inizieremo con un’opera barocca, il Rinaldo, e sarà seguita da molti altri titoli che come quello erano in programma per il Festival. Avremo un Maggio Musicale Fiorentino autunnale.
Quali cambiamenti prevede nel mondo della musica dopo questa emergenza?
Lo streaming che ha preso campo durante il lockdown sarà un cambiamento positivo. Mi piace l’idea che un appassionato di opera possa seguire una nostra serata, in diretta, anche in mezzo alla foresta amazzonica. Non è l’alternativa al teatro ma è una chance in più per essere distribuiti nel mondo. Il Coronavirus ci ha obbligati a vedere oltre le consuetudini alle quali ci eravamo troppo abituati, in tutti i settori.
Cambieranno anche i metodi di produzione e il modo di andare all’Opera?
Non cambierà mai il teatro come esperienza unica e irripetibile. Sentirne l’odore, la sensazione, l’atmosfera, la comunicazione diretta con gli artisti. Lo spettacolo dal vivo è imprescindibile. Dopo il virus lo sarà di più.
Qual è stata la sua percezione di Firenze in un momento così particolare?
Ho sentito Firenze pura come non la sentirò mai più. Ho visto una città concentrata sul proprio asse, salda, unita, compatta per risalire. E mi è chiara una cosa: risalirà più in alto di prima.


