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Simonetta Vespucci, Botticelli's muse
January 29, 2021

Sandro Botticelli a Firenze

Tutte le opere del grande artista che potete ammirare in città

Le più note sono la Primavera e la Nascita di Venere conservate alla Galleria degli Uffizi

Iniziamo con un piccolo segreto. La Venere e la Primavera di Botticelli – per gran parte della critica dipinti complementari - non sono mai state separate: prima a Villa Il Castello e oggi agli Uffizi. Per capire, al di là della bellezza, il senso di questi due dipinti di straordinarie dimensioni bisogna rifarsi all’interpretazioni del Vasari nelle sue Vite.

spring, sandro botticelli

La Primavera - ambientata in un boschetto di aranci - secondo una teoria ampiamente condivisa, va letta da destra verso sinistra, forse perché la collocazione dell'opera imponeva una visione preferenziale da destra.  Zefiro vento di nord ovest e di primavera che piega gli alberi, rapisce per amore la ninfa Clori e la mette incinta; da questo atto rinasce trasformata in Flora, sempre a destra personificazione della stessa primavera rappresentata come una donna dallo splendido abito fiorito che sparge a terra le infiorescenze che tiene in grembo. Al centro campeggia Venere inquadrata da una cornice
simmetrica di arbusti, che sorveglia e dirige gli eventi, quale simbolo dell'amore più elevato.  Sopra di lei vola il figlio Cupido mentre a sinistra si trovano le sue tre tradizionali compagne vestite di veli leggerissimi, le Grazie. I personaggi del dipinto nasconderebbero in realtà i volti della famiglia Medici: Zefiro avrebbe il volto di Giuliano de’ Medici e Clori quello della sua amante Fioretta Gorini. Da questo grande amore- sfortunato visto che Giuliano morì nella congiura de’ Pazzi - nacque poi il futuro Papa Clemente VII. Anche nei volti delle tre grazie pare si possano ritrovare quelli di Caterina Sforza e Simonetta Vespucci. Per alcuni Simonetta è invece riconoscibile in Flora.

Venus of Botticelli

La Nascita di Venere fu dipinta da Botticelli negli stessi anni della Primavera, dunque tra il
1482 e il 1485, e probabilmente per lo stesso committente, Lorenzo di Pierfrancesco dei Medici. L’opera rappresenta Venere che approda sull’Isola di Cipro o forse di Citera, non che sorge dal mare come recita il titolo. Venere, in piedi sopra una valva di conchiglia (simbolo di fecondità), è mostrata nuda, in parte coperta dai fluenti capelli biondi. A sinistra, due geni alati abbracciati, identificabili con Zefiro, il vento primaverile,
e la sua sposa Cloris, la sospingono nel suo viaggio verso terra con il loro soffio fecondatore. A destra, sulla riva, una fanciulla scalza sta per coprire la dea con un manto di seta rosa ricamato con fiori primaverili, soprattutto margherite. Quest’ultimo personaggio è stato identificato da alcuni studiosi con l’Ora della Primavera, altri vi hanno riconosciuto Flora, altri ancora una delle Grazie. Alle spalle di questa figura femminile, il boschetto di melaranci in fiore lumeggiati d’oro, allusivi alla stirpe medicea. Secondo l’interpretazione più accreditata, al dipinto si deve attribuire un significato di stampo filosofico. La Nascita di Venere sarebbe, come La Primavera, una rappresentazione della Humanitas – simile alla moderna empatia - secondo i princìpi della filosofia neoplatonica, e proporrebbe un parallelismo tra cultura classica e cultura cristiana. Lo schema compositivo dell’opera richiama infatti quello tradizionale del Battesimo di Cristo, cui rimanda la posizione di Flora, simile a quella del Battista che versa l’acqua sul capo di Gesù.

sala 10-14 - uffizi - Botticelli

Queste non sono le uniche opere di Botticelli conservate agli Uffizi. Tra le altre ricordiamo: la Madonna della Loggia, di attribuzione controversa anche se alcuni critici lo identificano come uno dei suoi primi lavori. Lo stesso discorso  vale anche per la Madonna in gloria di
Serafini,
 che rimanda al Lippi, maestro di Botticelli,  il delicato ovale del volto di Maria, di una rarefatta bellezza ideale in cui predomina la linea di contorno; e per la Madonna
del Roseto
,  originariamente dipinta per la corporazione dell' Arte della Lana. Chiudono il ciclo di Madonne di Botticelli giovane conservate agli Uffizi La Pala di Sant’Ambrogio,
originariamente conservata nella chiesa omonima;  e  L'Annunciazione di San Martino alla Scala, un dipinto murale staccato che si trovava originariamente nello spedale di san Martino della Scala a Firenze. Altre opere giovani conservate agli Uffizi sono Fortezza e La scoperta del Cadavere di Oloferne.

Madonna del Magnificat

Tra le opere della prima fase medicea le più famose sono Ritratto d'uomo con medaglia di Cosimo il Vecchio, L’adorazione dei Magi e la splendida Madonna del Magnificat.  Tante le ipotesi sull’identità dell’uomo dipinto nel Ritratto, da Pico della Mirandola, a un componente della famiglia Medici. La più plausibile sembra essere quella in cui si riconosce nel volto dipinto il fratello del pittore

Ritratto d'uomo con medaglia - Botticelli

Sempre agli Uffizi appartengono alla seconda fase medicea Venere, la Primavera e Pallade che doma il Centauro sicuramente dipinta per Lorenzo de' Medici o per un suo vicino affiliato, come dimostra l'impresa araldica personale di Lorenzo che ricorre sulla veste di Pallade. Alcuni ipotizzano che fosse stata fatta fare come regalo per il matrimonio di Lorenzo il Popolano con Semiramide Appiani.

Agli ultimi anni di vita di Botticelli risalgono le opere Pala di San Barnaba, Annunciazione del Cestello, Pala di San Marco, Sant’Agostino nello studio e Calunnia. Tutti conservati alla Galleria degli Uffizi


Firenze custodisce altri importanti capolavori del maestro.

Madonna col Bambino, due angeli e Giovanni Battista- Galleria dell'Accademia

Alla Galleria dell’Accademia troviamo  Madonna col Bambino, due angeli e Giovanni Battista e la dolcissima Madonna del Mare ; Ritratto di Giovane e Ritratto Di Giovane Donna, La Madonna con bambino e San Giovannino  alla Galleria Palatina

Chiudiamo con gli affreschi nelle Chiese: a Santa Maria Novella L’adorazione col bambino, Sant’Agostino nello Studio a Ognissanti.

"Ritratto di giovane con tondo di santo" di Sandro Botticelli,

E' di questi giorni la notizia di un Botticelli che ha raggiunto una quotazione record: il Giovane che tiene in mano un tondello è stato venduto da Sotheby, a New York, per oltre 92 milioni di dollari. Il dipinto, considerato tra i più significativi del Rinascimento ancora in mano ai privati, partiva da una valutazione di base di 80 milioni di dollari.









 



 



 



 







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