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Beato Angelico, exhibition views, Palazzo Strozzi e Museo di San Marco (photo: Ela Bialkowska, OKNO Studio)
25 Settembre 2025

Le mostre più belle da non perdere in Toscana

Tutte le esposizioni da segnare in agenda

Tra paesaggi mozzafiato e città d’arte, la Toscana accoglie la primavera con un ricco programma di mostre che spaziano dal fumetto d’autore all’arte contemporanea, senza dimenticare le grandi retrospettive dei protagonisti del nostro tempo.

Da Firenze a Siena, passando per Prato e altre perle del territorio, ogni mostra è un’occasione per scoprire storie, visioni e linguaggi che parlano al cuore e alla mente. Scopriamo insieme quelle da non perdere.

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Beato Angelico (fino al 25 gennaio 2026)

Dopo settant’anni dall’ultima monografica, Firenze celebra Beato Angelico, maestro del Quattrocento e Padre del Rinascimento, con una grande mostra divisa tra Palazzo Strozzi e Museo di San Marco. Curata da Carl Brandon Strehlke, con Angelo Tartuferi e Stefano Casciu, l’esposizione riunisce oltre 140 opere – dipinti, disegni, miniature e sculture – provenienti da musei di fama mondiale come il Louvre, il Metropolitan Museum of Art, la Gemäldegalerie di Berlino, i Musei Vaticani e il Rijksmuseum di Amsterdam. Frutto di un lavoro di oltre quattro anni, il progetto ha reso possibile restauri importanti e la riunificazione di pale d’altare disperse da più di due secoli, offrendo un’occasione irripetibile per riscoprire la visione artistica e spirituale del frate pittore.

Lorenzo Monaco e Beato Angelico, Pala Strozzi (Photo credits: Su concessione del Ministero della Cultura - Direzione regionale Musei nazionali Toscana - Museo di San Marco)

Toulouse-Lautrec. Un viaggio nella Parigi della Belle Époque al Museo degli Innocenti (fino al 22 febbraio 2026)

Il Museo degli Innocenti di Firenze apre le porte a un affascinante viaggio nella Parigi di fine Ottocento con una mostra-evento dedicata a Henri de Toulouse-Lautrec, genio indiscusso della Belle Époque. Oltre 170 opere dell’artista francese – provenienti da Amburgo e da Albi, città natale di Lautrec – saranno esposte insieme a arredi, manufatti e materiali d’epoca, oltre che a lavori di altri grandi protagonisti coevi. Un percorso immersivo che trasporta il visitatore nel cuore della Montmartre di fine secolo, tra i manifesti dai colori vibranti, i caffè-concerto e l’atmosfera frenetica della vita notturna parigina. La mostra, prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con il Museo degli Innocenti, Cristoforo, l’Ernst Barlach Museumsgesellschaft Hamburg e BridgeconsultingPro, è curata dal Dr. Jürgen Doppelstein, con Gabriele Accornero project manager della collezione.

Toulouse-Lautrec. Un viaggio nella Parigi della Belle Époque

Centoventi. Villa Romana 1905-2025 al Museo Novecento (fino all'8 marzo 2026)

Il Museo Novecento, in collaborazione con Villa Romana, presenta la mostra “Centoventi: Villa Romana 1905-2025”, a cura di Elena Agudio e Sergio Risaliti, con la collaborazione di Mistura Allison ed Eva Francioli. Un progetto che nasce da una solida partnership tra le due istituzioni, unite dall’obiettivo di rafforzare il legame con il territorio e allo stesso tempo aprirsi a nuovi linguaggi e pratiche artistiche contemporanee. Per la prima volta, Villa Romana – storica residenza d’artista fiorentina, divenuta nel tempo uno spazio libero e indipendente dedicato alla sperimentazione e allo scambio internazionale – viene raccontata e storicizzata in un museo italiano. La mostra ripercorre oltre un secolo di attività, dalle origini fino alle più recenti esperienze, restituendo la sua centralità nel panorama dell’arte europea.

Belle Époque al Palazzo Blu di Pisa (fino al 7 aprile 2026)

Palazzo Blu ospita la mostra Belle Époque, realizzata in collaborazione con MondoMostre e con il contributo della Fondazione Pisa. Un percorso espositivo che guiderà i visitatori tra atmosfere raffinate, creatività in fermento e mondanità, restituendo il fascino senza tempo della capitale francese. L’allestimento raccoglie capolavori provenienti da prestigiosi musei internazionali, tra cui il Musée d’Orsay, il Louvre, le Gallerie degli Uffizi, il Philadelphia Museum of Art e il Museo e Real Bosco di Capodimonte, insieme a opere di importanti collezioni private. Non mancano i grandi protagonisti italiani che scelsero Parigi come patria d’adozione: Giovanni Boldini, con i suoi ritratti eleganti e sofisticati, Giuseppe De Nittis, maestro dei paesaggi urbani, e Vittorio Corcos, interprete della modernità con la sua pittura vibrante. La mostra si articola in diverse sezioni tematiche, pensate per raccontare i momenti salienti della Belle Époque: un periodo di straordinaria vitalità culturale, tra nuovi stili di vita, fermento creativo e mondanità internazionale.

Giuseppe De Nittis, Nei campi intorno a Londra

Hugo Pratt a Siena (fino al 2 novembre)

La mostra Hugo Pratt. Geografie Immaginarie si tiene a Siena, presso il Palazzo delle Papesse, fino al 19 ottobre. È la più grande retrospettiva mai dedicata in Italia al celebre fumettista veneziano, creatore di Corto Maltese.​ L'esposizione presenta più di 300 opere originali, tra tavole a china, acquerelli, bozzetti e materiali inediti. Il percorso è suddiviso in sette sezioni tematiche, definite porte, che guidano il visitatore alla scoperta dell'universo narrativo di Pratt: dalle avventure di Corto Maltese alle influenze letterarie e cinematografiche, dai riferimenti alla pop art ai paesaggi esotici e ai personaggi femminili che popolano le sue storie. Oltre ai disegni, la mostra include oggetti etnografici come scudi, maschere e lance, provenienti dalle culture che hanno ispirato Pratt.

Hugo Pratt a Siena

Giovanni Fattori. Una rivoluzione in pittura a Livorno (fino all'11 gennaio 2026)

Nel bicentenario della sua nascita, Livorno rende omaggio a Giovanni Fattori, maestro dei Macchiaioli, con una grande mostra e un itinerario diffuso in città che invita a riscoprire i luoghi legati alla sua vita e alla sua arte. Oltre 200 opere, tra dipinti e disegni, raccontano l’evoluzione stilistica del pittore: l’Italia del Risorgimento, le scene militari, i paesaggi agresti e i celebri cavalli al pascolo, testimonianza di un artista che seppe cogliere con sensibilità unica la natura, la vita sociale e la realtà quotidiana. Il percorso espositivo, suddiviso in più sezioni tematiche, evidenzia la coerenza e l’originalità di Fattori, capace di attingere agli insegnamenti del disegno e della grande pittura italiana senza mai farsi imbrigliare da correnti o mode, mantenendo sempre una visione personale e autentica.

Stefano Chiassai. Incantamento al Complesso di Sant’Agostino di Pietrasanta, Lucca (fino all'8 Febbraio 2026)

A cura di Gianluca Ranzi, una grande mostra celebra l’universo creativo di Stefano Chiassai, presentando 100 opere in gran parte inedite: disegni su carta, arazzi, oggetti di design e sculture monumentali. Il percorso espositivo mette al centro la ricerca visiva dell’artista, che intreccia forme, colori e scritte per restituire – con ironia e un linguaggio dal sapore popolare – una personale lettura della contemporaneità. Tra i protagonisti del suo immaginario compaiono i celebri Sgorbis, creature fantastiche che animano tanto le opere quanto gli allestimenti, trasformando lo spazio in un mondo sospeso tra realtà e fantasia. La mostra non è solo estetica ma anche riflessione: le opere di Chiassai invitano infatti a ripensare la realtà sotto nuove prospettive, affrontando temi urgenti come l’ecologia, la pace e la speranza. A completare l’esposizione, nella piazzetta del Campanile di Pietrasanta, si erge la monumentale scultura in bronzo Rispetto: un totem contemporaneo alto tre metri e mezzo, che si fa portavoce di un inno universale alla gentilezza e alla convivenza.

Alaïa e Balenciaga. Scultori di forma al Museo del tessuto di Prato (fino al 3 maggio 2026)

Per festeggiare il suo cinquantesimo anniversario, la Fondazione Museo del Tessuto di Prato, in collaborazione con la Fondazione Azzedine Alaïa, presenta una mostra d’eccezione, con il patrocinio dell’Ambasciata di Francia. Ideata da Olivier Saillard presso la Fondation Alaïa di Parigi nel 2020 e ora per la prima volta in Italia, l’esposizione riunisce 25 creazioni di Azzedine Alaïa (1935-2017) – definito l’ultimo vero couturier, capace di seguire ogni fase della progettazione e realizzazione di un abito – messe in dialogo con altrettanti capi di Cristóbal Balenciaga (1895-1972). Un confronto senza tempo tra due maestri assoluti della moda. Con questo progetto, la Fondazione Museo del Tessuto conferma la propria vocazione nella ricerca e valorizzazione della moda e dei protagonisti che ne hanno fatto la storia, affrontando per la prima volta il tema della haute couture.

ritratto Azzedine Alaia Fondation Azzedine Alaia Paris

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