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Salvatore La Spina

4 Aprile 2016

Arte in Oltrarno

Angoli romantici, sontuosi palazzi, giardini segreti, sculture e bellezze artistiche

Passeggiare per Firenze è un’esperienza straordinaria! Poco distante dalle affollatissime vie centrali, oltrepassando i ponti, l’oltrarno fiorentino dà la possibilità di ammirare la città da un’altra prospettiva e di trovare angoli romantici, sontuosi palazzi, giardini segreti, sculture e bellezze artistiche meno note ma di grande importanza.

Iniziamo la nostra passeggiata da uno dei luoghi più belli di Firenze, il Giardino delle Rose, sotto piazzale Michelangelo. Il giardino che degrada lungo la collina, accoglie più di trecento varietà botaniche, un tempo era aperto solo a maggio, durante la fioritura delle rose, oggi invece, grazie all’installazione delle sculture di Folon, è visitabile tutto l’anno. Le dodici sculture in bronzo e i due gessi sono state donate alla città di Firenze dalla vedova del famoso artista belga dopo sua la scomparsa. Disseminati dentro il giardino, è possibile ammirare, tra esse, la grande valigia, le chat, l’uomo pesce e altri curiosi e surreali personaggi collocati armoniosamente nella vegetazione.

Uscendo dal giardino verso l’Arno incontriamo Piazza Demidoff, dove al centro sorge il monumento commemorativo al Conte Nicola Demidoff. Il gruppo scultoreo fu commissionato nel 1828 allo scultore Lorenzo Bartolini che eseguì al centro la scultura raffigurante il Conte attorniato da quattro gruppi allegorici che rappresentano le sue virtù.

Percorrendo i lungarni verso Ponte Vecchio incontriamo la scultura di un altro importante scultore contemporaneo, il San Giovanni Battista di Giuliano Vangi. Sistemata tra Via de’ Bardi e Lungarno Torrigiani, la scultura in bronzo è stata realizzata dall’artista mugellano per la Città di Firenze nel 1995, dopo la grande monografica a lui dedicata al Forte di Belvedere.

Adiacente Ponte Vecchio, all’inizio di Borgo San Jacopo, all’interno di una nicchia, è visibile la copia del Bacco del Giambologna. Eseguito poco dopo la metà del ‘500, è il primo monumentale capolavoro che ci sia pervenuto dell’artista. L’opera fu eseguita per Lattanzio Cortesi e per volontà testamentaria (1606) donata alla collegiata di San Gimignano, suo paese d'origine. Non sappiamo se la statua sia mai arrivata a San Gimignano; nel '600 apparteneva già ai Medici e, ritenuta opera del Cellini, era conservata a Palazzo Pitti. Solo nell' '800 fu destinata alla nicchia di Borgo San Jacopo e negli anni Venti del ‘900 attribuita nuovamente al Giambologna.

Percorrendo tutto il Borgo di San Jacopo si arriva alla bellissima Fontana dello Sprone o del Buontalenti, una delle fontane pubbliche più famose ed eleganti della città. Realizzata da Bernardo Buontalenti, intorno al 1608, quando questa zona della città fu abbellita per il passaggio del corteo nuziale di Cosimo II de’ Medici con Maria Maddalena d’Austria, la fontana è composta da un mascherone che spruzza acqua in una vasca a forma di conchiglia caratterizzata da ampie ed eleganti volute del bordo.

Risalendo via Maggio, isolata sulla piazzetta, svetta la Colonna di San Felice, seconda colonna celebrativa voluta da Cosimo I per celebrare la vittoria nella Battaglia di Marciano. Si tratta di un monolite in breccia medicea, cavata a Serravezza, insieme con un’altra destinata a piazza San Marco. Bartolomeo Ammannati fu incaricato di sovrintendere i lavori ma durante le operazioni d’installazione, nel 1572, la colonna si ruppe a metà, furono quindi imperniati i due tronconi ma rimase incompleta, senza capitello, senza basamento e senza la collocazione di una statua alla sua sommità. La colonna restò nella sua posizione fino al 1838, quando il Granduca Leopoldo II la fece rimuovere per ampliare il passaggio e nel 1992 di nuovo collocata nella sua posizione originaria.

Percorrendo via Romana, dall’ingresso di Annalena e possibile entrare (pagando un biglietto, in questo caso) dentro il Giardino di Boboli, all’interno del quale, oltre all’immenso patrimonio botanico e alla cospicua collezione di sculture antiche è possibile rintracciare opere di artisti contemporanei di fama mondiale come Igor Mitoraj, Ivan Theimer, Kan Yasuda.

Concludiamo il nostro itinerario all’esterno di Porta Romana dove si può osservare una monumentale opera di Michelangelo Pistoletto. La scultura fu presentata nel 1984 in occasione della personale dell’artista piemontese al Forte di Belvedere, e quindi donata a Firenze. L’opera dal titolo Dietrofront è alta circa sei metri e composta da due figure femminili disposte una in verticale, con lo sguardo rivolto verso via Senese, l'altra in equilibrio sopra la testa della prima, che osserva via Romana. Rappresentando idealmente il contrasto e la circolarità tra passato e futuro la scultura ci aiuta a comprendere come, nonostante il delicato tessuto urbano, la città debba continuare ad accogliere in modo sapiente le opere contemporanee e perpetrare quel processo artistico che l’ha resa una delle città più ammirate al mondo.

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