Advertising

Connect with Firenze Made in Tuscany

Sign up our newsletter

Get more inspiration, tips and exclusive itineraries in Florence

+

text Teresa Favi
photo Marco Benvenuti

Costanza Nocentini
13 Dicembre 2019

Lo spirito del jazz

Costanza Nocentini, fiorentina doc, cura con Daniele Sordi la programmazione del Pinocchio Jazz

Costanza Nocentini

Qual è stato il filo rosso che ha guidato le vostre scelte?

Il desiderio di promuovere musica di qualità che spesso non è sinonimo di musica commerciale. 

Perché Pinocchio?

Il nome fu scelto per dare una “marchio” toscano ben riconoscibile. 

La rassegna è stata un volano di crescita per il jazz locale…

E’ nata con questo intento e un buon numero di musicisti che oggi sono considerati stelle del jazz si sono fatti le ossa anche sul nostro palco. 

Ma qui hanno suonato anche mostri sacri del jazz europeo e internazionale, chi per esempio?

Tanti. Impossibile elencarli tutti. 

Insisto, ci provi…

Beh, da Steve Lacy a Ernst Reijseger, da Don Byron a Girotto, Kenny Barron, Han Bennink e Steven Bernstein. 

La serata memorabile?

Quando Stefano Bollani nel 2002 presentò per la prima volta al Pinocchio il suo solo pianoforte Canzoni Calzanti che avrebbe poi portato in giro per tutto il mondo…Fu entusiasmante, qualcuno rimase addirittura a dormire nel club!

Il Pinocchio per Firenze? 

Qui gli under 21 entrano gratis, inoltre il calendario riserva un ampio spazio ai musicisti più giovani e a progetti che esplorano e mescolano i linguaggi della contemporaneità. 

Potrebbe interessarti

Inspiration

Connect with Firenze Made in Tuscany