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text Teresa Favi

Gianfranco Bernardini
16 Dicembre 2019

Il custode del Brindellone

Gianfranco Bernardini, per 36 anni custode del Brindellone, il tradizionale carro che il giorno di Pasqua ‘scoppia’ di fuochi d’artificio davanti al Duomo

Gianfranco Bernardini

Come ha iniziato questo lavoro?

Da ragazzo, facendo da garzone ai falegnami che all’epoca avevano il compito di vegliare sulla salute del Brindellone.  

Quanto è alto e quanto pesa il carro?

40 quintali per 11 metri di altezza. Tre piani di pannelli di castagno e abete finemente intarsiati. Le ruote sono di olmo. La base è dipinta sui quattro lati che raffigurano i quartieri di Firenze.

Quando è stato costruito e da chi?

Veramente non si sa di preciso a quale epoca risalga e chi lo abbia costruito, qui in deposito ho sempre sentito dire che risale al Quattrocento.

Il giorno di Pasqua quante persone lavorano intorno al Brindellone?

Una trentina, esclusi gli addetti alla sicurezza e i fuochisti. 

E’ possibile visitarlo nel deposito durante l’anno?

Sì, ma su appuntamento, basta contattare l’ufficio delle tradizioni popolari fiorentine del Comune.

Perché i fiorentini lo chiamano Brindellone?

Il carro dentro è vuoto, con una specie di albero maestro al centro che tiene, tramite tiranti d’acciaio, i pannelli di legno di castagno e abete che non sono fissi. I fiorentini lo chiamano Brindellone perché essendo flessibile, quando avanza trainato dai 4 buoi bianchi ondeggia come un ragazzotto sgraziato (brindellone appunto). Ed è proprio questa flessibilità, il segreto per cui non si è mai spezzato.

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