Miglior Sommelier
Nel 2018 ha bruciato tutte le tappe e in cinque mesi ha conquistato il titolo di Miglior Sommelier d’Italia
Simone Loguercio, fiorentino, ha studiato architettura ma alla composizione degli spazi ha preferito quella dei vini. Già sommelier del ristorante Konnubio di Firenze, ha conquistato il titolo di Miglior Sommelier d’Italia AIS.
Il suo primo assaggio?
Un vino di famiglia, ma il coup de foudre è stato con un Chianti Classico del 1999.
Quando è nata la passione per la sommellerie?
Intorno al 2012. Lavoravo al bancone di un bar e mi incuriosiva tutto ciò che mi passava tra le mani, tra cui il vino, così mi iscrissi al corso di Sommelier AIS. Da lì è stato amore a prima vista.
Tre cantine da visitare nei dintorni di Firenze?
Castello di Monsanto, uno degli archivi storici più importanti al mondo. Antinori nel Chianti Classico, uno spazio che sembra mimetizzarsi tra le viti e le colline circostanti. Fattoria di Selvapiana, alla scoperta del Chianti Rùfina, un viaggio nella storia.
Chianti e Brunello in quattro etichette, le due più tradizionali e le due più innovative?
Le Ragnaie di Riccardo Campinoti per la tradizione e Podere Giodo di Carlo Ferrini per l’innovazione. Castell’in Villa della Contessa Coralìa Pignatelli per la tradizione e la micro produzione di Jurij Fiore e figlia a Lamole per l’innovazione.
Il miglior rosso del mondo secondo il primo sommelier d’Italia?
Tanti meriterebbero il primo posto. Ma amo il Sangiovese, anche per un fattore affettivo. Quindi direi il Riecine di Riecine. Eleganza pura.