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David di Michelangelo Firenze
28 Gennaio 2020

I cinque David di Firenze

Oltre al più famoso David di Michelangelo, scopriamo insieme gli uomini scolpiti su pietra che hanno fatto illustre Firenze e la sua arte

I David celebri di Firenze? Sono ben 5, scopriamoli insieme!

Il più famoso rimane quello di Michelangelo, emblema del Rinascimento e di Firenze. Datato tra il 1501 e l’inizio del 1504, oggi l’originale è alla Galleria dell’Accademia. Il David di Michelangelo è in piedi, nudo, nell’attimo prima della lotta contro Golia. Michelangelo sceglie questo momento a differenza sia del Bernini - che due secoli più tardi scolpisce David mentre lotta – ma anche dei suoi contemporanei Donatello e Verrocchio che catturano l’attimo della vittoria. L’eleganza della posizione, le proporzioni della faccia classica in armonioso contrasto con il corpo pronto alla sfida, rendono l’opera un esempio unico di bellezza e equilibrio.

Il David di Michelangelo al Museo dell'Accademia

Prima di Michelangelo (trovi qui tutte le opere da non perdere) altri due artisti si confrontarono con questo pezzo di marmo enorme e fragile. Sembra che lo stesso Michelangelo avesse avuto l’intenzione di ritrarre il David vittorioso con un piede sopra la testa del gigante sconfitto ma il pezzo di marmo che ricevette Michelangelo non era abbastanza alto, perché era stato già tagliato all’altezza delle gambe durante i precedenti tentativi di altri artisti.

Terminato il capolavoro una controversia si creò intorno alla posizione della statua: quel David perfetto doveva ergersi imponente di fronte a Palazzo Vecchio o rimanere protetto all’interno di un palazzo. Vinse la prima opzione e vi rimase fino al 1872, quando per motivi di conservazione, fu stato spostato alla Galleria dell'Accademia. In Piazza della Signoria fu posta una copia nel 1910, mentre troviamo una copia antecedente al Piazzale Michelangelo. Risale al 25 giugno 1873 e fu trainata da nove paia di buoi.

La copia del David di Michelangelo in piazza della Signoria

Una lunga spada in una mano e nell'altra la pietra, ai suoi piedi scudo e la testa di Golia, il David di Donatello, Donato di Niccolò di Betto Bardi (1386 ca.-1466 ca.), in bronzo, è conservato il Museo Nazionale del Bargello. Scandalosa al momento della sua creazione, la figura, nuda tranne che per il cappello e stivali, quasi 1.60 di altezza , di proporzioni femminili, esercita anche oggi una quande forza di attrazione e sensualità sullo spettatore. Datato 1444 -1446 Circa, il David di Donatello è simbolo sia dell'eroe biblico che vince sul Male (testa di Golia ai piedi, la spada), della virtù civica e il trionfo della ragione sulla forza bruta e irrazionalità, che il dio Mercurio (i sandali alati) , dio del commercio (l'attività della famiglia Medici) che ha decapitato Panoptes Argo, il pastore gigante con cento occhi. Raffigurato in piedi, ha in testa un insolito cappello a punta decorato con una corona di alloro, il petaso dei pastori classici.

David di Donatello al Museo del Bargello

Il David del Verrocchio, Andrea di Francesco di Cione (1435 c. 1488), conservato al Bargello, è fatta di bronzo. Datato 1468-1469 è una scultura di bella composizione e l'equilibrio con la particolarità di avere la grande testa barbuta di Golia ai suoi piedi, un chiaro segno di vittoria.

David del Verrocchio al Museo del Bargello

Non si trova a Firenze, ma vale la pena citarlo.  È conservato a Roma, alla Galleria Borghese, l’ultimo David di questo percorso. Il David del Bernini, il più grande esponente del barocco italiano (1598-1680), è il più diretto concorrente della figura di Michelangelo per fascino e notorietà. Bernini raffigura David al massimo la tensione fisica, mentre – caricata la fionda -, si appresta a lanciare.

Il David del Bernini, alla Galleria Borghese di Roma

È scultura potente che trasmette la forza sprigionata dall’azione anche nella sua immobilità. Quello che emerge è la bellezza del corpo mentre il volto, non in giovane età, mostra concentrazione e attenzione a ciò che accade.

Places

In questo articolo abbiamo parlato di Galleria dell’Accademia, Museo Nazionale del Bargello, Palazzo Vecchio

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