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Autunno di Giovanni Caccini, Ponte Santa Trinita, ph. Lorenzo Cotrozzi

text Francesca Lombardi

28 Febbraio 2022

I 20 monumenti da non perdere nel centro di Firenze

Una passeggiata indimenticabile immersi nei capolavori della città

Firenze è un museo a cielo aperto. Per questo abbiamo creato un itinerario nel cuore della città per scoprire tutte le sue meraviglie.

Santa Maria del Fiore

Si parte da qui: con la sua cupola, la Cattedrale di Santa Maria del Fiore è il più iconico dei monumenti Firenze. Insieme al vicino battistero e al campanile, forma uno dei complessi architettonici di maggior pregio del Rinascimento italiano. Iniziato alla fine del XIII secolo da Arnolfo di Cambio, il Duomo di Firenze fu completato due secoli più tardi con la straordinaria cupola: 46 metri di diametro e di bellezza, è forse il più grande capolavoro architettonico e ingegneristico di Filippo Brunelleschi. Commissionata il 16 aprile del 1420, dopo molte polemiche e contrasti, fu iniziata il 7 agosto dello stesso anno per poi essere portata definitivamente a compimento 16 anni dopo. La facciata in marmo bianco, verde e rosso, riprende lo stile del trecentesco campanile di Giotto.

Santa Maria del Fiore (ph. Ottavia Poli)

Campanile di Giotto

A prima vista sembra un tutt'uno con il Duomo, in realtà il campanile è in stile gotico ed è stato completato nel 1359. Progettata da Giotto, all'epoca capomastro della Fabbrica del Duomo, la torre è alta 85 metri, suddivisi in cinque piani, rivestita di marmi policromi e pregevoli bassorilievi di Andrea Pisano e Luca della Robbia. Salite gli oltre 400 gradini che portano in cima e potrete ammirare uno spettacolare panorama sulla città e sulla cupola del Brunelleschi.

Battistero di San Giovanni

Costruito nel XII per ospitare il fonte battesimale della Cattedrale, il Battistero è un magnifico edificio ottagonale dalle proporzioni perfette che culmina in un tetto piramidale. Come il Duomo e il Campanile, anche le sue facciate sono rivestite di marmo bianco di Carrara e marmo verde di Prato, arricchite da tre porte finemente decorate con pannelli di bassorilievi in bronzo. La porta sud, opera di Andrea Pisano, riporta scene della vita di San Giovanni Battista. Ma la vera meraviglia è la Porta del Paradiso, che fronteggia la Cattedrale, considerata il capolavoro assoluto di Lorenzo Ghiberti per la sua raffinatezza.  Danneggiati durante l'alluvione di Firenze, i pannelli originali, dopo essere stati sottoposti a restauro, sono conservati nel vicino Museo dell'Opera del Duomo.

Ponte Vecchio

Simbolo della città, è il più famoso ponte sull'Arno, è anche l'unico che non fu distrutto durante la II Guerra Mondiale. Scrigno delle oreficerie più famose della città, questi piccoli negozi charmant fiancheggiano il passaggio centrale. Sopra di esse, sul lato est, corre il celebre Corridoio Vasariano (attualmente chiuso ma nel quale vi facciamo fare noi un giro inedito).

PONTE VECCHIO, ph. Giuseppe Mondi

Ponte Santa Trinita

Gli altri ponti facilmente raggiungibili se siete in centro sono Ponte alle Grazie, Ponte alla Carraia e non ultimo il Ponte Santa Trinita, celebre per i suoi bellissimi tramonti e per essere al centro di un dipinto di fine '800 di Henry Holiday dal titolo Dante e Beatrice. Il dipinto del pittore inglese Henry Holiday si riferisce ad un episodio della Vita Nova e riproduce Dante sul Ponte di Santa Trinita che incontra tre donne: quella al centro è Beatrice, "quella che 'mparadisa la mia mente” - Paradiso, canto XXVIII. L'originale, realizzato da Bartolomeo Ammannati, fu distrutto durante la II Guerra Mondiale. L'attuale è stato ricostruito nel 1958, con le statue autentiche delle Quattro Stagioni poste ai due accessi.

Ponte Santa Trinita, ph. Lorenzo Cotrozzi

Loggiato degli Uffizi

Le nicchie sotto i portici della Galleria degli Uffizi furono originariamente progettate dal Vasari come elementi puramente architettonici, mentre Cosimo I avrebbe voluto sculture di “fiorentini che fussero stati chiari e illustri nelle armi, nelle lettere e nei governi civili”. Avvenne solo nella prima metà dell'Ottocento per iniziativa dello stampatore Vincenzo Batelli (1786-1858) furono occupate da 28 statue in marmo di personaggi famosi del mondo della politica, dell'arte, della letteratura, della scienza, della magistratura e anche di personaggi religiosi. Tra i personaggi più famosi, incontriamo Cosimo il Vecchio, Lorenzo il Magnifico, grandi rappresentanti della famiglia Medici; artisti come Giotto, Donatello, Leonardo da Vinci, Michelangelo; i grandi della letteratura Dante, Petrarca, Boccaccio, Machiavelli; uomini di scienza e di avventura, come Galileo Galilei, Amerigo Vespucci e altri. Tra gli scultori che hanno realizzato le opere, ricordiamo Bartolini, Duprè, Pio Fedi, giovani talenti dell’epoca.

Loggiato degli Uffizi, ph. Ottavia Poli

Corridoio Vasariano

Il Corridoio sopraelevato che unisce gli Uffizi a Palazzo Pitti fu realizzato da Giorgio Vasari per Cosimo I de’ Medici e corre per circa un chilometro sopra la città e il fiume, entra nei palazzi, accerchia la Torre de' Mannelli, si affaccia nella Chiesa di Santa Felicita e approda a Pitti e a Boboli. In attesa del nuovo allestimento che lo riporterà alla sua originaria funzione di collegamento tra gli Uffizi e Palazzo Pitti, ammiratelo dal basso lungo la nostra passeggiata (apertura prevista nella prima metà del 2023).

Corridoio Vasariano, ph. Letizia Francini

Fontana di Nettuno

È la prima opera pubblica della città, voluta da Cosimo I per celebrare le conquiste in ambito marittimo dei Medici e campeggia in piazza della Signoria, nall'angolo di Palazzo Vecchio. Il maestoso Nettuno in candido marmo di Carrara, chiamato affettuosamente Biancone dai fiorentini è opera di Bartolomeo Ammannati e si erge su un cocchio trainato da quattro cavalli e circondato da una corte di divinità marine in bronzo. Al complesso dell'opera parteciparono, oltre l'Ammannati, numerosi scultori, con un approccio all'insegna dei materiali diversi per natura e colore, caro al gusto committente. Il risultato fu oggetto di aspre critiche fin dal suo completamento, mentre oggi viene letto come un esempio emblematico del rinnovamento della scultura Manieristica poco dopo la metà del secolo XVI, in opposizione all'accademismo michelangiolesco imperante.

Fontana del Nettuno

Statua di Ercole e Caco

Arrivando dagli Uffizi, è la prima delle grandi statue disposte sull'arengario di Piazza della Signoria, davanti a Palazzo Vecchio. Raffigura la vittoria dell'eroe sull'essere mostruoso e fu realizzata in occasione del ritorno dei Medici al governo della città.

Statua di Ercole e Caco, ph. Dario Garofalo

Giuditta e Oloferne

L'originale di Giuditta e Oloferne è del 1457: firmata da Donatello è conservata nella Sala dei Gigli di Palazzo Vecchio. La copia in bronzo di Giuditta e Oloferne ha un posto d'onore sull'arengario di Palazzo Vecchio per il suo grande valore simbolico: rappresenta infatti la vittoria della virtù sul malvagio.

Statua del Marzocco

Il Marzocco, il leone simbolo e protettore di Firenze è tra la Giuditta e la Fontana di Nettuno. Lo rappresenta con la zampa su uno scudo con il giglio fiorentino. In piazza della Signoria c'è una copia della scultura di Donatello del 1419. L'originale è conservata al Bargello.

Marzocco, ph. Dario Garofalo

David di Michelangelo

L' originale di questo capolavoro si trova alla Galleria dell'Accademia. In Piazza della Signoria fu posta una copia nel 1910, mentre troviamo una copia antecedente al Piazzale Michelangelo. Risale al 25 giugno 1873 e fu trainata da nove paia di buoi. Nonostante non abbiano il pathos del capolavoro di Michelangelo, le copie non mancano di fascino. se già vi trovate davanti a palazzo Vecchio, la passeggiata per arrivare al Piazzale è un bellissimo itinerario nel verde della città.

David, ph. Dario Garofalo

Loggia dei Lanzi

Sul lato meridionale di Piazza della Signoria, questa galleria trecentesca è uno dei più interessanti esempi di architettura gotica fiorentina. Chiamata  Loggia dei Lanzi perché un tempo vi trovarono riparo i Lanzichenecchi, a partire dal '500 è praticamente un museo della scultura rinascimentale en plein air, tra cui spiccano statue come il Perseo con la testa di Medusa (1554) di Benvenuto Cellini, il Ratto delle Sabine (1580) e Ercole e il Centauro Nesso (1598) del Giambologna, il Ratto di Polissena di Pio Fedi e la statua romana in marmo Patroclo e Menelao del I secolo d.C.

Ratto delle Sabine, ph. Lorenzo Cotrozzi

Fontana del Porcellino

Qui più che il prestigio conta la buona sorte: sembra infatti che una sosta alla secentesca Fontana del Porcellino, che si trova alla Loggia del Mercato Nuovo, per  accarezzare il naso del cinghiale di bronzo porterebbe fortuna.

Loggia del Mercato Nuovo

L'armoniosa struttura all'angolo tra via Porta Rossa e via Calimala, chiamata anche Loggia del Porcellino, fu fatta costruire nel 1547 da Cosimo I per ospitare quello che è considerato uno dei più antichi mercati fiorentini. Tuttora sotto le sue volte si tiene un mercatino turistico di pelletterie e oggetti artigianali. A fine Ottocento venne deciso, come per gli Uffizi, di collocare statue di fiorentini illustri nelle nicchie angolari, ma soltanto tre vennero effettivamente realizzate.

Basilica di Santa Croce

Progettata da Arnolfo di Cambio, è una delle più grandi chiese francescane e una delle massime realizzazioni del gotico in Italia. Originariamente la facciata era incompiuta, come in molte basiliche fiorentine. La parete di pietraforte a vista assomigliava molto a quello che ancora si vede a San Lorenzo. Nel Quattrocento la famiglia Quaratesi si era fatta avanti per finanziare la realizzazione della facciata affidandola a Simone del Pollaiolo. La condizione era però che lo stemma Quaratesi apparisse bene in vista al centro del fronte principale, ma questa richiesta scoraggiò i frati francescani dall'accettare la proposta. La facciata odierna è stata realizzata tra il 1853 e il 1863 ad opera dell'architetto Niccolò Matas, che si ispirò alle grandi cattedrali gotiche come il Duomo di Siena e il Duomo di Orvieto, rivisti alla luce della sua epoca.

Santa Croce, ph. Lorenzo Cotrozzi

Monumento a Dante Alighieri

Sulla sinistra del sagrato della Chiesa di Santa Croce si innalza la colossale statua in marmo di Dante Alighieri realizzata da Enrico Pazzi nel 1865 in occasione delle celebrazioni del sommo poeta. Alta una decina di metri, l'opera raffigura Dante con una corona d'alloro sul capo e il libro della Divina Commedia nella mano destra. Ai suoi piedi, quattro marzocchi, i leoni simbolo di Firenze, reggono altrettanti scudi con i titoli delle più celebri opere dell'Alighieri.

Dante, ph. Lorenzo Cotrozzi

Chiesa di Santa Maria Novella

La splendida facciata quattrocentesca in marmo bianco e verde della Chiesa di Santa Maria Novella, opera di Leon Battista Alberti, vale una sosta di qualche minuto della vostra lunga passeggiata. In stile gotico-romanico, risale al XIV secolo, quando fu costruita come basilica del complesso monastico benedettino. L'intervento dell'Alberti si innestò sulle strutture gotiche precedenti, ma seppe unificare la parte nuova e quella antica tramite il ricorso alla tarsia marmorea, derivata dal Romanico Fiorentino.

Santa Maria Novella, ph. Lorenzo Cotrozzi

Basilica di San Lorenzo

È stata cattedrale della Città per 300 anni, prima che lo diventasse Santa Reparata. Rimase comunque la chiesa di Medici e ha mantenuto un'importanza notevole per la comunità nei secoli. La facciata è a capanna digradante, con pietra grezza a vista su cui si aprono tre portali centinati. Il fianco destro è in pietra liscia. Su questo lato si vede anche l'esterno della Sagrestia Nuova di Michelangelo, dotata di cupoletta coperta a scaglie, conclusa da una lanterna con colonnine marmoree. Sul retro della chiesa (con accesso dal retro su piazza Madonna degli Aldobrandini) si apre la grandiosa Cappella dei Principi - dette anche cappelle medicee, luogo di sepoltura dei Medici - con la sua grande cupola che a Firenze è la seconda per grandezza dopo quella del Duomo.

San Lorenzo, ph. Lorenzo Cotrozzi

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