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Sabina nella limonaia del Giardino Corsini

text Teresa Favi
photo Andrea Dughetti

29 Giugno 2021

Sabina Corsini ci racconta le novità della nuova edizione di Artigianato e Palazzo

La nostra intervista esclusiva alla presidente dell'associazione Giardino Corsini

Sabina Corsini è l’anima contemporanea di Palazzo Corsini al Prato (dove la famiglia risiede stabilmente dal Seicento) e del suo giardino monumentale che da ventisette anni ospita uno degli appuntamenti annuali più importanti dedicati all’alto artigianato italiano, Artigianato e Palazzo. Per la sua prossima XXVII edizione, dal 16 al 19 settembre 2021, si apriranno per la prima volta anche le porte del Palazzo.

Quali sorprese ci riserva la nuova edizione?

Apriamo al pubblico spazi inediti, come il salone da ballo del pian terreno, le segrete aree dell’androne, le scuderie monumentali. Luoghi del Palazzo che nei secoli sono stati la fucina di artigiani: dai meccanici a tutti coloro che con maestria e dedizione hanno provveduto alle interminabili manutenzioni che ancora oggi si susseguono inesauribili.

Sabina Corsini, Presidente dell'Associazione Giardino Corsini produttrice dell'evento annuale dedicato all'alto artigianato Artigianato e Palazzo, quest'anno dal 16 al 19 settembre

Quanto lavoro artigiano richiede quotidianamente la vostra residenza?

Enorme! Dalle tappezzerie alle maniglie, dai mobili agli orologi, dalle cornici ai tappeti… e poi le conche di terracotta, gli arredi da giardino! L’alto artigianato è presente ovunque si posino gli occhi.

Lei cosa cerca nell’artigianato?  

Cerco il bello e il ben fatto, che mi racconti ‘una storia’. A volte con l’artigiano facciamo dei percorsi accidentati per arrivare, attraverso tutte le tecniche disponibili, al risultato.

Il Giardino Corsini è stato progettato dall'architetto romano Gherardo Silvani

Come sceglie o commissiona i suoi acquisti? 

Il desiderio di avere un qualcosa di speciale matura lentamente, seguito da un miscuglio di ‘interferenze’ e di ispirazioni. 

Quali sono gli spazi più belli del Palazzo, quelli che lei ama di più?

La biblioteca è tra i luoghi che preferisco, poi c’è il salotto giallo dove ci troviamo tutti i giorni.  Crescendo con tanti fratelli il mio luogo preferito era la mia camera da letto! Creata da ciò che era una grande credenza, fu fatta su due livelli, sembrava di stare in barca. Un piccolo mondo contemporaneo, efficiente e adatto a una ragazzina destinata a crescere, la scrivania era il centro del mio mondo! 

Giardino Corsini

Cosa significa curare un giardino all’italiana come il Giardino Corsini? 

Il Giardino è ancora la ‘stanza’ del Palazzo che più mi meraviglia. L’impegno è enorme, i giardinieri sono impegnati tutti i giorni e si alternano a seconda delle operazioni stagionali necessarie. Le potature, la cura dei limoni, le fioriture, i restauri lapidei. 

Le piante più importanti?

Davanti alla limonaia c’è un anziano albero di Feijoa, una pianta esotica proveniente dal Sudamerica che ogni anno si copre di fiori carnosi, molto amati dai merli. Proprio lì sotto, con un tavolino e due poltrone passo le mie sere estive. La cosa che più amo di questo giardino sono i profumi, ogni stagione, ogni mese ha il suo fiore profumato. Perfino l’inverno!

Giardino Corsini

Da qui sono passati grandi personaggi. Ne ricorda qualcuno?

L’ospitalità è sempre stato un principio basilare della mia intera e larghissima famiglia. Non ho mai potuto conoscere Frederick Hartt, giovane  ufficiale e storico dell’arte dell’esercito americano, che durante la seconda guerra mondiale si è adoperato – insieme a un corpo speciale di ufficiali esperti d’arte - per mettere in salvo il patrimonio culturale italiano. Ha passeggiato in questo giardino con mia nonna (la principessa Elena Corsini) con la quale sono riusciti a portare in salvo tutte le grandi opere d’arte dei musei fiorentini, è grazie a quell’impegno instancabile e all’amore per l’arte che oggi abbiamo i più bei musei del mondo! Hartt è sepolto al Cimitero delle Porte Sante.

Palazzo Corsini

Fuori dal Palazzo, i suoi luoghi del cuore a Firenze?

Ammiro i collezionisti eclettici, consiglio a tutti gli amici stranieri di non mancare di visitare il museo Stibbert, è il primo museo che da bambina ho visitato e al quale torno con grande gioia, come fare a non menzionare il gioiello di ingegno che sono i diorami del museo della Specola, la chiesa di Ognissanti con il meraviglioso e stupefacente crocefisso di Giotto.




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